Dopo le drammatiche morie, vongole di nuovo in crescita e nei fondali.

Dopo le drammatiche morie, vongole di nuovo in crescita e nei fondali.
Vongolare 4

CESENATICO&VONGOLARE. La vongola si rifà e i pescatori tornano a pescarne in sufficienti quantità. Negli ultimi 2-3 anni le protratte e semi inspiegabili morie di novellame hanno letteralmente falcidiato la Chamelea Gallina: la comune ‘poverazza’. I bachi sono state ‘depredati’ dalla cosiddette ‘acque cattive’; adesso invece le vongole sono tornate a crescere e ripopolare il fondale. Cosicché da giugno in poi la grande paura dei pescatori è passata, sebbene dopo il verificarsi, ancora di altri e nuovi fenomeni di spiaggiamenti di pesci e sofferenza dei molluschi ad inizio estate. Merito forse della scarsezza di piogge e degli scarsi apporti in mare di acqua dolce dai fiumi padani, come pure dei lunghi mesi di forzata inattività delle turbosoffianti – le speciali barche armati di gabbia a prua che le pescano a 1-2 miglia dalla costa-.Fatto sta che le ‘poverazze’ (in quanto un tempo erano considerate cibo per poveri), sono tornate a ripopolare il fondale del compartimento marittimo Ravenna, quello in cui le vongolare di Cesenatico e Goro si dirigono abitualmente a pescarle seppure in quantità controllata. Traccia il quadro della situazione Pietro Palestini, presidente del consorzio vongole Cogemo. “Possiamo dire che in gran parte dell’area del compartimento si trova oggi una discreta risorsa. I pescatori sono tornati di nuovo in mare a catturare vongole nostrane. Siamo moderatamente soddisfatti adesso”.
TRE ANNI DI STOP FORZATO. “Certamente- aggiunge- molto difficilmente si potrà anche solo in parte recuperare quanto perso in questi tre anni di stop forzato della pesca. Da parte nostra, sono stati innumerevoli gli sforzi fatti nel tentativo di salvaguardare quel poco di risorsa che si trovava in acqua: non andando a pescare, lasciando le vongole sul posto con la speranza che crescessero e si riproducessero”.
“L’attività di pesca in questi ultimi mesi -avverte Palestini- si è svolta in prevalenza fra Tagliata di Cervia e la foce dei Fiumi Uniti. I quantitativi pescati, sono minimi, inferiori a quanto prevede la stessa legislazione in materia. Non vanno oltre la media dei 35 sacchi giornalieri per tre giorni alla settimana e per una frequenza di pesca che va dalle 12 alle 14 giornate mensili. Speriamo che il peggio sia alle nostre spalle”.
Il consorzio Cogemo conta associate 18 imbarcazioni, delle quali 11 fanno base nel porto a Cesenatico, le restanti 7 sono di stanza in quello di Goro. L’area di pesca in condizioni normali si estende dalla Tagliata di Cervia sino al Po, dopo aver superato ostacoli lungo consistenti in venti punti strategici quali fiumi, porti e canali, l’ampia zona del Poligono militare di tiro, le foci del Po.


Antonio Lombardi

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