E' già l'ombra della sera. Mentre, nel frattempo, tutto è volato via!

6 giugno 2011 13 commenti
E' già l'ombra della sera. Mentre, nel frattempo, tutto è volato via!
E' già l'ombra della sera. Mentre, nel frattempo, tutto è volato via!

Argomenti e riflessioni. “ Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me “ ( Kant ).

L'OMBRA DELLA SERA (I*. TUTTO Tutto è volato  così in fretta,anzi in un lampo,perché la vita terrena è veloce come il lampo. Il divino Virgilio ha scritto nelle  Georgiche,”Fugit interea,fugit inreparabile tempus che tradotto,” Fugge frattanto,fugge il tempo irrecuperabile “ . Quando siamo ancora giovani  non diamo importanza al preziosissimo tempo, proprio perché pensiamo di averne tanto a disposizione per portare a termine progetti che,il più delle volte,non realizziamo per motivi diversi .
MA COS'E' IL TEMPO? Cos’è il tempo ? Ecco una bella domanda che ci siamo posti poche volte o addirittura mai nel corso della vita . Una prima risposta viene da sant’Agostino che,nelle sue Confessioni ha scritto: “ Se nessuno me lo chiede,so cos’è il tempo,ma se mi si chiede di spiegarlo,non so che dire”; il filosofo Martin Hedegger confessava invece che gli mancavano le parole per parlare del tempo . E’ certo comunque che esistono due concezioni classiche del tempo e sono quella lineare e quella circolare . Quella circolare apparteneva al mondo antico greco mentre quella lineare alle società moderne,soprattutto a quella occidentale . La concezione ciclica del tempo è rappresentata da una ruota che gira per cui gli avvenimenti  si ripetono ciclicamente ; la concezione lineare invece,è come una freccia che corre verso il futuro ed è una concezione della cultura giudaico-cristiana .  Quando avevo venti anni avrei venduto un mese della mia vita per diecimila lire mentre oggi non  venderei un’ora per diecimila euro .Mi è rimasto poco tempo a disposizione . Gli anni passavano, finchè un giorno mi sono accorto che tante persone a me care scomparivano per passare dall’altra parte .
“ Dall’altra parte “ mi sembra la giusta definizione per indicare l’ignoto che potrebbe avere anche nomi diversi :  nuova vita,oltretomba,paradiso,purgatorio oppure inferno,Eden,colline del cielo o forse…soltanto morte . Nomi diversi a seconda del credo religioso oppure della nostra voglia di demonizzare quanto ci spaventa proprio perché non conosciamo . Mano a mano che il tempo passa cominciamo a percepire gli inevitabili cambiamenti e allora la paura diventa tanta,ma subito dopo pensiamo che la vita potrebbe continuare da un’altra parte in forme e manifestazioni diverse,oppure ancora che la morte,come la nascita,sono fatti naturali . Ci pensiamo soprattutto di sera,quando buio ed ombre prendono il posto della luce del giorno e, man  mano che il tempo passa,non ci fanno più paura . Non pensiamo che noi stessi priettiamo ombra e, che siamo ombre in certe condizioni di luce . Sappiamo invece per certo che le ombre e il loro mondo cxi spaventano proprio perché ci appaiono diversi . La diversità ci spaventa e ci fa soffrire . Gli uomini sono generalmente compiacenti,tranne con ciò che è diverso e,a tale proposito,ricordo ancora la mia maestra delle prime classi elementari che ci aveva insegnato a cantare l’Inno di Mameli e “ va pensiero sull’ali dorate..” . Sempre lei ci aveva detto che i negri mangiavano i bianchi non specificando se li mangiavano crudi,lessati oppure arrostiti ; ci aveva detto soltanto che i negri mangiavano i bianchi lasciando intendere che ne’ erano ghiotti .Per noi bambini quella notizia fu sconvolgente e gli insegnamenti della mia maestra mi avevano convinto e cambiato a tal punto che nel 1950,quando avevo otto anni,alla stazione ferroviaria di Firenze,vedendo per la prima volta una coppia di negri,provai una grande paura . Avevano valige molto più eleganti di quelle dei miei genitori e la donna sfoggiava gioielli che mia madre non avrebbe posseduto nemmeno nel sogno . Quell’uomo e quella donna scuri di pelle vestivano larghe e lunghe tuniche vistosamente colorate . La mia fantasia fece il resto perché mi sembrò di vederli intenti a rosicchiare una tibia umana,così  abbracciai mio padre cercando protezione . In seguito mi spiegarono che i negri parlano ed hanno sentimenti uguali a quelli dei bianchi . C’è poco da ridere! Oggi le cose sono facili da capire,ma allora non c’era Piero Angela che in televisione ospita il noto fisico Paco Lanciano per farci spiegare cosa sono le nuvole,quando e perché bolle l’acqua calda nella pentola ; non c’era nemmeno Licia Colò a mostrarci,dal piccolo schermo,le belle spiagge tropicali  e a raccontarci la proverbiale ospitalità degli abitanti di quelle isole . Tante diversità che ci spaventavano e che forse- forse…ci spaventano ancora . L’orologio sul comodino segna le tre del mattino e allora mi dirigo verso il mio letto sperando in un sonno tranquillo,in un domani migliore .             
Franco   Cortese
Nella immagine, vecchio orologio
( l'immagine si trova all'indirizzo orologeriamaddaloni.wordpress.com)
 

Articoli più letti

13 Commenti

  • Franco Fasanelli

    Un articolo che mi ha commosso:Dice cose che tutti pensiamo ma che non scriviamo

  • lory

    un inedito davvero molto bello!

  • Antonella

    L’autore dell’artiucolo è un uomo che ha molto da dire,una testa che ragiona

  • Niino Loggetta

    Grazie a Cortese che ci offre uno spunto di meditazione sul tempo che ancora ci resta!

  • Gaetano Panormo

    Riflessivo e reale, anche di ispirazione cristiana l’articolo.
    Dovremmo essere più buoni!

  • Renato Figlio

    Grazie, ci dai l’occasione di riflettere oltre che un scritto in ottimo stile!

  • Raffaele

    L’uomo si crea da solo troppi problemi

  • Aristide Cascio

    Il tempo che fugge e ci sfugge; siamo tutti d’accordo, ma non è di tutti mettere per iscritto queste idee in modo chiaro come i ns. autore.

  • Emilia

    Realismo e poesia sono presenti in questo stupendo articolo

  • Ileana

    Approffittiamo delle possibilità positive che il tempo ci offre, non soltanto il rammarico del tempo perduto!

  • Mara Russo

    Il tempo è la possibilità di esprimere noi stessi in questa vita e proiettarci nell’ eternità. E’ l’esame a cui nessuno può sottrarsi. Sono d’accordo con Sant’Agostino per cui il tempo passato inutilmente non ritorna più. Purtroppo quando riesaminiamo il tutto è già troppo tardi.

  • Bruno

    Prima o poi arriva il momento che ci guardiamo allo specchio per dire a noi stessi se è valsa la pena di vivere

  • laura

    condivido pienamente tutto l’articolo

Inserisci un commento

l'email non verrà visualizzata

opzionale