Terremoto & Emilia Romagna, Clini: rivedere subito la mappe del rischio sismico.

Terremoto & Emilia Romagna, Clini: rivedere subito la mappe del rischio sismico.
Terremoto in Emilia Romagna 2012. Immagine di repertorio 3

EMILIA ROMAGNA. ”Le mappe del rischio sismico devono essere riviste ed aggiornate”: questo quanto ha dichiarato il  ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo il nuovo forte sisma che ha colpito l’Emilia Romagna ieri  la scorsa notte. Le mappe cui si riferisce il ministro sono elaborate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e suddividono il territorio nazionale in aree a diversa pericolosità e, in base alla densità abitativa, a diverso rischio.

A destare le maggiori preoccupazioni è stato il crollo di diversi capannoni industriali nell’area dell’epicentro, che hanno determinato, sia in occasione del sisma di oggi che in quello dello scorso 20 maggio, la morte di diversi operai italiani e stranieri.

Come già avanzato da Legambiente (vedi ns articolo  http://www.romagnagazzette.com/2012/05/28/emilia-romagna-vittime-sfollati-e-tanti-danni-un-territorio-da-mettere-in-sicurezza/) : “ E’ del 2008 la normativa regionale che definisce in modo estremamente stringente i criteri anti sismici sulle nuove edificazioni e sulle ristrutturazioni: troviamo questa norma un buon punto di partenza, ma sottolineiamo la necessità di investire le risorse sulla sua applicazione urgente al patrimonio pubblico ed ai beni artistici e culturali della Regione. Molti sono infatti gli edifici storici abbandonati al degrado ed all’incuria, che sono stati danneggiati dal sisma e che forse avrebbero potuto resistere o subire danni limitati se correttamente messi in sicurezza. Non dimentichiamo inoltre le decine di capannoni industriali danneggiati, se non crollati: capannoni anche di recente costruzione, che non hanno resistito alla scossa di terremoto; un problema venuto alla luce con questo tragico evento, ma che dovrà trovare una soluzione vista l’enorme diffusione di queste strutture in tutta la pianura Padana.

Occorre quindi  aggiornare la mappa del rischio sismico e le norme per costruire in sicurezza in quelle aree poichè, come sottolineato dalla stesso ministro Clini, “quanto è accaduto in questi giorni nel modenese e nel resto dell’Emilia  pone sotto l’occhio di tutti  evidenti problemi di sicurezza sui criteri di costruzione”.

Sicuramente hanno tenuto conto delle norme sismiche – ha specificato il ministro dell’Ambiente a proposito dei costruttori dei capannoni e degli altri edifici che hanno subito dei crolli – ma su dati di rischio inferiore”.

 

 

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