Amministrative 2012. Ha vinto questo, ha perso l’altro. Mentre a Genova vota il 40% degli elettori.

Amministrative 2012. Ha vinto questo, ha perso l’altro. Mentre a Genova vota il 40% degli elettori.
Parma Pizzarotti e moglie ( da Redazione) (1)

I SOLITI COMMENTI. Ascoltare radio e tivù, leggere i giornali, si ha l’impressione che la sclerosi politica non è esclusiva dei ‘politici di professione’ ma anche dei media ‘di professione’. Nello loro sintesi, infatti, brillano dati, commenti, sentenze che sembrano scaturire da ‘menti senza tempo’, per modalità, tempistica, stupidità,  alla stessa maniera di quelli  ‘propinati’ dalla fine del Dopoguerra ad oggi.
Per tutti loro, e con solo qualche eccezione, la ‘verità’ ( riprendiamo, qui, per semplificare, la titolatura di un grande quotidiano) sarebbe questa: il centrosinistra in Lombardia ( ex baluardo della Lega) vince in 17 Comuni su 21; Orlando ( sì, lo stesso di dieci, venti, trenta anni fa) trionfa invece a Palermo e così Doria a Genova. Il centrodestra ( per farla breve) mantiene solo 6 centri. Crollo quindi di Pdl e Lega. Mentre per il Pd (?) “è vittoria netta”.
Non stiamo quindi a ‘snocciolare’ i risultati Regione per Regione, ognuno si guarderà i suoi, a noi interessa qui cogliere ( per quel poco che possiamo permetterci) qualche importante novità che, anche se i signori del commento, figli e nipoti d’un sistema che a questo punto può colassare solo col collasso dell’intero Paese, un po’ come gli imperi Austroungarico, Russo od Ottomano, non notano neanche quando vanno a sbattere  contro un muro.

Qualche novità? L’affluenza alle urne, ad esempio, accennata soltanto, vincitori e vinti. “ Il livello dell’affluenza alle urne – nota in un taglio basso appena visibile d’un grande quotidiano – in questo secondo turno indica una svolta”. Considerando, infatti, i Comuni capoluogo ( quelli più grossi) si rileva che ha votato solo il 45%, con una diminuzione del 17% rispetto al primo turno.

GENOVA. A Genova, ad esempio, si è recato alle urne meno del 40%. In altri grossi centri del Meridione, inoltre, il calo ha raggiunto e superato anche il 21%. Chiaro che sul piano giuridico, stante in vigore questa legge elettorale di cui tutti dicono male senza però cambiarla, le elezioni risultano valide. Ma sul piano civile prima ancora che politico, o elettorale, che valore hanno elezioni ‘ snobbate’ da almeno la metà degli aventi diritto?

PARMA. La disaffezione dai partiti ( che non è  antipolitica, ma solo impotenza a cambiarla soprattutto nelle sue sclerate ed insopportabili modalità e ingiustizie ) sta conducendo, non l’avessero capito ( coloro che vorrebbero tapparti la bocca accusandoti di ‘antipolitica‘), verso astensioni mai così alte ‘salvando’ solo qualche voto per formazioni ‘antipartitiche’ come quella, appunto,  di Beppe Grillo. Che significativamente è riuscita ad imporsi a Parma dove, non a caso, si è recato alle urne il 61% dei votanti, quasi a rafforzare un ‘urlo di protesta’ nei confronti di partiti ritenuti ( per decenni) a modello e che, invece, negli ultimi anni, non hanno certo fatto un gran bella figura. I dinosauri del sistema che, attraverso spartizioni varie, tra rossi bianchi e neri, collocati ormai in tutti gangli vitali ( dall’economia all’informazione e perfino nelle Ausl come nelle Partecipate),  ovviamente, impegnati più a difendersi che a cambiare, nulla notano del magma che ribolle sotto la superficie.

LA FRANCIA. Fossimo in Francia ci sarebbe da rabbrividire. Davanti a questi ( tanti, tantissimi ) ‘chaiers des doleances’ che, là, Oltralpe, qualche secolo fa, stavano ad indicare i prodromi della tempesta. Siamo in Italia. Il nostro, si sa, non è popolo di rivoluzionari. Può reagire però, magari individualmente o attraverso gruppi ristretti, per arrivare non si sa dove. Certo molto più lontano di queste tornate amministrative. E di quanto i nostri partiti tradizionali ‘ sembrano continuare a sorprendersi’.

Ro.Va.

 

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