Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. Una ferita nel fisico e nell’anima.

MUTILAZIONI FEMMINILI. Oggi è la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. Le mutilazioni vanno dall’incisione all’asportazione parziale o totale dei genitali femminili esterni, e non si verifica solo in diversi paesi africani e asiatici, ma anche in Europa, e nemmeno l’Italia risulta esclusa.
Una pratica che deriva da ciò che alcuni popoli chiamano e vivono come “tradizione” ma che ha alla base la mancanza di rispetto della vita, anche se spesso è inconsapevole, “travestita” da pratica culturale e sociale. E’ un dato di fatto che questa atroce “operazione” viola la salute fisica ed emotiva di molte donne, spesso bambine.
E’ una pratica che segna per sempre le donne che la subiscono, una ferita emotiva e fisica che marchia la loro vita per sempre.
INFORMARSI. Riporto alcune notizie sulle MGF, tratte dal sito “Non c’è pace senza giustizia”, che dedica molto spazio a questo argomento e alle iniziative contro questa pratica. Le abbiamo pubblicate anche l’anno scorso in un altro articolo sempre dedicato a questa giornata che “ricorda” – nel senso che informa e sensibilizza – questa triste e atroce pratica. Siamo qui a scrivere nuovamente queste informazioni, affinchè si conosca, almeno in generale, ciò di cui si parla. L’informazione è alla base di una vera presa di coscienza e quindi l’inizio del cambiamento.
Cosa sono le mutilazioni genitali femminili
Le mutilazioni sono una violazione dei diritti umani delle donne. Vanno sotto il nome di Mutilazioni Genitali Femminili tutti gli interventi che comportano la totale o parziale rimozione degli organi genitali femminili. Comprendono quindi l’escissione del clitoride, l’infibulazione ed altre ferite non giustificate da alcuna esigenza terapeutica.
Chi sono le vittime
sono le vittime Ogni anno circa 2 milioni di bambine rischiano di essere sottoposte alla mutilazione genitale femminile. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sarebbero 150 milioni le donne che hanno già subito la pratica. L’età per la mutilazione varia a seconda delle etnie e del tipo di mutilazione. Si stima che attualmente in molti Paesi si pratichi sulle neonate.
Dove sono praticate
Le Mutilazioni Genitali Femminili sono praticate, con diverse incidenze, in 28 Paesi africani e nello Yemen. In altre realtà, come il Kurdistan iracheno, l’Indonesia, l’Arabia Saudita, la Malesia si ha certezza che vi siano casi di mutilazione genitale, ma mancano indagini statistiche attendibili.
Il fenomeno dell’immigrazione ha in parte esteso il fenomeno all’Europa ed al Nord America.
Le conseguenze
Le Mutilazioni Genitali Femminili sono dannose e traumatiche sia sul piano fisico che psicologico. Rendono problematico il parto, favoriscono patologie come la fistola, privano la donna del piacere sessuale.
Perche’ vengono praticate
Si tratta di una pratica tradizionale, che ha origini antichissime. Già dal 2003 le massime autorità religiose copte e mussulmane hanno dichiarato che non hanno alcuna legittimazione religiosa.
La legislazione
In Africa 18 Paesi su 28 hanno adottato una legge nazionale che sanziona la pratica. Si tratta di un risultato estremamente importante, in quanto fornisce alle militanti anti mutilazioni un supporto giuridico, aiutandole ad uscire dalla clandestinità, e costituisce il presupposto per il cambiamento sociale. I Paesi più impegnati infatti stanno mettendo in campo strumenti di supporto alle vittime, di comunicazione e di formazione degli operatori sociali, oltre
alla legge e alle sanzioni. Gli Stati africani che non hanno ancora adottato una legge sono: Mali, Sierra Leone, Sudan, Gambia, Liberia, Costa D’Avorio, Guinea Bissau, Repubblica Centrafricana, Camerun e Uganda. Anche in molti paesi di immigrazione sono state approvate leggi contro le Mutilazioni Genitali Femminili.
Ultimi aggiornamenti sull’argomento: http://www.npwj.org/it