Emilia Romagna. Sotto ‘osservazione’ il fenomeno migratorio. Che cresce e muta.

EMILIA ROMAGNA& IMMIGRAZIONE. È stato pubblicato il dodicesimo rapporto annuale ‘L’immigrazione straniera in Emilia Romagna’ a cura dell’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio. Dopo le anticipazioni dell’ottobre 2011, il volume ora riporta ulteriori dati e approfondimenti su temi legati all’immigrazione.
ANALISI DEI DATI. Dall’analisi dei dati emerge che il fenomeno migratorio negli ultimi anni è progressivamente cresciuto e ha mutato le proprie caratteristiche, con una progressiva stabilizzazione sul territorio dei cittadini stranieri, anche per effetto dei ricongiungimenti familiari e delle nascite. Il crescente numero e peso percentuale delle donne straniere, la sempre più marcata presenza di nuclei familiari costituiti da cittadini stranieri, così come la presenza e l’incidenza percentuale di bambini e ragazzi con cittadinanza stranieri nei diversi ordini e gradi di scuola, sono tutti elementi che consentono di comprendere chiaramente come l’immigrazione sia un fenomeno di grande rilievo, che necessariamente coinvolge tutti le diverse dimensioni della società e dell’economia.
Secondo Caritas/Migrantes gli immigrati regolarmente presenti sul territorio sono stimati in 544.000 cittadini stranieri al 31 dicembre 2010 (a fronte di 500.585 residenti iscritti in anagrafe). La rilevanza del fenomeno si coglie però appieno non considerando soltanto i valori assoluti, ma anche l’incidenza dei residenti stranieri sulla popolazione residente complessiva. Rispetto a questo indicatore al primo gennaio 2011 l’Emilia Romagna si attesta al primo posto fra le regioni italiane con l’11,3%, seguita da Umbria (11,0%), Lombardia (10,7%) e Veneto (10,2%).L’incidenza dei cittadini stranieri residenti in Emilia Romagna è progressivamente aumentata nel corso degli anni, passando dal 4% circa del 2003 al 9,7% del 2009, al 10,5% del 2010, al 11,3% del 2011.
Si notano rilevanti differenze provinciali e fra le diverse aree territoriali della regione, essenzialmente in funzione delle diverse specializzazioni economiche, delle dinamiche occupazionali, delle reti di comunicazioni e trasporto e del mercato immobiliare più o meno favorevole. In particolare, sono le province, nell’ordine, di Piacenza (13,4%), Reggio Emilia (13,0%), Modena (12,7%) e Parma (12,5%) a esibire un’incidenza di residenti stranieri superiore alla media regionale. All’opposto, è la provincia di Ferrara a mostrare anche quest’anno la presenza più bassa (7,6%), seppure a sua volta con notevoli incrementi nel corso degli ultimi anni. Al di sotto della media regionale si trovano anche le province di Bologna (10,4%), Ravenna (11,1%), Forlì-Cesena (10,5%).
Scendendo al dettaglio comunale, si rilevano 161 comuni emiliano-romagnoli (sui complessivi 348, dunque quasi la metà) con una incidenza di residenti stranieri superiore al 10% del totale della popolazione residente; basti ricordare che un anno fa erano 140 e nel 2004 appena 22. Si registrano poi tre comuni che superano il 20% di incidenza: si tratta di Galeata (Fc), al 21,7% e di Luzzara (Re) e Castel San Giovanni (Pc), entrambi al 20,3%.
PRINCIPALI PAESI DI CITTADINANZA. Per quanto concerne, poi, i principali paesi di cittadinanza, al primo gennaio 2011 si rileva la seguente graduatoria, assai simile a quella evidenziata lo scorso anno: al primo posto si conferma il Marocco, che raccoglie il 14,1% del totale dei residenti stranieri in Emilia Romagna, seguito dalla Romania (13,2%), dall’Albania (12,1%). Al quarto posto, assai distanziata seppur in forte crescita, la Moldova (5,6%) e poi l’Ucraina (5,5%) al quinto. Se è vero che i primi tre paesi raccolgono quasi il 40% degli stranieri residenti, è da evidenziare che sono 173 le cittadinanze rappresentate complessivamente.
COS’E’ L’OSSERVATORIO. L’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio è lo strumento conoscitivo della regione Emilia Romagna – istituito formalmente ai sensi della Legge regionale 5/2004 – per acquisire conoscenze, valutazioni e stime sempre più affidabili in merito al fenomeno sociale dell’immigrazione. Gli obiettivi principali dell’osservatorio sono quelli di provvedere all’elaborazione e analisi dei dati statistici, raccolti al fine di attivare migliori interventi di programmazione delle politiche regionali e locali sull’immigrazione e diffondere le esperienze più significative realizzate nel territorio regionale. I dati utilizzati provengono principalmente dall’Istat, dal Ministero degli Interni, Ministero dell’Istruzione, Inps, Inail, Acer, Camera di commercio, Caritas nazionale, Dipartimento e Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, i sistemi informativi regionali e gli Osservatori provinciali sull’immigrazione. L’attività si esplicita con il lavoro di ricerca di fonti, raccolta, elaborazione e analisi dei dati e un monitoraggio degli interventi attivati dagli assessorati regionali sul tema migratorio che misura l’impegno della regione per lo sviluppo crescente delle azioni, dei progetti rivolti all’integrazione e a un miglior benessere collettivo.