Emilia Romagna. A Massa per gustare la ‘Pesca incavata’. Da dimenticata a riscoperta.

MASSALOMBARDA. Prosegue mercoledì 22 agosto con una serata di musica e degustazione in piazza Matteotti il progetto che l’Amministrazione comunale di Massa Lombarda ha avviato per la riscoperta e valorizzazione del pesco incavato, varietà autoctona divenuta nella prima metà del Novecento simbolo della frutticoltura in città e che rischiava l’estinzione.
A partire dalle 20 sarà possibile assaggiare la pesca Buco incavato detta anche ‘Pesca di Massa Lombarda’, grazie alla degustazione guidata dall’agronomo Angelo Minguzzi e dagli esperti del Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali di Cesena). I frutti saranno resi disponibili da una decina di agricoltori che hanno aderito al progetto (provenienti da Massa Lombarda, dal territorio della Bassa Romagna e anche da Faenza) e dalle piante coltivate nelle serre del Crpv.
Accanto all’analisi tecnico-genetica che sarà fatta dagli esperti del Crpv, alcuni anziani di Massa Lombarda saranno chiamati a valutare i frutti comparando il gusto delle pesche coltivate oggi con quello originario. Interverrà l’assessore a Politiche e servizi culturali Davide Pietrantoni e saranno presenti anche le telecamere del tg regionale della Rai.
La serata sarà allietata, a partire dalle 21, dall’orchestra Daniela Vallicelli, che eseguirà un repertorio di musica romagnola e italiana anni Cinquanta ispirato al periodo di maggiore sviluppo della frutticoltura a Massa Lombarda, che ebbe nella pesca Buco Incavato una delle varietà più diffuse nel territorio massese ed esportata nel mondo.
PROGETTO PERCORSO APERTO. Il progetto è un ‘percorso aperto‘ ideato dal comune di Massa Lombarda in collaborazione con il Centro ricerche produzioni vegetali (Crpv) di Cesena, che da qualche tempo si dedica a progetti di ricerca sulle varietà autoctone delle province romagnole, fra cui appunto il Buco Incavato. L’obiettivo del progetto è quello di tutelare, valorizzare e rilanciare un mercato quantomeno locale di questa varietà di pesca. Per questo hanno dato la propria adesione a un apposito gruppo di lavoro le associazioni di categoria Coldiretti e Cia, l’Istituto Comprensivo Francesco D’Este, l’associazione Slow Food interessata a valutare la possibilità di costruire un ‘presidio Slow Food‘ sul Buco incavato, nonché alcuni coltivatori diretti che a titolo volontario hanno dato la loro disponibilità.
Per informazioni: Centro Comunicazione e Ascolto Urp, tel. 0545 985890.