Cronaca sportiva. Un Milan Rocambole va in Champions. Inutile la goleada della Viola.

Cronaca sportiva. Un Milan Rocambole va in Champions. Inutile la goleada della Viola.
Galliani contestato a Firenze ( foto di repertorio)

LA CRONACA DAL DIVANO. Fine settimana di fuoco. Sulla brace: calcio ( con la lotta per il terzo posto Champions e le promozioni dalla serie B), tennis ( maschile e femminile, con i big in campo), moto ( Pedrosa vince, Rossi cade),  ciclismo ( Nibali tiene la rosa) e perfino ginnastica artistica ( con le ‘farfalle’ che s’aggiudicano la Coppa del Mondo di specialità nelle clavette davanti alla Azerbaigian e Russia).
Andiamo con ordine. Dopo la sconfitta ( vana) nell’anticipo la Juve sonda il mercato per attingere nuovi rinforzi. Aveva puntato su Higuain e Tevez, argentini, dal rendimento in calo. Inoltre, per Tevez, anche al solito ‘ giochino delle parti’. Mi piace il Monaco, ho parlato con Leonardo per il Psg etc etc, alla faccia, ovviamente, del calciatore che vuole ‘ rigenerarsi’ e ‘riscattarsi‘. Questo, semmai, pensa solo ai dollari, anzi, ai petrodollari, russi o arabi che siano non importa. Tanto, dicono,  ’ pecunia non olet‘.

Anche Mazzarri se ne va. Dove? Forse a casa sua. Forse, a espletare il suo anno ( o giorno o ora) sabbatico. ( Sempre forse) non se ne va Allegri. Che fino a ’6 dalla fine della partita, era sotto a Siena. Un Siena in dieci. Poi un rigore su Balo, che l’ha pure realizzato. E un rocambolesco ( doppio) intervento sotto porta di Mexes,  che ha regalato al Milan il gol del passaggio in Champions.  Tra le grida e i salti e le esultanze  d’un Galliani fino ad allora pietrificato, anche perchè avvisato della goleada ( 0-5) della Viola a Pescara. Un Galliani che si sarà anche rivisto in quei minuti tragici il film girato con i suoi nel corso dell’anno.E che pure deve insegnare. E molto. Perchè un Milan impostato così ( al di là di qualche sfigata sotto porta) non può aspirare a nulla. Nè in Italia, nè ( tantomeno) in Europa.
Il Diavolo manca di cattiveria, e ( soprattutto) di gioco pensato per vincere e non per gigioneggiare sul rettangolo verde. Il Diavolo manca anche di qualche omino di qualità in difesa e ( ancor più) a centrocampo. Cercando inoltre di non perdere Al Shaarawy e di ‘ affinare’ nei colpi ( compresi quelli di punizione) e nei passaggi la tracotanza mentale e fisica di Balo.
Anche per correre il rischio di ritrovarselo tra qualche anno nel limbo di quelli che potevano tanto e hanno fatto poco. O perlomeno, quel che la natura gli aveva ( generosamente) donato.

Sonante vittoria dell’Udinese ( 2-5) a San Siro. In tribuna della famiglia Moratti c’era solo Bedy. Con grande fortuna di Strama, che se il presidente l’avesse visto così conciato chissà se avrebbe potuto mantenere le promesse. Di tenerlo.

TENNIS E INTERNAZIONALI D’ITALIA. Un record ( di pubblico) dopo l’altro. All’interno d’una cornice sempre più all’attenzione del tennis mondiale. Presente, non a caso, con tutti i suoi mostri. Nella finale maschile, Nadal ( re della terra battuta) ha sconfitto ( 6-1,6-3) Fedrer ( il più grande d’ogni epoca); nella finale femminile Serenona Williams ha travolto la Arzarenka ( 6-1, 6-3), che si è consolata dicendo ” E’ stato per me un onore battermi con la più forte di sempre”. Nel doppio altra delusione per Vinci ed Errani, battute in finale da Ahsien e Peng. Non è che per gli Internazionali,  fiore all’occhiello dello sport italiano, con un impianto all’altezza e un pubblico numeroso ed appassionato,  sia sempre più probabile l’ingresso nel circuito riservato del  Grande Slam?

GIRO D’ITALIA. Che sia ” la corsa più bella del mondo” lo ha detto Wiggins, costretto al ritiro per malanni irrisolvibili. Ha detto però che tornerà. Perdere così non gli va giù. Intanto, parlando della tappa, verso l’ascesa del Galibier, il nostro Vincenzino Nibali ( che deve tenere d’occhio ormai il solo Cadel Evans), ha tenuto la rosa.
Sotto il nevischio s’è imposto Visconti, nato lo stesso giorno dell’   indimenticato Pirata di Cesenatico. ” Forse – ha detto l’atleta italiano- è stato proprio lui che, più d’altri, mi ha aiutato a vincere questa terribile tappa”.

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