Roma. Il prof. Monti si dimette. ‘ Lascio una Italia più affidabile’. Scenderà poi in campo?

Roma. Il prof. Monti si dimette. ‘ Lascio una Italia più affidabile’. Scenderà poi in campo?
Mario Monti incontra Jose Manuel Barroso

ROMA. Dalle agenzie l’annuncio ormai più che scontato . ” Il premier Mario Monti si è dimesso. Dopo 401 giorni, il Professore ha rassegnato le dimissioni questa sera poco dopo le 19, subito dopo un rapidissimo Consiglio dei ministri, nelle mani del presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha preso atto e invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato consulterà i Presidenti dei gruppi parlamentari sabato 22, dalle 10 alle 13. Subito dopo Monti ha telefonato ai presidenti di Camera e Senato.  Domenica alle 11, il Professore terrà la sua conferenza stampa. Ora restano i dubbi sulla sua discesa in campo. Il pressing dell’area di centro – dall’Udc, a Montezemolo, ad Andrea Olivero – non è bastato finora a sbloccare la decisione”.

Tutto qui? Non sembrerebbe. Di sicuro –  scrive  infatti l’agenzia Agi – il premier dimissionario presenterà domenica un programma per l’Italia, illustrerà le riforme necessarie per il Paese e poi ufficializzerà la decisione. Ma prendendosi altri giorni di riflessione. Potrebbe chiedere una sorta di ‘fiducia sul manifesto’. Ovvero cercare di capire chi e quanti sottoscriverebbero la sua agenda e poi sciogliere la riserva. E non prima di Natale.
Fonti ministeriali continuano a sostenere che il Professore è tormentato dai dubbi, sta ancora vagliando il da farsi. Un compromesso potrebbe essere quello di una discesa in campo ‘soft’. Ovvero benedire i due simboli, magari dando l’ok affinchè venga speso il suo nome, ma restando fuori dalla contesa politica. Ma c’è chi insiste nel sostenere che il professore stia prendendo tempo per avere un mandato pieno e agibilità politica e dopo entrare in campo direttamente.

LE ANTICIPAZIONI. Monti aveva anticipato di volersi dimettere, in un discorso di fine anno alla Farnesina. Questo il suo ultimo impegno pubblico da premier: “E’ il mio ultimo atto prima delle formali dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Grazie di avermi permesso di concludere qui questi difficili ma affascinanti 13 mesi”.Altre  parole del premier da mettere ( ormai) in bacheca: ” In questi 13 mesi è stato condotto un percorso che ha reso  il nostro Paese più affidabile, più competitivo e attraente per gli interlocutori e gli investitori stranieri” . E ancora: “Lo abbiamo fatto – ha proseguito il premier – attraverso una seria politica di risanamento, unita a misure per favorire la crescita e riforme strutturali importanti come quelle del mercato del lavoro e delle pensioni. Con provvedimenti per aumentare la concorrenza e favorire la liberalizzazione dei servizi e delle professioni. E infine con il varo di una legge contro la corruzione, contro la quale dobbiamo combattere con tutte le nostre forze proprio come nel caso dell’evasione fiscale”.

“Un’azione – ha detto ancora Monti – che mi auguro possa continuare anche nella nuova legislatura, nella consapevolezza che gli interessi nazionali prescindono ovviamente dal governo in carica in quanto sono interessi permanenti”.

 ULTIMA ORA

Alla Camera,  l’ultimo atto della XVI legislatura. Con la standing ovation per Walter Veltroni. Massimo D’Alema  stringendogli la mano ha detto: “Ultimo discorso? Io non ho il carattere per certe cerimonie…”. Hanno fatto seguito  le lacrime di Livia Turco, mentre Simone Baldelli ha imitato Fabrizio Cicchitto nell’ultima dichiarazione di voto della legislatura. Il ministro Piero Giarda, poi. ha salutato  l’aula di Montecitorio con un ringraziamento: “E’ l’ultima occasione che abbiamo, volevo ringraziarvi della pazienza che avete avuto per le intemperanze del governo e ci vediamo in una prossima vita”.

Tra i provvedimenti che il Governo ha varato oggi anche il decreto legislativo sulle incandidabilità e il decreto legislativo che attua lo statuto speciale per la regione Trentino-Alto Adige in materia di cassa integrazione guadagni, disoccupazione e mobilità.
OFFENSIVA BERLUSCONI.  L’organizzazione delle coalizione per le politiche di febbraio è ancora in divenire ma Silvio Berlusconi ha già lanciato il Pdl in piena campagna elettorale. Anche oggi il Cavaliere è tornato ad attaccare Monti. Se il premier diventasse “il capetto di tanti partitini” si giocherebbe la possibilità di essere eletto al Colle “perché al Quirinale deve essere eletto qualcuno che possa garantire a tutte le parti in causa un’assoluta equanimità”.

 

 

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