Rimini Ricama: merletti e manufatti dell’Alta Valmarecchia

Rimini Ricama: merletti e manufatti dell’Alta Valmarecchia
ricamo (foto di repertorio)

RIMINI. E’ stata inaugurata alla Sala dell’Arengo di piazza Cavour la 5^ edizione della mostra “Rimini Ricama”, organizzata dall’omonima associazione col sostegno della Prefettura, della Provincia e del Comune di Rimini. Al taglio del nastro saranno presenti, oltre ai vertici degli enti promotori, i sindaci dei comuni dell’Alta Valmarecchia e le altre autorità locali. E’ stato invitato anche il presidente della Regione Emilia-Romagna.

Come nelle edizioni precedenti saranno esposti i migliori manufatti creati dalle socie di “Rimini Ricama”.
Una grande varietà di tecniche (sfilature, macramè, tombolo, uncinetto, patchwork, chiacchierino, tessuti al telaio, lane tinte con colori naturali,oggettistica) proposte dalla scuola di ricamo dell’associazione “Rimini Ricama” (maestra Irene Razzani), da Rosina Botticelli di San Vito, la Bottega delle Idee di Rimini, il gruppo “Ago e Filo” dell’associazione “Farsi Prossimo” di Rimini, Albertina Fattori di Rimini, Gabriella Paesini di Verucchio, Sandra Sancisi di Torriana, Michela Pasini di Igea Marina, Mara Parma e Leda Stentorei di Rimini, associazione “Il Filo di Anna” di Coriano/Riccione.

Quest’anno l’esposizione è arricchita dall’apporto dei sette comuni dell’Alta Valmarecchia diventati di recente romagnoli a tutti gli effetti, che saranno presenti col proprio gonfalone e oggetti significativi del loro territorio.
Non solo fili e merletti, dunque, ma anche tanto antiquariato e oggettistica rappresentativa di attività peculiari dei singoli comuni della vallata.
Si va da tavolo e tessuto del ‘500 di Sant’Agata Feltria agli attrezzi di miniera e agli strumenti bandistici di Novafeltria e Perticara; dall’enorme registro notarile del ‘700 affiancato da una splendida mappa catastale del 1793 di Casteldeci (il più piccolo comune della provincia per numero di abitanti) agli strumenti di panificazione di Maiolo; dalla copia del crocifisso del ‘300 (verosimilmente di scuola giottesca) di Talamello agli oggetti d’epoca di San Leo.

Particolare apporto quello offerto dal comune di Pennabilli, con una sezione interamente dedicata all’antiquariato, presente con due cassapanche in noce con schienale del ‘700, un leggio laccato dello stesso secolo ed alcuni candelieri in legno massello del ‘600. Dallo stesso comune provengono un camice in puro lino con bordo a filet del ‘700, facente parte del guardaroba di Sacrestia del Monastero di Sant’Antonio di Pennabilli nel quale le suore di clausura, già ricamatrici di Casa Savoia, conservano questi tesori; una pianeta con stola ricamata e una magnifica tela di fine ‘600 che riproduce il volto della Beata Vergine delle Grazie e del Bambino Gesù custodita nel Santuario della Madonna delle Grazie.

Non mancano poi preziosi oggetti provenienti da collezioni private: tovaglie in puro lino ricamate, coperte, arazzi, tappeti, telai e strumenti di tessitura, letti e mobili nobiliari, quadri ricamati in occasione della prova d’esame per divenire ricamatrici alla corte di Francesco Giuseppe d’Austria, uno straordinario ed antico volume della Bibbia in lingua inglese, abiti utilizzati in scene di film e via discorrendo.
La mostra è ulteriormente impreziosita dalla presenza di un quadro di Fernando Gualtieri proveniente dall’Ambasciata d’Italia a San Marino.

La mostra sarà aperta tutti i giorni fino al 27 novembre (dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle19.00).
Info: www.riminiricama.itwww.prefettura.rimini.it

Ti potrebbe interessare anche...