Ilva Taranto. Per la bonifica pronti 146 milioni. Passera: ‘ No a decisioni senza ritorno’.

Ilva Taranto. Per la bonifica pronti 146 milioni. Passera: ‘ No a decisioni senza ritorno’.
Ilva di Taranto e inquinamento

IL CASO ILVA TARANTO  E ALTRO. ” Contiamo di convincere la magistratura che ora che è stato avviato all’Ilva un processo di ammodernamento e risanamento non vengano prese decisioni irreversibili, tipo spegnere gli impianti che vorrebbe dire chiudere”.  ha detto il ministro Passera, nella conferenza stampa tenuta al termine della ‘giornata più rovente’ per Ilva e per Taranto.
E che interventi significativi siano stati messi in atto lo conferma anche Bruno Ferrante, presidente dell’Ilva. ” Abbiamo stanziato oltre 146 milioni che serviranno a seguire le prescrizioni dell’Aia. Non faremo ricorsi. Intendiamo piuttosto proseguire nell’opera di risanamento, dove abbiamo già investito 1 miliardo e 100mila euro per l’ambiente”.

COLLABORAZIONE POSSIBILE? C’è nell’aria, dunque, una soluzione possibile. Anche s qualcuno resta scettico e frena. Del resto scorie di polemiche sul comportamento dei magistrati ( accanimento contro Ilva e occhi chiusi su Italsidr)   restano.  In questo senso il procuratore Sebastio è chiaro. Tutto svolto secondo legittima imparzialità. Possibilista sullo sblocco del contenzioso il procuratore Vignola. ” Il fatto che il governo ci abbia messo la faccia, i soldi stanziati dal Cipe e la notizia che l’azienda si stia muovendo, rispetto a tante promesse rimaste sulla carta, è un grande passo avanti. Non abbiamo alcun interesse a chiudere l’Ilva. Quella del Gip è  stata una decisione molto sofferta. Sono davvero contento che il lavoro fatto dai magistrati inizino  a dare i loro frutti”.
Ora non si tratta altro che di passare dalle intenzioni ai fatti. E  se questi cominceranno a concretizzarsi la collaborazione tra le parti non sarebbe più un lontano miraggio di questa bollente estate tarantina.

UN PADRE E LE FOTO SHOC. Lorenzo, ora, ha tre anni, viso smunto, testa fasciata, gambe magre come un uccellino e occhi che non raccolgono  più la luce. Quel bimbo è figlio di Marco Zaratta, che ha portato una sua foto in piazza su uno striscione ? mio figlio, tre anni, un cancro. A quanti ancora?”. Cosa pensa invece del segnale dati dai ministri? ” Mi sento preso in giro – ha confessato con amarezza al Corriere questo padre distrutto dal dolore-.Ci aspettavamo che chiudessero gli impianti, com’era stato ordinato, invece continueranno come sempre. E gli operai ci dicono che mai come in queste notti si stanno dando da fare con colate record. Non lo faccio mai, ma stasera mi viene da piangere”.

Ma chissà che, una volta tanto, anche in questo nostro Paese, l’incredibile diventi credibile. Perchè non s’abbiano più a sacrificare sull’altare del progresso la salute e la vita di bimbi come il piccolo Lorenzo.

 

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