Elezione del Presidente. Anche Prodi ‘salta’. E se a ‘traghettare’ fosse ancora Napolitano?

CRONACA POLITICA. Quel che conta, qui, è che è saltato il banco. Del Pd, con le dimissioni di Bersani ( e Bindi), ma più in generale degli schieramenti politici nazionali. Le domande, a questo punto sono tante, e anche ( per quanto assurde possano apparire) legittime. Ma si può fare ancora politica? Oppure è arrivato, sotto forma di Grillini e annessi, uno tsunami che sta spazzando via i resti di anni di mala politica, ottusa, egoista, mirata ai privilegi ( mai realmente contenuti entro limiti accettabili) probabilmente contando sul tradizionale immobilismo del popolo.
In Francia, forse, stando almeno ai precedenti storici, qualcuno ci avrebbe rimesso la testa già tempo addietro. Eppure, anche da noi, a modo nostro come sempre, la rivolta è arrivata. E colpisce chi ( nonostante l’apparenza) è più debole. In questo caso, incredibile a dirsi, quel Pd dalla tradizione ‘monolitica’ e ‘ certa‘. Qualche errore, qualche incomprensione interna ed esterna, e il bubbone delle diversità è esploso. Forse, in quel partito, il cambiamento ( o la ‘revisione’ come avrebbero detto i vecchi militanti) andava fatta tempo fa. Tagliando col passato, puntando sul futuro. Certo è che d’una forza riformatrice raccolta, organizzata, attenta come quella pidiessina resta ( indipendentemente dall’evolversi della crisi attuale) un ‘ punto di riferimento’ nella società italiana.
IL CANDIDATO? Non tutti vorrebbero il prolungamento di Napolitano al Quirinale. Anzi, qualcuno, dopo avere sentito che l’intenzione non lo sfiorava, s’era messo il cuore in pace. Forse anche Grillo e i suoi neofiti. Ma, oggi, la famiglia della politica ( diessini in testa) sembra aver smarrito la ‘giusta via’. Tutti si mostrano certi del percorso da prendere. In realtà, non sanno più cosa fare.
Probabilmente tra gli anglofoni o i nordici o i germanici, tornare al padre non si fa, ma da noi può. Ancora. Anzi, potrebbe passare anche come normale. Chi sarebbe, però, in tal situazione, il padre ? Da quel che consta solo uno: Giorgio Napolitano, ispiratore di tante scelte ( giuste o sbagliate) di questi ultimi anni. Perchè ( si sa ) che anche i padri sbagliano. Eppure, in certi frangenti, non se ne può fare a meno, da noi, del padre. Sarà così anche questa volta? Con una fumata bianca in onore di un Napolitano bis?
IL GOVERNO ? Ora lo sguardo punta oltre l’elezione del Presidente. Punta alla possibilità o meno di governare. Con Grillo? E con quali modalità, tempi e termini? Visto che di quella inedita formazione si cosce solo la vis comica del fondatore e il virginale apporto di tanti ‘ bravi ed onesti’ cittadini? Le domande sono tante.
Non sembra comunque impensabile, nonostante qualche protesta in piazza o sul web, il parere contrario di Vendola e quello positivo del giovin sindaco di Firenze, che possa sbocciare ( per ‘traghettarci’ almeno) un governo di ‘larghe intese’. In fondo, prima, non c’è il Paese e , poi, i singoli cittadini?