Confagricoltura. Quale futuro per i giovani? Alienazione terreni di stato?

Confagricoltura. Quale futuro per i giovani? Alienazione terreni di stato?
simpatica immagine di un giovane agricoltore. Immagine di repertorio.

RIMINI. A margine del forum Anga Confagricoltura di Rimini, Paolo Bruni presidente di Cogeca ha commentato l’introduzione nel decreto legge per la stabilita’ della misura che prevede l’alienazione dei terreni di proprietà dello Stato: “si tratta di un provvedimento che va nella giusta direzione di supporto allo sviluppo del comparto agricolo – ha sottolineato Bruni – e che riconosce la necessita’ di accompagnare il ricambio generazionale e di incentivare gli investimenti dei giovani agricoltori, ai quali viene riservata una quota pari almeno al 50% delle terre demaniali”.
“Sono convinto, ha concluso Bruni, che tale misura risponda pienamente alle aspettative delle imprese agricole, in particolare condotte da giovani imprenditori, desiderose di contribuire al rilancio dell’economia agricola e dell’occupazione”.

Ecco l’intervento di Bruni al Forum nazionale dei giovani agricoltori di Confagricoltura a Rimini nei giorni scorsi. Il presidente di Cogeca Paolo Bruni rispondendo alle domande del giornalista Massimo Agostini si è innanzitutto soffermato sulla delicata situazione politica: « Il Paese è incagliato nelle secche degli interessi personali e partitici, ha dichiarato Bruni, urge approntare un progetto di largo respiro che superi le attuali divisioni per restituire un futuro ai nostri giovani ». Commentando in seguito il ruolo dell’Italia nelle dinamiche internazionali alla luce della sua esperienza di presidente di un’importante associazione europea, Bruni ha ricordato come « l’indiscutibile primato delle nostre eccellenze gastronomiche in Europa e nel mondo viene troppo spesso considerato come un dato scontato ed acquisito, è invece il frutto di una difficile difesa di tale leadership e della costante ricerca di nuovi mercati, come testimonia la continua crescita del nostro export, in particolare di vino e formaggi ma anche di prodotti ortofrutticoli ».

Intervistato sulla futura politica agricola, Bruni si è detto « consapevole delle difficoltà che la proposta della Commissione implica per l’agricoltura italiana, sia in termini di riduzione delle risorse finanziarie disponibili che di possibili pesanti ricadute su alcune filiere produttive ; il percorso negoziale è tuttavia solo all’inizio – ha sottolineato Bruni – e se saremo capaci di costruire una posizione forte e condivisa, potremo giocare le nostre carte sia all’interno del Consiglio dei ministri agricoli che nei confronti del Parlamento Europeo ».

Entrando nel merito delle problematiche relative ai giovani e all’agricoltura, il presidente di Cogeca ha « evidenziato la necessità di colmare il gap con altri Paesi in termini di numero di aziende agricole condotte da giovani agricoltori, facendo leva in particolare su strumenti in grado di garantire una maggiore stabilità dei redditi agricoli, interventi volti a favorire il riequilibrio della catena del valore all’interno della filiera alimentare e misure per favorire l’accesso al credito : tenuto conto dell’elevata propensione dei giovani ad investire in innovazione evidenziata dallo studio di Nomisma presentato oggi – ha concluso Bruni – è particolarmente importante incoraggiare il finanziamento delle idee dei giovani imprenditori agricoli »

 

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