Ravenna. Approvato il nuovo Regolamento per i Consigli territoriali. Abolite le Circoscrizioni.

RAVENNA & I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE. In ottobre i Cittadini potranno recarsi a votare per i dieci consigli territoriali, con nuove regole, a un anno dalla soppressione delle Circoscrizioni. Regole che il Consiglio comunale ha votato dopo un proficuo lavoro della Commissione Affari Istituzionali “perché ne derivasse un provvedimento condiviso al massimo da tutte le forze politiche”, come ha dichiarato l’assessore al Decentramento Valentina Morigi ringraziando i consiglieri di maggioranza e di opposizione per il lavoro svolto. Tra le nuove e principali modalità per istituire i dieci consigli territoriali, vi sono l’attribuzione di un numero di seggi attribuiti ad ogni lista sulla base delle percentuali ottenute alle elezioni amministartive, il voto ai 16enni e agli extracomunitari residenti, la possibilità di esprimere due preferenze, una per genere, la partecipazione del tutto volontaria e a titolo gratuito dei consiglieri eletti (20 per ciascun consiglio) che, al proprio interno eleggeranno un presidente.
“Ravenna – ha dichiarato l’assessora Morigi – è stata tra le prime città italiane ad attivarsi con successo nel decentramento amministrativo fino a fare scuola, costituendo un vero e priprio esempio nel nostro Paese. Oggi è giusto restituire alla città nuove regole affinchè la partecipazione torni a essere un valore fondante della nostra realtà, all’altezza del passato. Questa nuova ‘palestra civica’ ridarà il giusto peso politico amministrativo e democratico al territorio sulle scelte da compiere per il nostro futuro”.
Rispetto al passato cambiano le denominazioni delle aree territoriali decentrate, il cui numero, 10, rimane invariato: Area n. 1 Centro Urbano, Area n. 2 Ravenna Sud, Area n. 3 Darsena, Area n. 4 Sant’Alberto, Area n. 5 Mezzano, Area n. 6 Piangipane, Area n. 7 Roncalceci, Area n. 8 San Pietro in Vincoli, Area n. 9 Castiglione, Area n. 10 Del Mare.
I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE. APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PER I CONSIGLI TERRITORIALI. FAVOREVOLI PD, SEL, FED-SINISTRA, MOVIMENTO 5 STELLE; ASTENUTI PRI, PDL, LISTA PER RAVENNA, LEGA NORD
IL DIBATTITO PER INTERO. Al dibattito hanno partecipato: Andrea Tarroni del Pd (intervento fornito dal consigliere): “Il regolamento che approviamo questa sera andrà a colmare una lacuna sempre più percepita, creando una nuova organizzazione del decentramento. Sapendo che quelle circoscrizioni che hanno rappresentato, sin dal 1969 quando furono per la prima volta istituite, un’esperienza preziosa è oggi purtroppo una realtà non più riproducibile in quei termini.
Sapendo che quella funzione di presidio democratico, partecipativo e politico che le circoscrizioni hanno rappresentato non potrà essere più ricoperto con la medesima capillare e puntuale efficace dai consigli territoriali nati nel nuovo quadro legislativo. Consapevoli di tutto questo non vogliamo rinunciare a dotarci di uno strumento prezioso, ancorché menomato da novità legislative che continuiamo a non condividere. Perché continui ad esistere un riferimento istituzionale nel territorio che sia importante per i cittadini, per i comitati di quartiere e di località, per le pro loco e per tutti i portatori di interesse nel territorio. Anche perché questi organismi saranno non solo una preziosa antenna che tornerà all’ascolto dei nervi pulsanti del territorio, ma anche una sintesi alta delle istanze provenienti dai diversi quartieri, località e stakeholder. All’interno del regolamento inoltre abbiamo voluto apportare elementi di innovazione a questo strumento partecipativo che riteniamo fondamentali: doppia preferenza per incoraggiare la parità di genere; il voto esteso ai cittadini extraUe; il voto esteso agli over16. Sono segnali di grande importanza, che vorremmo fossero utili a impulsare quello spirito di cittadinanza attiva che ha caratterizzato l’esperienza delle circoscrizioni sia alla base dei nuovi istituti e raggiunga nuove fasce di popolazione. Desidero ringraziare i consiglieri membri della commissione 1, il presidente Perini che con equilibrio ha condotto le sedute con equilibrio e l’assessore Morigi. Tutti hanno contribuito al dibattito che ci porterà questa sera a conseguire questo importante obiettivo. Il ringraziamento giunge indipendentemente dal voto finale che ciascun gruppo vorrà esprimere, che auspico comunque sia trasversale e positivo. Il nostro lo sarà certamente”.
Per il Pdl sono intervenuti Alberto Ancarani che ha espresso “difficoltà ad accettare nell’elettorato attivo e passivo gli stranieri extraUe e i 16enni così come sul ruolo del presidente che a nostro avviso appesantito da inutile burocratismo”, e il capogruppo Nereo Foschini che ha presentato due emendamenti (respinti) sulle funzioni del Collegio dei Presidenti “Non ritenenedo opportuna la presenza formalizzata di un organo di coordinamento dei singoli Consigli territoriali chiediamo la soppressione dell’intero articolo.
“In quanto alla delibera nel suo complesso – ha detto Foschini – non abbiamo particolari osservazioni. Un grazie all’assessore Morigi per come ha condotto il dibattito in commissione, creando opportunità di confronto reale e produttivo che ha portato ad un lavoro eccellente, metodo da mutuare anche in altre occasioni”. Astensione.
Paolo Guerra di lega nord (intervento fornito dal consigliere): “Sin dall’insediamento in Consiglio comunale ho rimarcato la necessità di introdurre un meccanismo per riportare i cittadini vicino alla politica partendo dal proprio territorio e dai problemi “di strada”. Questo meccanismo non deve comportare alcun costo per il cittadino e deve fondarsi su una partecipazione democratica che sia snella e permetta un facile accesso da parte di chiunque. Su tali principi era da noi atteso il Regolamento per l’Istituzione e il Funzionamento dei Consigli Territoriali proposto dall’Assessore Valentina Morigi il quale però non può essere per me condivisibile in alcuni punti. Su questi l’art.5 che permette il voto anche agli stranieri e con il solo requisito della residenza. Ciò comporta alcuni squilibri notevoli che, uniti alla volontà di questa Amministrazione di integrare incondizionatamente gli extracomunitari creerà situazioni di scarsa rappresentatività in alcuni Consigli Territoriali dove la presenza di stranieri (e il loro tempo a disposizione) è maggiore rispetto ai cittadini ravennati. Il Regolamento permette inoltre al candidato straniero senza cittadinanza di presentarsi contemporaneamente in due Consigli Territoriali. Personalmente esprimo alcune perplessità sull’articolo 10 che prevede il numero minimo di 5 candidati per ciascuna lista. Nonostante il meccanismo permetta la candidatura di una persona in due Consigli Territoriali, dimezzando di fatto il numero totale, penso che i nuovi movimenti politici o addirittura una lista civica possa essere penalizzata nel trovare, in fase di avvio, propri rappresentanti sul territorio periferico. Avevamo anche alcune perplessità su parte dell’art.19 sul fatto che gli scrutatori volontari fossero indicati dal Consiglio Territoriale uscente, ma siamo riusciti in Commissione ad avere la conferma che in tal senso siano coinvolti i Capigruppo in Consiglio Comunale onde evitare che fossero i soliti amici a coordinare le attività. All’art.30 comma 2, esprimo alcune considerazioni sui termini di risposta da parte del Consiglio Territoriale in caso sia interpellato dall’Ufficio Decentramento su taluni atti. In termini più chiari, in relazione al fatto che il Presidente potrebbe essere dello stesso orientamento dell’Amministrazione che governa la città, si ritiene inopportuna la possibilità che su temi di urgenza (non meglio definiti) egli si possa esprimere senza convocare il Consiglio Territoriale (e pertanto tutte le espressioni politiche ivi appartenenti). Già in Commissione avevo espresso la mia disapprovazione all’organismo del Collegio dei Presidenti di Consiglio Territoriale previsto dall’art.39 in quanto non aiuta a semplificare la politica e appesantisce il tutto riportando quasi integralmente l’istituto delle Circoscrizioni che si doveva snellire. Ben comprendendo la necessità di riportare i cittadini vicino alle Istituzioni attraverso i Consigli Territoriali, superate le votazioni dei singoli articoli, ho ritenuto insieme al collega Ravaioli, di astenermi dal voto auspicando che al momento dell’insediamento i Consigli Territoriali riportino soprattutto i giovani vicino alla politica che ha sempre più necessità di rinnovarsi.
Pietro Vandini del Movimento 5 stelle affermando che il regolamento è considivibile in ogni sua parte, ha espresso un voto favorevole.
Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna ha espresso la propria posizione, differenziata, in relazione a due blocchi di articoli presenti nel regolamento. Favorevole a quelli che si rifanno all’art. 53 dello statuto comunale per la disciplina degli istituti di partecipazione, e quindi allo spirito innovativo del coinvolgimento dei cittadini nella vita dell’amministrazione comunale; contrario a quell’articolato del regolamento che, stabilendo l’impostazione dei consigli territoriali, riproduce in modo sterile e inutile il modello delle ex circoscrizioni, “già fallimentare” “Si tratta – ha detto Ancisi – di inutili e cavillosi dettagli che ingesseranno il funzionamento degli organismi, del tutto sproporzionati, del resto, al fatto che si tratta di meri strumenti di partecipazione dei cittadini, senza alcuna funzione o potere amministrativo, se non di ‘dare consigli’. Contesto, in particolare, che si vogliano fare delle vere e proprie elezioni a suffragio universale, come se si trattasse di eleggere il consiglio comunale o gli aboliti consigli di Circoscrizione, e si siano rigonfiate a dismisura, sul modello delle vecchie circoscrizioni, i meccanismi di esercizio delle attività”.
Sarah Ricci di Sel (intervento fornito dalla consigliera): “Negli anni abbiamo più volte assistito al tentativo di fare cassa come sempre sulla pelle viva delle autonomie locali, gridando allo spreco, è questo il caso del taglio alle Circoscrizioni dove si è andati a ledere la nostra democrazia civica.
A Ravenna le circoscrizioni di decentramento hanno rappresentato, un’esperienza importante di presidio democratico, partecipativo e politico che ha consentito rendere l’Amministrazione più prossima ai cittadini in tutti i territori, dal forese al centro. Le Circoscrizioni hanno espletato l’esercizio di vere e proprie funzioni di governo e di amministrazione su alcune materie come la gestione del patrimonio immobiliare di interesse circoscrizionale, la manutenzione del verde, i rapporti con l’associazionismo culturale e sportivo, con le scuole, coi comitati cittadini e le pro-loco. Negli anni, le Circoscrizioni hanno dato il loro contributo di proposta su delibere importanti a cominciare dalle scelte strategiche che riguardavano i singoli territori. Il Parlamento con la L. 191/2009 ha soppresso le Circoscrizioni comunali e, in seguito, con la L. 42/2010 ha precisato che tale misura si applica ai Comuni con popolazione inferiore ai 250.000 abitanti. Di conseguenza, in occasione del rinnovo del Consiglio comunale, gli organi circoscrizionali hanno cessato la loro attività . Il Consiglio Comunale di Ravenna, in coerenza col dettato parlamentare e nell’affermazione della propria autonomia statutaria, ha provveduto nella scorsa legislatura a modificare lo Statuto deliberando di conservare la suddivisione territoriale in 10 aree geografiche e di istituire i “Consigli territoriali” quali nuove forme di partecipazione e consultazione dei cittadini alla vita amministrativa dell’Ente Locale. Con questa scelta abbiamo voluto reagire, abbiamo voluto difendere la nostra autonomia statutaria, abbiamo voluto difendere il patrimonio di esperienza, di competenza, di passione, di impegno, dei tanti consiglieri di circoscrizione che in questi anni hanno lavorato nei territori e per le loro comunità , che insieme hanno tenuto vivo e qualitativamente elevato il livello della nostra democrazia civica.
Oggi non possono più esserci organismi di governo ma solo organismi di partecipazione e di consultazione. Nella scorsa consigliatura abbiamo discusso gli indirizzi politici e dato vita ad una nuova architettura istituzionale tracciata nello statuto nei suoi tratti distintivi e che in questa nuova consiliatura traduciamo nel nuovo Regolamento del decentramento.
E’ bene ricordare che ci siamo da subito presi l’impegno nei confronti dei cittadini di non smantellare nessun servizio: in questi mesi sono rimasti attivi nel territorio comunale tutti i servizi erogati dagli uffici decentrati diretti dal Servizio Decentramento sulla base delle decisioni organizzative, relative alle funzioni, approvate dalla Giunta Comunale. Con la discussione e costruzione del regolamento che oggi approviamo si è fatto un lavoro prezioso per elevare la qualità democratica del nostro modo di amministrare e di fare politica, che darà i suoi frutti nel tempo. L’augurio quindi è questo: che i consigli siano soggetti capaci di divenire fattori di crescita del territorio, per favorire questo si è lavorato nel regolamento nella parte competenze e organizzazione e la strutturazione degli istituti di partecipazione. Infine rimarco l’importanza dell’istituzione di consigli di rappresentanza su base territoriale ,in quanto l’alternativa sarebbe l’esplosione di particolarismi locali e di categoria”.
Alberto Fussi del Pri (intervento fornito dal consigliere): “Il Regolamento che istituisce le nuove forme di rappresentanza del Decentramento a Ravenna è di certo una conquista per i nostri concittadini. Esso infatti si pone l’obiettivo di ridare alle Istituzioni decentrate di Ravenna una rappresentanza democratica che manca da quando sono stati aboliti questi strumenti essenziali per la partecipazione alle scelte del governo cittadino.
Proprio perché reputiamo che i Consigli circoscrizionali possano avere un ruolo fondamentale per la vita della città, reputiamo che essi debbano essere eletti con il sistema che conferisca loro la massima rappresentanza possibile; individuiamo nel sistema elettorale proporzionale puro questo metodo. Già dall’inizio della discussione sul nuovo Decentramento, risalente alla fine della scorsa legislatura, il PRI aveva affermato che i nuovi Consigli avrebbero dovuto essere eletti con tale sistema. Il Regolamento presentato questa sera prevede invece un sistema ibrido, in cui i partiti eletti nelle ultime Amministrative si pre-assegnano “quote” di consiglieri commisurate ai voti ottenuti alle ultime consultazioni, (in questo caso andrebbero addirittura a votare anche i minorenni dai sedici anni in su e gli immigrati extracomunitari residenti, estensioni che noi non condividiamo), gli elettori voterebbero pertanto per eleggere esclusivamente le persone iscritte in liste delle quali già si conosce la rappresentatività. Su questo metodo, i Repubblicani nutrono forti dubbi ed un fondato dissenso.
Riteniamo infatti che il voto di un cittadino debba essere sempre sostanziale: deve, infatti, avere il potere di cambiare le cose; così invece non potrà essere, dal momento che il voto dei cittadini non andrà in alcun modo a modificare una realtà già impostata. Inoltre, questo modello non prevede la possibilità per altri soggetti e movimenti di partecipare alle elezioni. Esso, infine, con la differenza nel corpo elettorale di cui sopra, prevede che a fronte di una platea di persone che sceglie i partiti ed il numero dei rappresentanti, sia tutta un’altra platea a scegliere i nominativi dei rappresentanti medesimi. Per essere rappresentativi ed efficienti, i Consigli di Circoscrizione andrebbero da un lato ridotti nel numero (nel Centro Storico vi è già un rapporto ravvicinato fra i cittadini e l’Amministrazione Comunale), dall’altro necessitano di poche e chiare regole. Il Regolamento proposto, al netto delle “anomalie” sopra evidenziate, rappresenta in sé una risposta seria della quale rendiamo merito alla Giunta. Ma un sistema elettorale simile non può che portare a risultati confusi.
Per queste ragioni, e per senso di responsabilità verso la maggioranza, il gruppo PRI esprime un voto di astensione sul Regolamento per la costituzione ed il funzionamento dei consigli territoriali”. La presidente Livia Molducci ha organizzato la votazione separata degli articoli, come richiesto da alcuni consiglieri dell’opposizione, per un totale di 15 votazioni, durante le quali i gruppi consiliari del Pdl, Lega nord e Lista per Ravenna hanno differenziato il proprio voto sulla base delle posizioni espresse nel dibattito; Pd, Sel, Fed-sinistra e Mov5 stelle hanno espresso sempre il voto favorevole mentre il Pri si è astenuto. Il Regolamento nella sua interezza è stato approvato con il voto favorevole del Pd, Sel, Fed-Sinistra, Movimento 5 Stelle; astenuti Pri, Pdl, Lista per Ravenna, Lega Nord.