Notizie di sport. F1 avvincente, con Vettel che (ri)scappa. Quinzi, junior prodigio a Wimbledon.

CRONACA SPORTIVA. Il mondiale di F1, al mitico Nurburgring in Germania, ha scritto una pagina molto emozionante ( e importante per l stessa classifica piloti), con un duello Red Bull/Lotus, davvero avvincente fino all’ultimo metro.
Ma l’emozione, e l’auspicio migliore per i nostri colori, questa volta, arriva da un diciasettenne marchigiano, Gianluigi Quinzi, che dopo 26 anni ha riportato in Italia il primo posto nel torneo Juniores più importante al mondo.
A dire il vero ci sarebbero altri eventi d’un certo interesse da commentare, come il Tour che sembra però già finito nelle mani di Froome, che viaggia alla velocità d’una moto, e con gli spagnoli ( favoriti) in posizioni di retroguardia; oppure come la finalissima di Wimbledon tra Murray e Djokovic ( mentre, ieri, la italo-francese Bartoli, s’è aggiudicato il torneo femminile con un eloquente 6-1/ 6-4 sulla tedesca Lisicki), ma è sui primi due avvenimenti che siamo attizzati a concentrarci. Se non altro per le prospettive che aprono.
IL RAGAZZO MARCHIGIANO. Di Gianluigi Quinzi, 17 anni, marchigiano, si è iniziato a parlare già da qualche tempo. Oggi, ad esempio, sull’erbetta di Wimbledon ha battuto il coreano Chung ( 7-5/7-6), già incontrato e superato al Bonfiglio, nel 2012. I due ragazzi hanno giocato un buon tennis, con il nostro mai domo anche quando ( come nella parte finale del primo set) la situazione aveva preso per lui una brutta piega.
Carattere, grande lucidità, frequenti attacchi a rete, sembrano essere i ‘colpi’ migliori del repertorio di questa nostra autentica speranza. Dopo anni di vane attese. L’ultimo a vincere a Londra infatti è stato Diego Nargiso ( nel 1987, sull’australiano Stoltemberg). Diego Nargiso ha svolto una onorata carriera. Probabilmente deludendo qualcuno che avrebbe sperato in un qualcosa di più da un vincitore, sia pure juniores, di Wimbledon. Invece, come spesso capita ai nostri, soprattutto maschi, anche per lui le attese si sono via via ridimensionate nel tempo. Non sempre per colpe o carenze dell’interessato. Nel nostro tennis giovanile sono frequenti le speranze accompagnate al naufragio. Da maghi ( e interessi) vari. Speriamo perciò che non sia questa la sorte di Gianluigi. Di rimembrare ( i sia pur mitici) Pietrangeli, Sirola, Panatta etc, francamente, con tutto il rispetto per loro, ci siamo stufati. Vorremmo vedere qualche nostra speranza tradursi nuovamente in realtà. Lui e altri, d’un vivaio che c’è e che va fatto emergere. Per tingere di nuovo d’azzurro i campi ( in erba, terra rossa o sintetico) del tennis mondiale. L’attesa è diventata sfibrante.
LA RINCORSA DI ALONSO. Con ( qualche ) probabilità alla Ferrari qualcuno si deve essersi convinto che Alonso può fare miracoli. Come un santo del Medioevo. Su ogni circuito, con ogni treno di gomme, con qualsiasi strategia di gara.
La strategia messa in campo al Nurburgring, ad esempio, e senza offesa per alcuno, devono averla capita in pochi. Forse sulla carta aveva una logica, ma è sulla pista che i sogni devono trovare la realizzazione. O no?
Al termine della terza parte di qualifica, s’era detto d’aver rinunciato alla pole per risparmiare gomme. A supporto d’una genialissima strategia di gara. E che puntando sul passo gara prevedeva, in breve si sa, gomme dure all’inizio gara e soft a fine gara. Il problema è stato che, o per le mutate condizioni ambientali, o per calcoli non proprio infinitesimali, o perchè alla ‘rossa’ riesce più facile immaginare che concretizzare, fatto è che ad Alonso è andato tutto storto: lumaca all’inizio, mancato guerriero giustiziere a fine gara.
Risultato della festa: Vettel ( Red Bull) s’è portato a casa il suo Gp ( in casa), allungando in classifica ( ora 157 punti a 123, su Alonso); Raikkonen e Grosjean ( Lotus) si sono fatti sotto sia nel mondiale piloti che in quello costruttori; mentre il nostro Alonso, non ha potuto fare altro che godersi da lontano una battaglia con altri protagonisti. Combattivo com’è, quando si stuferà?
I COMMENTI DI FINE GARA. Ma alla Ferrari, abituata ormai a fare un passo avanti e tre indietro, c’è qualcuno designato a ponderare il tutto? C’è? Il buon Domenicali, intanto, col solito sorriso innocente da buon ragazzo, ha commentato: ” Oggi, non avevamo il passo gara. Abbiamo quindi dovuto (solo ) difenderci”. Non avevamo il passo gara? Ma non era di questo che, fino all’altro giorno, la Ferrari più si vantava? Ma che ha fatto: dileguossi?