Cronache di sport. Nibali scala l’Olimpo del ciclismo. La Ferrari, invece, si cosparge di cenere.

CRONACHE DI SPORT. Roma batte Cantù ( 82-75) e Siena sbanca Varese ( 72-80). Avanti con i play off della serie A di basket. Robben ( finalmente) si gode il trionfo del Bayern ( quinta ex Coppa dei Campioni ora Champions). Super Manassero ( 20 anni) al Pga Championship di golf. Errani e Seppi ripartono invece da Parigi, nel Roland Garros.
Questi sono solo alcuni degli appuntamenti top di questo week end, che però la palma deve concederla al ciclismo, con il nostro Nibali rosa a Brescia, al Gp di Montecarlo con uno della famiglia Rosberg di nuovo sul primo gradino della corsa del Principato e al calcio per la Coppa Italia, con Lazio e Roma impegnate nel derby della ‘civiltà sportiva’.
IL GP DI MONTECARLO. La ‘rossa’ ha deciso di far ammattire i suoi fans. Tanti. Milioni di milioni in ogni angolo della Terra. Il perchè ce lo potrà spiegare ( speriamo) Domenicali, direttore di una scuderia formidabile, mitica, ma che ha finito in quel di Montecarlo in un inedito testa a testa per l’ottavo posto. Tra l’altro al ( sempre nostro ) Alonso, oggi, non gliene è andata bene una. L’ avrebbero sorpassato anche in bicicletta. Morale: Vettel, che già in graduatoria se lo sentiva soffiare sul collo, è di nuovo scappato via : con 107 punti, contro gli 86 di Raikkonen ( piuttosto sfortunato) e i 78 del Nostro.
Qui, più ( forse ) che interpellare Domenicali occorrerà chiamare il mago del Vesuvio. Almeno lui, si spera, potrà fornire una qualche delucidazione credibile per tanta alternante capacità prestazionale. Oggi mi tiri su, domani mi butti giù. Che goduria!
COPPA ITALIA. Due squadre, una città. Si gioca per il calcio, o meglio, per la civiltà nel calcio. Dopo le minacce a morte ad alcuni giocatori bianco azzurri, la protesta di Lotito, gli inviti alla sportività e perfino i ricevimenti al Quirinale e a San Pietro. E se si cominciasse davvero a non citar più i cretini e le loro opere d’arte?
Il derby della Capitale ’ forse più importante di sempre’ è andato ai biancoazzurri di Petkovic, allenatore serbo sbucato dal nulla e che ha mostrato tutto il suo talento nel campionato ‘ più duro al Mondo’. Il gol è stato di Ljulic, ma è stata tutta la Lazio a tenere.
Con questa bella vittoria, ottenuta in un confronto dall’alta caratura agonistica ma ( sostanzialmente) corretta, con poco o nulla invidiare ( sotto questo aspetto almeno) al big match di Wembley, la Lazio con una fava prende due piccioni: la vittoria delle vittorie nella storia delle stracittadine romane e l’Europa League. Per quest’anno basta e avanza.
IL GIRO DI NIBALI. L’Italia ha ritrovato un pedalatore da giro. E forse anche da grandi gare di un giorno. Il Mondiale, ad esempio, magari quello prossimo venturo. Certo è un atleta moderno, polivalente ( nel senso che sa farsi valere in più terreni e situazioni di gara), sgombro da paure timori reverenziali verso quei ‘mostri’ dell’Altrove tanto celebrati dai giovani cronisti odierni. Il tranquillo, dolce, motivato, Vincenzo torna a ar salire il tricolore sulle vette del ciclismo. Erede d’una tradizione ineguagliabile.
Nibali accede alla storia a 28 anni. Più o meno, quando a quell’età il ‘cannibale’ belga ( Mercks ) stava esaurendosi, e il ‘campionissimo‘ di Castellania ( Coppi) ripartiva dopo l’interruzione della guerra ( 1940-1947), quindi ad una età migliore di quella del Belga e possibile come quella dell’Italiano. Che farà? Lo vedremo. Potrebbe intanto andare a cercare la doppietta, quella del mito, al Tour.
” Sì, ma al Tour tornano Wiggins, Evans, Hejsedal. Ci saranno anche Contador e Froome – avverte Eddy Mercks -. Diciamo però che la loro superiorità ( con questo Nibali) sarebbe tutta da dimostrare”.
Ro.Va.