Notizie ( e commenti) di sport. Le follie Real. Il ritardo Ferrari. Dove si spende tanto e si vince poco.

Notizie ( e commenti) di sport. Le follie Real. Il ritardo Ferrari. Dove si spende tanto e si vince poco.
Real Madrid ( repertorio)

CRONACA ( NON SOLO) SPORTIVA. La Commissione d’inchiesta del Senato francese sull’efficacia della lotta al doping ha annunciato  la scoperta dell’acqua calda. Pardon, del’uso del doping in una decina di sport presi in esame. Ciclismo, ovviamente,  in testa. Non c’è però una ‘lista ufficiale’, perchè questa s’è trattato  solo di una indagini con finalità scientifiche.
Per cui non è detto che i nomi ( eclatanti) che sono venuti fuori rappresentino  una lista completa e attendibile dei ‘ campioni del disonore‘. Così come, tra i nomi ‘sparati’ sui giornali, non è detto che non si nascondano dei puliti. Ad esempio, l’analisi delle urine ( ma basta ?) non hanno rivelato molecole di Epo in alcuni test: quelli del ceco Svorada, dell’olandese Den Bakker, del francese Le Breton, dell’australiano MCEwen e del varesino Gabriele Colombo.
In pratica si tratta, cioè, d’una fuoriuscita di nomi  parziale e scarsamente attendibile. Che ha trovato spazio su Le Monde. Bugno, ad esempio, presidente del sindacato corridori, al solo sentirla nominare, s’è infuriato ” Queste carte – ha gridato – non valgono proprio niente. E se il rapporto francese cerca di portare luce  sull’uso dell’Epo, quei risultati non aggiungono nulla. Poi, ripeto, il passato è passato“.
LA LISTA NERA DEL TOUR ’98. Le carte della commissione ‘ additano’, in particolare, l’anno 98, quando al Tour si verificò una vera e propria orgia di Epo, con il coinvolgimento di grandi campioni quali Marco Pantani, Ullrich, Cipollini, Minali e Zabel, per restare solo agli eclatanti.
Con consistente rappresentanza italiaca. Gli esperti di Parigi hanno applicato, a ciascun campione dì urina, tre metodi per cercare l’Epo. Qualche curiosità? Il valore di percentuale di Epo più alta di tutti è stata trovata nelle urine dello spagnolo Olano, iridato 1955: 100%. Ci sono poi 6 campioni di Pantani: 2 senza dati ( come per tanti altri corridori, data la deperibilità dei campioni trascorsi i  6 anni), altri inequivocabili: 95,8% il 27 luglio ( il giorno dell’impresa sul Galibier), 97,9% il giorno dopo, 95,6% il giorno della vittoria a Plateau de Beille.

UCCIDONO UOMINI MORTI. Sollevare un tourbillon di nomi da una indagine con carattere scientifico, e quindi con l’approssimazione dovuta, non è che si faccia un gran servizio allo sport. Non cerchiamo colpe. E’ chiaro che ‘sparacchiare‘ qualche mito in prima pagina fa gola a molti. Le precisazioni, dettagliate,  della ‘rosea’, rendono però giustizia all’ interpretazione di risultati  tutti da valutare. Soprattutto sul piano penale e dei provvedimenti sportivi  da prendere, che come anticipato dall’Uci non ci saranno. O meglio, non potranno esserci.
E allora perchè titolare:  ’ Pantani e Ullrich dopati nel ’98′? Il tedesco, tra l’altro,  ha confessato, Marco non c’è più.  Vane, a questo punto, sono anche le parole di mamma Tonina ” Marco era una persona onesta e pulita”. Noi, che l’abbiamo conosciuto, saremmo portati a dire lo stesso. E tuttavia, dolorosamente, dobbiamo attenerci all’indagine.
A patto però non si insista sui soliti nomi. Che si allarghi la visuale. Perchè sennò è come calpestare solo  ’ uomini morti‘. Il signor Contador, ad esempio, che morto non è, dopo  le sue alterne prestazioni al Tour,  lo liquidiamo con una scarsa ‘condizione di forma‘ ? E che si passa da ‘fenomeno‘ a ‘ buon corridore’ da un anno all’altro? E di quegli altri sport, calcio compreso, non si sa proprio nulla? Eppure sono alcuni anni che vediamo squadre ‘volare’ sui campi da gioco, insaziabili, instancabili, imbattibili. A queste, ultimamente, se ne sono aggiunte altre. Ancor più insaziabili, instancabili, imbattibili. E’ vero, come diceva Colui, che a fare la differenza è la chimica? Gli sportivi, i giovani, hanno bisogno d’oasi di credibilità, per manifestare sentimenti ed entusiasmi altrimenti senza sbocchi. Perchè allora trattarli come quelli con l’orecchino al naso, e centellinare solo quello che conviene?  O che si può dire?  O che non da danno ai potenti? I soliti potenti, questi sì, e che non parto della fantasia, perchè, di volta in volta, di epoca in epoca, quelli si rigenerano.  Con tanto di nome e cognome. Basta solo farli.

IL REAL MADRID E I SUOI 350 MILIONI. Il Real Madrid  che dei diritti televisivi del suo Paese si trattiene quanto più può lasciando briciole al resto dell’affamato calcio spagnolo, ha in mano Gareth Bale, 24 anni, miglior mancino destro al mondo.  Lo vuole, costi quel che costi, secondo un perfetto stile Real. A lui andrebbero 10 milioni per 5 anni, mentre l’esborso da versare al Tottenham per aggiudicarselo, si aggirerebbe intorno ai 100 milioni. Il Real deve anche affrontare il rinnovo del contratto di Cristiano Ronaldo.
” La conferma del fuoriclasse e l’arruolamento di Bale – commenta la ‘rosea’- sono un affaruccio da 350 milioni di euro complessivi. Una follia galattica, che può mandare in tilt anche i conti del Real e che è da far digerire ad una Spagna in profonda crisi economica. Però  a tutto,  anche nel calcio, c’è un limite”. E questo non sarebbe nulla, se si vedesse il Real vincere per quel che spende. Invece, non ‘ becca‘ la Coppa dalle Grandi orecchie da 12 anni mentre, in Liga, nell’ultimo lustro, solo una volta ha beffato i cuginetti del Barca. Chiamateli esempi.

L’INSEGUIMENTO DI ALONSO. Qualche parola in più bisognerebbe spenderla sul calcio. Con il Napoli in zagoia, la Juve che aspetta d’innescare i due top player in avanti, il Milan che continua a piagnucolare, l’Inter che è ancora dietro a sfogliare la margherita che gli ha messo in mano il magnate indonesiano Thaohir.

Bisognerebbe, ma l’eccesso può guastare. Passiamo allora ai motori. Alla F1, per il Gp d’Ungheria. Dove si attende una ‘rossa‘ finalmente ‘ incazzata’ e pronta a sbranare quella stranezza automobilistica chiamata Red Bull. Invece, nonostante il bel sorriso di Domenicali, quella macchina non funziona. Secondo metafora, sembra ora una tartaruga ora un gambero. Avanti, poi, mai, o quasi mai. Comunque troppo poco per rimangiare 36 punti a Vettel, che sarà pure un ragazzino, ma di quelli discoli che prima  ti fanno ‘maramao’ e poi non ti sgusciano via, imprendibili,  sotto gli occhi.
Chiaro è che se la Ferrari dovesse perdere altri punti e assestarsi intorno ai 50 di ritardo, farebbe meglio pensare all’anno prossimo. Possibilmente con un altro staff. Uno di quelli che, come ai tempi di Todt e Brawn,  ci capisce qualcosa prima, durante, dopo i circuiti.  Perchè non vorremmo che finisse come il Real: spendere tanto, vincere poco.

Intanto s’infiammano i mondiali di nuoto. Dopo il furtarello (  trampolino da 1 metro) alla nostra Tania, Setterosa ( umiliato dall’Ungheria) alla riscossa ( contro la Grecia), mentre per il Settebello ci sono già i quarti. Stanno per scendere in campo quelli della piscina. Speriamo lì, dopo i bluff sulle distanze lunghe in mare. Una curiosità: Ronaldino trionfa nella Libertadores. ” Eppure avevano detto che ero finito” ha sottolineato. Ma chi glielo aveva detto? Quelli del Milan? Ma loro lo dicono a tutti. Ci sono però  quelli che non stanno a sentirli: Pirlo, Sedorf, Pato, Ronaldinho ( appunto ) e  …

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