Emilia Romagna. Riccione: incontro ‘una città contro la violenza’, grande partecipazione.

RICCIONE. Un’iniziativa della Commissione comunale per le pari opportunità. Si è tenuto nei giorni scorsi in Municipio l’incontro del gruppo di lavoro “Una città contro la violenza” promosso dalla Commissione comunale per le pari opportunità. Hanno preso parte all’incontro,tra glia altri, il Sindaco Massimo Pironi, che ha salutato i partecipanti, il Vice Sindaco Lanfranco Francolini e l’Assessore ai servizi alla persona Federica Torcolacci, il Comandante della Compagnia Carabinieri Riccione, Capitano Antonio De Lise, i Comandanti della Stazione Carabinieri M.llo Claudio Cacace e della Polizia municipale, Graziella Cianini. Erano inoltre presenti rappresentanti di diversi soggetti attivi nel campo della tutela dei diritti e della solidarietà quali: Progetto Dafne AUSL Rimini, Dirigenti istituti scolastici, Consulta cittadina della solidarietà, Caritas cittadina, Associazione Rompi il Silenzio, Sportello Donna.
L’INCONTRO. Di seguito, la relazione di sintesi del Presidente della Commissione comunale per le pari opportunità Maria Grazia Tosi.
- Il tavolo di rete “Una città contro la violenza” che si è tenuto venerdì 23 dalle ore 9.30 alle 13,00 organizzato in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, ha visto la partecipazione completa dei tanti soggetti che la Commissione aveva invitato con l’obiettivo di monitorare la situazione cittadina rispetto al fenomeno violenza di genere.
Significativi gli interventi delle Forze dell’Ordine: il Capitano De Lise, che era presente assieme al Luogotenente Cacace, ha ribadito un impegno al contrasto che è partito da un po’ di tempo a livello nazionale per l’accordo sancito con il Dipartimento per le Pari Opportunità, e che mette l’Arma in prima fila nella lotta contro la violenza. Ha ribadito l’importanza di una rete tra le forze attive in questo senso, raccontando casi nei quali la collaborazione ad esempio con Rompi il silenzio (associazione presente al Tavolo) è risultata velocemente proficua nello strappare la vittima dal suo aguzzino.
Ulteriormente significativo è stato lo schierarsi anche della Polizia Municipale, sia da parte della Comandante Graziella Cianini che da quella dell’Ass. Lanfranco Francolini, esplicitando l’intenzione di formare tra breve un piccolo nucleo operativo che acquisisca la giusta capacità di prestare ascolto a chi ne avesse bisogno nonché quella di saper indirizzare i giusti percorsi.
L’ass. Federica Torcolacci ha detto che attraverso lo Sportello sociale dal 2007 al 2012 sono stati una dozzina i casi segnalati, ma non di violenza sessuale: quindi pochi, ma rappresentativi di un disagio personale e familiare, condizione che viene spesso riscontrata attraverso l’esplicitazione del servizio dedicato alle famiglie.
Attraverso lo Sportello Immigrati, ha aggiunto il Dirig.Valter Chiani, sono invece arrivate segnalazioni di soprusi su donne straniere che curiosamente sono quasi tutte di origine russa. Esiste spesso la difficoltà dell’interculturalità, di come cioè sia spesso delicato rapportare due codici culturali diversi nei matrimoni ‘misti’.
Interessanti le testimonianze delle due Dirigenti scolastiche Sandra Villa e Donatella Zoffoli, sulle criticità che possono diventare, se non dirottate, presupposti di atteggiamenti deleteri. La Villa che essendo a capo dell’Istituto comprensivo nr2 si occupa di 8 scuole e di 1256 ragazzi che vanno dai tre anni ai 14 anni, ha sostenuto che purtroppo ancora oggi esiste un modello educativo di tipo maschilista, e che il ruolo delle bambine spesso risulta essere ancora ‘subordinato’. Addirittura il linguaggio delle madri è diverso a seconda che si rivolgano ad un figlio o ad una figlia, e le classi a prevalente presenza maschile sono più agitate, meno auto-controllate, più autoreferenziali.
La Zoffoli , preside del Volta e del Fellini, aggiunge che molti adolescenti portano già in sé una crisi e che la scuola cerca di insegnare loro a conoscere sé stessi per poter poi conoscere gli altri, e che i diritti propri sono i diritti degli altri: si assiste spesso, infatti, a forti fenomeni di aggressività nei confronti del compagno che ha qualcosa di diverso o è più debole, e i disagi che vivono a volte in famiglia li trasformano nella scuola in atteggiamenti molto definibili violenti.
DATI. Molto attesi i dati della Dott.ssa Maria Maffia Russo e della Dott.ssa Elisabetta Pillai in quanto responsabili del Progetto Dafne, l’autorevole progetto pilota dell’Azienda USL di Rimini che dal 2004 porta avanti l’individuazione delle strategie e degli interventi rivolti alle donne che subiscono violenze. Nel 2011 la provincia di Rimini di donne ne ha prese in carico 168, ha costruito cioè per loro un percorso personalizzato. Quelle con figli sono dal 48 al 62%, e le donne che in generale ora denunciano sono il 46% (contro l’8% di alcuni anni fa). Una novità sarà la prossima apertura di uno sportello rivolto non alle donne, ma agli uomini che dimostrano predisposizioni violente… e che vogliono cambiare. La Dott.ssa Pillai ha aggiunto la gravità delle violenze sulle donne incinte che stanno aumentando e l’importanza delle ostetriche che diventano un grande punto di osservazione su tali donne.
Tante erano le volontarie della Consulta della Solidarietà, con la presenza della presidente entrante Maria Frisoni e responsabili dell’associazione VAPS e CARITAS cittadina ass. Madonna del mare. Alle volontarie di Vaps, che nasce per accogliere le persone che entrano al Pronto Soccorso, capita ogni tanto di vedere donne che arrivano con pesti ed escoriazioni e cercano di prenderle da parte per far dire loro i fatti accaduti, a seguito dei quali segue poi l’iter di sostegno con Dafne, i Carabinieri…
La Caritas ha sostenuto che le volontarie vengono in contatto con 6-7 casi all’anno di episodi di violenza domestica, causati dalla mentalità di uomini che non accettano l’emancipazione e l’autonomia della loro donna, o la fine di un legame; naturalmente sono consapevoli che se in casi così non si procede all’aiuto immediato possono facilmente sfociare in episodi di violenza anche più grave.
La Dott.ssa Elvira Ariano, una responsabile dell’Associazione Rompi il Silenzio, l’unico centro antiviolenza della Provincia, ha ribadito l’importanza delle Reti. Nei primi dieci mesi del 2012 103 donne hanno chiesto loro aiuto, delle quali 12 di Riccione. Inquietante il dato relativo al ‘numero oscuro’ (quello cioè di donne che subiscono violenza domestica ma non se ne sa nulla): una percentuale che va dal 70 al 90%.
Ha chiuso il confronto l’avv.Carla Lunedei legale dello Sportello Donna della Commissione di Riccione. Ha detto che il sevizio sta registrando un aumento notevole di donne che lamentano angherie ma che non vogliono denunciare per non rompere la famiglia o che assumono un atteggiamento di forte rassegnazione.