Immigrazione. Quando la percezione supera la realtà

IMMIGRAZIONE & PERCEZIONE. Presentato a Roma il rapporto “Transatlantic Trends: Immigration 2011” sulla percezione e sensibilità di europei ed americani in merito a temi quali immigrazione ed integrazione. Il rendiconto è stato realizzato dal German Marshall Fund of the United States (GMF) in partnership con Compagnia di San Paolo, Barrow Cadbury Trust e Fundación BBVA. L’Istituto Affari Internazionali (IAI) ha organizzato questo panel per analizzare le cifre raccolte in Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e USA, a seguito di indagini condotte tra fine agosto e metà settembre. Nel corso dell’evento sono stati offerti diversi interventi di scienziati analisti, esperti nel campo dell’immigrazione e politici, che con le loro analisi del report, hanno alimentato la dialettica del dibattito.
I DATI DI PERCEZIONE E DI REALTA’. Le rilevazioni effettuate attestano come largamente diffusa presso l’opinione pubblica la convinzione che gli immigrati costituiscano circa il 25% della popolazione del nostro Paese, mentre i dati ufficiali ci dicono che sia attualmente pari al 7,5%. Inoltre, se il 64% degli intervistati in Italia ritiene che la maggior parte dei flussi migratori verso il nostro Paese siano irregolari, l’80% del campione riconosce di essere preoccupato dalla pericolosità di questo tipo di immigrazione. Le soluzioni alla questione su come reagire ai flussi degli irregolari unisce trasversalmente i cittadini, indipendentemente dall’estrazione politica. Il 57% vorrebbe il reinserimento degli immigrati nei Paesi di provenienza mentre il 28% sarebbe favorevole a legalizzarli, con una fascia di indecisi, che si riserverebbero di giudicare caso per caso, del 15%. Quanto all’integrazione degli immigrati nei luoghi approdo, in tutti i Paesi europei la maggioranza degli intervistati è favorevole a concedere agli immigrati nordafricani la possibilità di vivere nel proprio Paese, anche se solo temporaneamente. In Italia il dato sulla disponibilità all’accoglienza varia tra il 65 e l’80% e supera il 70% se la migrazione è dovuta alla povertà od a conflitti armati in corso nei Paesi d’origine. Al fine di prevenire i flussi si registrerebbe quindi la propensione dell’opinione pubblica europea a favorire gli scambi commerciali (84%) o ad incrementare gli aiuti allo sviluppo (79% in Europa), strategia che raccoglie l’84% dei consensi del campione italiano. Un’altra soluzione ben vista dai nostri connazionali intervistati (81%) consisterebbe invece nella creazione di opportunità di lavoro direttamente nella Patria dei migranti, mediante un rafforzamento dei commerci con il nostro Paese.