Rimini. Niente auto la sera al ponte di Tiberio.

RIMINI. Dalla prossima estate sul ponte Tiberio si va solo a piedi. In via sperimentale. Solo la sera, la prossima estate. Una prova generale che sarà “costruita insieme ai cittadini e alle realtà del territorio”. Ad annunciarlo il sindaco e l’assessore Roberto Biagini, in risposta ad un’interrogazione di Brunori, durante il consiglio comunale di ieri sera. “Non è possibile che un ponte costruito 2000 anni fa – chiosa Gnassi – continui ad avere la stessa funzione anche oggi. Il tema di un varco alternativo c’è. Ma occorre avere a fuoco un’idea di città”.
Il consiglio comunale però ha rischiato di saltare. Il tema centrale era la variante “taglia-mattoni”, tanto cara al sindaco Andrea Gnassi. Si temeva però che il consiglio non raggiungesse il numero legale, ma in aula si sono presentati 18 consiglieri: assenti tra le file della maggioranza solo Giovanni Pironi (Pd) e Bertino Astolfi (RpR), arrivati più tardi. Via libera alle votazioni quindi, avvenute a mezzanotte inoltrata dopo ore di accese discussioni, primis quella tra il Sindaco e Pironi. Risultato: la viariante al Prg è stata approvata con 17 voti favorevoli e 9 contrari.
Tra i favorevoli anche il consigliere di minoranza Fabio Pazzaglia (Sel). “Esprimiamo grande soddisfazione per aver portato il nostro contributo all’approvazione della Variante al PRG e ringraziamo Sindaco e Consiglieri di maggioranza, quelli che hanno votato a favore naturalmente, per la tenacia dimostrata. Variante che, dati alla mano, riduce di un terzo i carichi edificatori già previsti. Una cura dimagrante che vede coinvolte più di 100 schede del vecchio PRG, per un totale di 309 mila mq in meno, di cui 77mila mq di residenziale ovvero 1.100 appartamenti in meno. Dati ufficiali, quindi impossibili da strumentalizzare, forniti a tutti i Consiglieri di maggioranza e opposizione dagli Uffici dell’Urbanistica. Chi non ha votato a favore dovrà spiegare ai cittadini come intende declinare nel concreto la frase che anche ieri abbiamo sentito risuonare e cioè che saremmo tutti d’accordo a ridurre il consumo del territorio. I fatti dicono altro: tra chi ha votato contro, chi si è astenuto e chi non ha votato, la metà esatta dei Consiglieri Comunali (16 su 32) non ha voluto dare il suo assenso alla Variante, una spaccatura verticale. Possiamo dire quindi con certezza che non è vero che siamo tutti a favore dello stop al cemento e il voto di ieri ne è la prova”.