Come si viveva. Alla scoperta di ‘tesori’ lontani e sommersi.

IL NONNO RACCONTA. E’ una storia autobiografica, è la storia di un nonno che racconta di sé e della sua infanzia al nipote. Con questo racconto il protagonista prende per mano il nipote e, con lui, va incontro alla vita, scoprendo ‘tesori’ lontani e sommersi, attraverso un percorso fatto di episodi, immagini, profumi, sapori che li portano verso tempi e vite lontane. E’ un viaggio inconsueto e forse anche un po’ speciale, un viaggio imprevedibile come imprevedibile è il racconto di un nonno che ripensa alla sua infanzia e che parla dei suoi giorni e dei suoi tempi come se fosse una filastrocca perduta e ritrovata nella memoria. Sono frammenti di vita contadina degli anni ’50-’60 in terra di Romagna (Cesenatico e Cesena in particolare). Non è un racconto con un inizio e una fine, ma una serie di episodi legati fra loro dal solo fatto di appartenere allo stesso protagonista e, leggendo la storia, è possibile ritrovarsi nelle vicende raccontate, riscoprendo cose, valori o sentimenti magari momentaneamente dimenticati. La vita dei campi, i giochi descritti, i cibi presentati, l’emozione di ‘rivivere la propria vita’ tanto tempo dopo calamiteranno l’attenzione del lettore che sarà stimolato a leggere il racconto tutto d’un fiato, senza pause.
Si potrà leggere il libro nella maniera classica, dall’inizio alla fine, o anche saltando qua e là, da un brano all’altro, senza nulla togliere alla leggibilità e fruibilità del racconto. Il testo, solo apparentemente personale, finirà per commuovere il lettore più anziano e per rivelare a quello più giovane come siano cambiate, in così poco tempo, abitudini e stili di vita della società italiana.
Marino Pirini
Nella immagine, l’autore.
Nella Galleria, copertina e altro.
at 21:17
A wounderful book which will bring back memory’s to older people, and be of interist to younger people.
at 11:24
Ho comprato il libro il giorno della sua presentazione (Rimini 21/05/2011).
E’ stata lettura straordinaria, una piacevole sorpresa.
E’ vero: “… leggendo la storia, è possibile ritrovarsi nelle vicende raccontate, riscoprendo cose, valori o sentimenti magari momentaneamente dimenticati… Il testo, solo apparentemente personale, finirà per commuovere il lettore più anziano e per rivelare
a quello più giovane come siano cambiate, in così poco tempo, abitudini e stili di vita della società italiana”.
E’ un libro che fa bene al cuore, da leggere sotto l’ombrellone, in casa, ovunque.
Grazie all’autore per questa piacevole novità.
at 14:55
Ottimo libro, bella presentazione. Da leggere, adulti e piccini, romagnoli e non. Lo suggerisco!
at 08:20
Ho letto tutto il pomeriggio e, arrivata alla fine, tra lacrimoni, risate e nostalgia, mi dispiaccio immensamente del fatto che non ci fossero altre mille pagine da leggere.
at 11:25
Rivolgendomi all’autore, che mi ha inviato il manoscritto, gli dico:
«Ti ringrazio e ti ringrazierà soprattutto "L’ultimo dei Pirini". Ho visto scorrere nei miei occhi incantati le nitide immagini che hai voluto regalarmi, ho ripercorso quel tempo e tanti ricordi sono affiorati alla mente. Hai una qualità non comune, scrivi semplice e il tuo racconto scorre gradevole. BRAVO!…. e, salutandoti, traggo dalle reminiscenze di foscoliana memoria: "… sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna…" e tu lascerai affetto nel ricordo».
at 16:23
Complimenti allo scrittore. E’ una storia inserita in un contesto storico-sociale passato, ma tuttora presente nella memoria di tanti. Sono questi i libri che si fanno amare e ricordare e un lettore curioso e appassionato saprà sicuramente trovare nella storia, raccontata da Pirini, spunti di riflessione personali. E’ un buon libro da leggere e da regalare, sicuri di fare sempre bella figura
at 13:04
Il libro mi è piaciuto tanto perché ricorda i valori di un tempo, leggendo il libro mi sono un po’ commosso. E faccio tanti complimenti all’autore il suo nipotino quando sarà grande apprezzerà il valore di questo lascito.
at 13:06
Il libro mi è piaciuto tanto perché ricorda i valori di un tempo, leggendo il libro mi sono un po’ commosso. E faccio tanti complimenti all’autore il suo nipotino quando sarà grande apprezzerà il valore di questo lascito.
at 18:34
Ho letto il libro COME SI VIVEVA, prima solo per curiosità, poi via via con sempre maggiore interesse e, a volte, con vera commozione. Certe emozioni che sembravano morte e sepolte basta poco per farle riemergere. In diverse pagine del libro ho rivissuto la mia infanzia e la vita della mia famiglia.
at 11:29
Mi è bastato poco per capire che avevo fatto bene a scegliere di leggere “Come si viveva”. E’ viva e presente lungo l’intero racconto quell’atmosfera di pace e di serenità (“il nido”) nella quale Pascoli placava le sue ansie e i suoi dolori, come dice l’autore a pag.15. La narrazione, agile, coinvolgente e scorrevole, anche nei più piccoli dettagli, ripercorre il periodo giovanile del protagonista e, pagina dopo pagina, la voglia di conoscere e di sapere induce a leggere con sempre maggior desiderio
at 10:45
Ho apprezzato il libro per la freschezza e la novità dell’idea, per la sua scrittura semplice e gradevole, per una buona dose di intensità narrativa, una ricerca estetica non fine a sé stessa, una narrazione aperta sulla mentalità e sul costume di allora e per avermi permesso di immedesimarmi e di specchiarmi in alcuni personaggi, con commozione vera.
at 12:33
“Sono Marino Pirini, l’autore del racconto. Le numerose visite alla recensione mi hanno riempito d’orgoglio. Sono felicemente sorpreso per tanta visibilità. Massima era la mia considerazione verso Romagnagazzette, ma non pensavo che avesse una tale efficienza e una tale forza di penetrazione. Tutta la mia riconoscenza a questo giovane giornale a cui auguro lunga vita. Sono uno scrittore sconosciuto e, per farmi conoscere e dare “celebrità” a Come s viveva, non ho altro mezzo che il passaparola dei lettori e dei visitatori che mi stanno incontrando sul web, sperando davvero che ne parlino in giro. Chi vorrà contattarmi lo potrà fare tramite Romagnagazzette o inviando una mail direttamente al mio indirizzo marinopirini@gmail.com. Chi invece vorrà leggere il mio libro (pubblicato a Roma lo scorso aprile) potrà procurarsi una copia ordinandola:
- direttamente all’editore Arduino Sacco (Tel. 064510237 – http://www.arduinosacco.it)
- in tutte le librerie (Come si viveva-Marino Pirini-Arduino Sacco Editore; codice ISBN 978-88-6354-388-9)
- on line presso qualsiasi libreria IBS (amazon.it, deastore.it, dvd.it, ibs.it, libreriauniversitaria.it, unilibro.it, webster.it, wuz.it, ecc.), digitando su “cerca” il mio nome (Marino Pirini) o il titolo del libro (Come si viveva).”
at 09:42
Anch’io ho letto “Come si viveva”. Condivido le belle cose già dette e aggiungo che questo libro è un mezzo straordinario per tramandare alle generazioni future i ricordi, la storia, le origini e le esperienze di vita delle gente di Romagna. La forma narrativa, semplice ma efficace, è originalissima: è costituita infatti da una successione, per nulla casuale, di istantanee e aneddoti che, elevandosi dal personale, catapultano il lettore nei luoghi e nelle ritualità romagnolo-contadine di oltre mezzo secolo fa.
at 11:13
Non esitate, leggete il libro. Quando vorrete regalarvi un momento di relax, di distensione, o quando vorrete coccolarvi con dolci sentimenti, apritelo, a caso, dove capita, leggetene un brano, un semplice passo e il buon umore ritornerà, come per magia.
at 09:08
E’ vero, l’autore racconta se stesso al nipote per fargli conoscere la sua infanzia e la sua gioventù, per dirgli chi era, cosa faceva, dove abitava, per presentargli la sua famiglia di allora e per confidargli le poche aspirazioni che allora aveva la comune gente di campagna. Lo stile è semplice e fatto di frasi e paragrafi brevi. Le descrizioni sono precise, mai ridondanti e, ogni tanto, con discrezione ed eleganza, l’autore sospende la narrazione quasi a voler stimolare nel lettore sensazioni e spunti di riflessione. E in questo narrare traspare, qua e là, un velato bisogno di introspezione forse mai del tutto soddisfatto.
at 09:46
Come spesso accade, leggendo le storie di altre persone di riflesso si capiscono meglio anche le proprie. Leggendo quella dell’autore, ci si rende conto che la vita della sua generazione era sì più dura, ma forgiava caratteri e persone in modo decisamente diverso. Ora si ottiene tutto senza fatica. Non si apprezza più nulla perché tutto arriva con facilità. Quel "mandarino" tenuto da parte parla da solo e, come quello, ogni cosa imparata, guadagnata, costruita o ricevuta era un prezioso dono da conservare o godere. E’ stato bellissimo leggere questo autore e scoprire come la ricchezza e il progresso in sé non siano i requisiti sufficienti per la felicità.
at 10:24
Stupisce sentir raccontare storie e dettagli così lontani, emoziona sentir raccontare cose di un mondo che non c’è più. L’assenza di una trama è solo apparente perché, in realtà, quel che emerge è un Marino che non conoscevo, che devo dire mi ha fatto piacere conoscere e mi dispiace di non aver avuto occasione né dato occasione di apprezzare prima.
at 09:28
Al di là della suggestione per le cose che un nonno racconta al nipote, “Come si viveva” è un libro per curiosi alla ricerca di emozioni. E’ un libro che celebra la Romagna, il suo territorio, la sua natura, la sua gente. Bisogna valorizzare un libro del genere perché è una cosa nostra, perché rinnova lo sguardo sulle cose che già conosciamo, facendole rientrare in noi come rifiorite, perché usa frasi e parole del nostro dialetto, un dialetto a volte grezzo e severo, ma sempre così vero, capace di riassumere in un accento il significato di tante parole.
at 17:22
Ogni foto di questo libro è un istante, un breve viaggio per non dimenticare, un viaggio nella memoria di un passato ancora recente, ma perduto per sempre, pur se ancora capace di evocare atmosfere, sensazioni, ricordi a cui lasciarsi andare, da dissolvere nelle onde del mare o nella luce limpida del mattino.
at 15:31
La civiltà contadina è stata per tanti di noi madre e maestra e questo libro, col suo percorso a ritroso nel tempo, aiuta a ritrovare le radici, le tradizioni e la storia di una comunità che andrebbero altrimenti perdute. “Come si viveva” è senso di appartenenza e orgoglio per essere adesso il frutto di quel che siamo stati nel passato e di ciò che ci lega ad esso.
at 10:07
L’autore racconta esperienze di vita quotidiana, episodi di tutti i giorni in cui calarsi, riconoscersi e ritrovarsi per capire il concetto di vita, di felicità e di esistenza, ora come allora. Noi siamo ciò che siamo stati o, meglio, ciò che ricordiamo di essere stati. Il passato ha molto da dirci. C’è un passato che illumina il presente e un presente che illumina il passato, rendendolo cosa viva, così come fa questo libro.
at 11:48
E’ un libro che tocca il cuore, un racconto pieno di sentimento. COME SI VIVEVA è uno stato d’animo, un modo di vivere, di comportarsi. E’ origini, tradizioni, giochi, cibi, lutti, gioie e amori. E’ il racconto di una vita piena di vita. Fossero tutti così quelli che scrivono!
at 09:53
Onore a questo nonno che ha avuto la voglia e il coraggio di raccontarsi. La sua vita di bambino è un po’ la vita di tutti noi vissuti in quegli anni. Sono pagine da sfogliare con curiosità, pagine in cui ognuno può trovare qualcosa che gli è appartenuto o che lo ha riguardato. Questo libro recupera un passato solo apparentemente cancellato, perché ogni passato lascia tracce e a volte basta davvero poco per farle riemergere.
at 09:57
Marino, ho letto il tuo libro. Mi ha fatto molto piacere e mi ha fatto rivivere, con tanta emozione, situazioni, occasioni, fatti di… tanti anni fa. Ho “gustato” in particolare le pagine riferite alla ” vita” in seminario: passeggiate, estati in villa a Carpineta, ecc… Ho apprezzato molto il modo leggero, immediato, vivace con cui hai ordinato, presentato i vari momenti del tuo racconto. Complimenti.
at 10:02
I libri a cui diamo spazio devono servire proprio a ‘dare vita’. Frammenti di vita che, incollati come si fa con un puzzle, possono poi fornire un quadro più esauriente di quanto ci riguarda. Dal passato al presente. Grazie Vann Rob
at 09:24
I libri “illustrati”, come questo, aiutano a conoscere e a imparare e io ho amo questo genere di lettura. In questo racconto non c’è un ordine cronologico delle cose perché il tempo, quando si stratifica nella memoria, trova ragioni e fili diversi da quelli della suddivisione temporale. L’autore ha scritto cose che forse non ha mai rivelato a nessuno o che pochi conoscono, ha scritto per trasmettere agli altri le sue stesse emozioni, emozioni che non si possono dimenticare. Ci sarà riuscito? Io penso proprio di sì.
at 10:34
Marino, sono andato alla Libreria dei Ciliegi e ho trovato “Come si viveva”. L’ho letto tutto d’un fiato. Complimenti! E’ molto bello, ha un linguaggio scorrevole, quasi fotografico. Sono un po’ più giovane di te, ma su tanti particolari e fatti mi sono ritrovato. Nella foto del 1967 ti ho visto com’eri ai tempi mitici dell’ITIS. Anni difficili, ma che ci hanno fatto crescere. Hai avuto una vita dinamica: da seminarista… fino a diventare professore. Tuo nipote può essere fiero di avere un nonno come te, un “giovane” saggio che sa tramandare i tempi passati. E’ stata una fortuna incontrarti. Grazie per l’affascinante lettura.