Come ‘liberarsi’ della neve sul tetto. Una ‘proposta’ dal Trentino.

LA POSTA DEI LETTORI. Romagnagazzette ( che ha toccato quota 109 mila visite mensili) riceve posta non solo dalla Regione. In questo caso la ‘corrispondenza‘ ci giunge dal Trentino. Per fornire oltre ad una segnalazione anche una ‘geniale’ proposta utile per affrontare emergenze come quella, recente, e non ancora del tutto esaurita, che ha seppellito l’intera Romagna sotto una spessa coltre bianca.
UNA SEGNALAZIONE CON PROPOSTA. “ Nei giorni scorsi ho spedito questa e mail ad alcune Protezioni civili e Comuni d’Italia interessati dal problema neve. Purtroppo non sono riuscito a farla arrivare a chi ( forse) avrebbe servito ( o servirebbe). In questi giorni ho visto in televisione che ( in Romagna) avete il problema di scaricare la neve dai tetti per evitare crolli. Io sono del Trentino e nel 1985 abbiamo avuto lo stesso problema. Sul tetto di casa mia la neve era 160 cm. ma bagnata quindi i tetti iniziavano a cedere. Con la pala e il badile il lavoro era lentissimo e molto faticoso. Ho escogitato un attrezzo molto semplice ed efficace. Ho preso un assicella di legno sottile lunga circa 150 cm. alla quale ho legato una striscia di nylon larga 140 c, e lunga 5-6 metri. Alle due estremità dell’assicella ho legato 2 corde lunghe 5-6 metri. Sono salito in cima al tetto, sul colmo (il mio tetto ha 2 ali). Dalla cima del tetto ho fatto scivolare l’assicella con il nylon attaccato sopra la neve sino in fondo all’ala del tetto, dove c’è il canale dell’acqua. Poi tirando per le 2 corde il nylon si infilava sotto la neve vicino alle tegole, la neve si tagliava, si appoggiava sul nylon e scivolava a terra. In questo modo in 1 ora e mezza circa ho scaricato da solo un tetto di di circa 180 metri quadrati con sopra 160 cm. di neve bagnata fradicia
Con la pala nemmeno in 2 giorni sarei riuscito a fare questo lavoro. Ho fatto un piccolo disegnino…che allego…spero sia abbastanza chiaro. Se il mio piccolo suggerimento vi può essere utile sono contento. Se avete bisogno di chiarimenti scrivetemi a questi indirizzo di posta. Buon Lavoro!”.
Giovanni Bianchini
PS: Ho costruito un modellino per capire meglio il sistema (in allegato). Il principio è quello di far scivolare la neve sul nylon. Se i tetti ora sopportano bene il peso della neve e non sono previste altre precipitazioni è meglio lasciarli così come sono. Eventualmente aiutando le travi con qualche punta
Il problema sarebbe se la temperatura si alza e piove. La neve bagnata pesa come il cemento ed allora sì che sarebbero guai, come da noi nel 1985. La gran parte dei tetti con il mio sistema si possono scaricare velocemente e con poca fatica. Se poi si è in 2 in cima al tetto a tirare la corda del nylon il lavoro è ancora più veloce. L’assicella in testa al nylon deve essere fatta scivolare a liscio tegole Le due corde tirando tagliano la neve a strisce la quale si stacca e come una slavina scivola sul nylon e finisce a terra.
L’asticella ed il nylon si possono fare larghe quanto si vuole , ma 120-140 cm sono abbastanza. Attenzione a non mettere i piedi sul nylon è pericoloso e si rischia di fare la fine della neve cadere a terra. Io stavo in cima al tetto sul colmo e lo facevo scivolare sopra la neve sino al canale dell’acqua e poi tiravo. Meglio se a terra c’è qualcuno che indica quando il nylon è pronto per tirare, dalla cima del tetto non si vede bene quando arriva al canale dell’acqua. Se provate e riuscite a farlo funzionare bene; mi farebbe anche molto piacere se riusciste a diffondere il sistema a chi ne ha bisogno.