Sanremo, vince Emma.L’ironia di Geppi e i fischi a Celentano:’Tutti i media contro di me’.

FESTIVAL DI SANREMO. E’ appena calato il sipario sulla 62°esima edizione del Festival di Sanremo. Protagonisti la musica e le polemiche. La finalissima si apre con ‘All You Need is Love’, la canzone che i Beatles scrissero per il primo programma in Mondovisione. Un simbolo usato da Daniel Ezralow per una delle sue costruzioni coreografiche cha hanno caratterizzato questa edizione del Festival della musica. Un movimento teatrale con coppie di gente comune che si baciavano e occupavano sedie vuote, mentre i corpi dei ballerini componevano la scritta Love sul palco e sullo schermo apparivano i versi di Alda Merini e i nomi dei personaggi simbolo della Pace.
‘Stiamo sereni’.. sembra suggerire Morandi che appare felice ma un po’ affaticato da queste quattro puntate. Forse si ritirerà, ha ammesso, però ora, sul palco, sorride, si commuove e tiene con professionalità insieme tutti i pezzi che , in questi giorni, hanno più volte rischiato di andare in frantumi. ‘Se ti arrabbi al Festival è finita” – dice “bisogna sempre sorridfere e cercare di risolvere i problemi“.
UN TRIO ROSA SUL PODIO. Mentre ieri la sezione ‘Giovani’ è stata vinta da Casillo, alla fine della quarta puntata del Festival, la prima classifica parziale prevede: 6° posto: Dolcenera; 5°: Carone; 4° : Noemi; 3°: D’Alessio – Bertè; 2°: Emma; 1°: Arisa.
Ma arriva il colpo di scena: la classifica creata in base al televoto e ai voti della giuria viene ‘stravolta’ dal golden share. Il meccanismo di votazione di questa edizione prevede, infatti, che ai giornalisti della sala stampa sia affidato un ‘jolly’, ovvero il potere di far scalare di ben tre posti il posizionamento dei cantanti. La discrezionalità della loro votazione porta direttamente al primo ( dal quarto) posto Noemi. Sono quindi le tre finaliste a giocarsi lo spareggio: Noemi, Arisa ed Emma.
Alla fine, vince Emma con il suo brano intitolato ‘Non è l’inferno‘. Emma Marrone, una delle favorite per la vittoria finale fin dall’inizio, ha vinto un’edizione di Amici e l’anno scorso aveva già partecipato in compagnia dei Modà al grande appuntamento sanremese.
Del suo brano ha detto: “Con lo stesso entusiasmo dell’anno scorso, l’entusiasmo di una bambina in questo mondo favoloso partecipo anche quest’anno al Festival. Io prima di fare la cantante ho vissuto 26 anni nel Salento e con un solo reddito in famiglia. Ci siamo passati i giubbotti tra cugini, le scarpe tra cugine, la mattina andavo a scuola e la sera lavoravo come cameriera. Ho fatto la magazziniera, assistito gli anziani, lavato le scale, tutto per non pesare sulla mia famiglia, e per un senso d’indipendenza. Quindi credo di avere tutte le capacità cognitive e coscienziose per parlare di sacrifici”.
LE QUOTE ROSA DI SANREMO: IVANA E GEPPI. Dalla farfalla di Belen ai fiori di Ivanka: fa il suo ultimo ingresso al teatro dell’ Ariston, ‘ Ivana’ con un abito molto ‘trasparente’, nero, in stile floreale. La ‘valletta consigliata da nove dentisti su dieci’ come ironizza Geppi Ciucciari, soggia poi, come seconda mise, un abito rosa con tante frappe, lustrini e uno strascico degno di un regale abito da sposta. Un po’ troppo ‘torta’ , forse.. Come presenza, sta al gioco, sorride alle battute di Papaleo, ma , insomma, diciamocelo..Forse perchè parla poco l’italiano ( Ma non è il Festival della canzone italiana, fatto per gli italiani e pagato dagli italiani?), ma un po’ appare e un po’ scompare.
Molto interessante la presenza di Geppi Ciucciari: ironica ed arguta ripercorre tutte le scene ‘hot’ di questo Festival. ”Ho capito che per rimanere impressa in questo Festival devi scendere senza qualcosa: io ho scelto le scarpe“: così Geppy Cucciari ha cominciato il suo intervento all’Ariston nella serata finale del festival di Sanremo. Arrivata sul palco con le scarpe in mano, Morandi si è poi inchinato per infilargliele: “Ritornerò in ginocchio da te..“.
”Ti spiace se non dico parolacce? ”- chiede poi Geppi – ” So che ti metterò un po’ in imbarazzo se non le dico, ma oltre a Puffarbacco ed Acciderbolina non mi sento di andare“.
E poi: “Sono onorata e ammirata di essere qui. Quest’uomo - ha detto riferendosi a Morandi - ha resistito a tutto, alle polemiche, alle telepromozioni. Saluto il direttore di Rai1 Mazza, il direttore artistico Mazzi e quello che vi ha fatto il Vaticano questa settimana, il mazzo“.
Poi ha fatto entrare degli scatoloni contenenti “le postille del contratto di Celentano”. Tra queste una relativa al monologo, “prima nessuno deve capire cosa dirò, dopo nessuno deve capire cosa ho detto”.
ADRIANO CELENTANO: ‘MEDIA CONTRO DI ME’ E NON SI SCUSA. Ed eccolo, il ‘molleggiato‘, fare il suo ingresso sul palcoscenico.Puntuale come un orologio svizzero Celentano si è presentato sul palco alle 22:40 come previsto. Pronti via con il rock’n'roll di “Thirteen Women” di Bill Haley. E poi via …”La corporazione dei media si e’ coalizzata in massa contro di me, neanche avessi fatto un attentato allo Stato“. Così Celentano riparte da dove aveva lasciato.”Dal contesto del mio discorso – ha aggiunto – hanno estrapolato una frase cambiando anche il modo dei verbi. Quando dico che Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente, e ho detto andrebbero, non significa esercitare una forma di censura. Non ho il potere di chiudere un giornale, mentre qualcuno non ha esitato a chiudere qualcosa“.
Partono quindi fischi di contestazione e a più riprese, si sente qualcuno gridare: “Basta, Basta”, ma Celentano rimane tranquillo, seduto su uno scalino del palco, il bicchiere d’acqua in mano. “Perche’ mi contesti?”, ha chiesto rivolgendosi al pubblico, senza indicare una persona.
Poi riprende il suo monologo, toccando ancora il tema di Gesu’ e invitando i sacerdoti a qualcosa di diverso dalla predica domenicale quando si parla del figlio di Dio. “Adesso potete fischiare…“., ha detto, raggiungendo il pianoforte, mentre lo inseguiva la voce di chi gridava “predicatore“.
La polemica lascia spazio alla musica, e Celentano canta ‘La Cumbia di chi cambia’ di Lorenzo Jovanotti (contenuto nell’ultimo album del Molleggiato). E quello che canta, è molto più che condivisibile e meno polemico:”Io mi inchino ai valori della resistenza/ ogni paese ha la sua rivoluzione/ ma tra i valori che si stanno affievolendo/ quello più urgente è quello dell’innovazione/ l’Italia è un punto esclamativo tra l’Europa e l’Africa/ siamo il paese che ha fondato un nuovo mondo/ un grande ponte tra il futuro ed amarcord/ Questa è la cumbia/ la cumbia di chi cambia“.
“Stiamo italiani…”
Poi Gianni Morandi entra in scena e tutto si addolcisce definitivamente: “Adriano, grazie“. Le emozioni si sciolgono e si mescolano con le lacrime del presentatore: ”In questi dieci minuti insieme a lui ho rivissuto le immagini della mia vita, da quando ero ragazzino e lo imitavo. Mi sono emozionato molto“. E difende l’amico: “Adriano non odia nessuno, Adriano ama tutti”
I CRANBERRIES SUL PALCO DELL’ARISTON: SANREMO FUORI DALL’ITALIA E’ COSA MISTERIOSA. I Cranberries tornano con il loro successo planetario di una decina d’anni fa. O considerano Sanremo una sagra o non hanno idee o entrambe le cose. Dolores a Morandi sul palco riconosce: “conosco Sanremo per essere venuta in Italia. Fuori dai confini è un teatrino ignoto a tutti”. Poi la band irlandese infila un brano dal disco in uscita tra poco: la promozione è la promozione.