Emilia Romagna. Crisi del turismo? ‘Se ci sarà non è colpa del terremoto ma del Governo’.

Emilia Romagna. Crisi del turismo? ‘Se ci sarà non è colpa del terremoto ma del Governo’.
La Notte Rosa, foto di repertorio

EMILIA ROMAGNA. In questi giorni circolano dati su flussi turistici che indicherebbero una flessione del turismo sulle destinazioni estive con rinunce oltre il 6% a causa del terremoto. Se fosse vero , sostiene Telefono Blu Consumatori che i calcoli sulle vacanze e non solo li fa da oltre 20 anni: “significherebbe (visto che il terremoto è firmato Emilia) una flessione del 25% in Romagna e Comacchio solo per terremoto. Basta fare un giretto per i 100km di spiaggia dai Lidi di Comacchio fino a Cattolica in questo week di Giugno, per vedere che questo dato è a dir poco sballato. Il terremoto che ha colpito drammaticamente le provincie di Modena Bologna Ferrara e in forma minore Reggio Emilia e Mantova, ha riguardato nella sfortuna un area di circa 200mila abitanti a cui non solo occorre il massimo di aiuto ma anche garantire le vacanze (e in parte si sta già facendo) ma non ha sfiorato (se un in un solo caso e senza alcun danno) la Riviera .

Telefono Blu invita i Sindaci della costa a gestire una conferenza stampa nazionale a Roma e presentare la Riviera proprio a pochi giorni dall’evento ‘number one, numero uno’ La notte rosa /the pink side of the moon, dichiarando la formula vincente . Mare pulito (a dire il vero è da almeno tre anni), divertimenti di tutti i tipi , servizi , mangiar bene, e grande cordialità. La formula che piace agli italiani e non solo. Telefono Blu www.telefonoblu.it ritiene che questa sia la migliore risposta e annuncia che a livello nazionale nei prossimi giorni saranno pronti i dati del mese di Luglio, ma già avverte. Se crisi del turismo vi sarà la colpa è del governo e delle sue politiche economiche, gli altri indicatori contano molto poco. Il primo week end d’estate sulle coste dell’Emilia Romagna registra un piu’ 10% rispetto lo scorso anno, ma la spesa rimane uguale, e il tutto è dovuto soprattutto al grande caldo nelle città e al costo calmierato delle benzine”.

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