Week end con moto, bici, auto. I ‘ricordi’ di Vale. Le ‘mire’ di Vincenzo. E i ‘sassolini’ di Fernando.

Week end con moto, bici, auto. I ‘ricordi’ di Vale. Le ‘mire’ di Vincenzo. E i ‘sassolini’ di Fernando.
Tifo Ferrari

LA CRONACA DAL DIVANO. Le attrazioni, questo fine settimana, corrono sulle ruote. Moto, ciclo, auto. Val quindi la pena di soffermarsi su ogni singola disciplina. Partiamo dalle moto. Si corre a Brno, per il Gp della Repubblica Ceca ( 11a tappa del mondiale 2013). Dalle libere di venerdì mattina, esce il  ’ suggerimento‘  di un  possibile sviluppo di corsa: Lorenzo, Pedrosa, Marquez. Ma si sa, che il ragazzino terribile, non ci sta. E tutto può fare. Anche sverniciare i due connazionali, che sono campioni, che sono in ripresa dopo i recenti e gravi infortuni.
Per Valentino, invece, c’è solo il rimpianto. ” A Brno, 17 anni fa, vinsi il primo Gp della carriera, dopo avere conquistato anche la prima pole”. Ricordi, ricordi pieni di rimpianti, o almeno di nostalgia. Per l’epopea motoristica scritta dal campione di Tavullia. Che però, a questo punto, sarebbe meglio alzasse bandiera bianca. Il rischio è che ( il ricordo) o (la nostalgia)  si appannino. E anche le graduatorie, tra chi ha  più dominato e chi ha solo più inseguito. E’  infatti buona norma, per il campione, lasciare quando il lauro cinge il capo, piuttosto che intruppati tra gli altri, i soliti altri, destinati a restare sui ( libri) e ( sui notes)  prevalentemente  come dati statistici.

Comunque di pepe ce n’è. Tanto. Tutto ispanico. Lorenzo sa che è davanti all’ultima spiaggia: ” E’ l’ora di vincere!”, sbotta, con un occhio al ragazzino terribile, intenzionato a tutto fuorchè a farsi sorpassare, domenica pomeriggio, in gara. Sulla pista dei ( nostri)  ricordi di Brno. La pista, intanto, è favorevole alla Yamaha e Lorenzo ( a 35 punti da Marquez) va davvero forte. Più di Pedrosa ( a 21 punti).

RIPARTE LA VUELTA. Vincenzo  Nibali, re del Giro d’Italia, gara ciclistica a tappe più bella e difficile al mondo, torna in sella per centrare l’obiettivo Vuelta. ” la doppietta – dice con una certa consapevolezza – è roba da fuoriclasse. Se ce la farò avrò segnato una impresa memorabile”. Sì, perchè chi si aggiudica due tre tre grandi giri al Mondo, non può che essere un campione. Non sappiamo se come i mitici, e forse inarrivabili pedalatori d’un tempo, ma certamente un campione.
I suoi rivali sarebbero, tra gli altri, Valverde e Rodriguez.  Fondamentale, per lui, sarà contenere i distacchi eventuali che si prospettano nella prima settimana di corsa. Poi, se arriverà la condizione giusta, il nostro Vincenzo ha dimostrato di non temere nessuno. In fondo, la sua è la genia che ha dato il numero più alto di fenomeni sul Pianeta alla sempre  affascinante bici. Vincenzo Nibali, per la cronaca, ha già vinto la Vuelta de Espagna nel 2010.

TORNA LA FORMULA 1. Ci risiamo. Fatta la sosta estiva, si torna in pista, a Spa, in Belgio. Un autodromo storico, ricavato tra il verde cupo, spesso bagnato o inumidito da una umidità che, da quelle parti, è di casa, da secoli. Comunque, la pista, è di quelle belle, difficili, ambite.

Anche in tempi di malintesi e bizze. Malintesi, forse, tra il presidente Montezemolo e il suo big driver Alonso. Che come tutti gli artisti, qualche bizza se la concede. Anche senza cercarsela. E ora che fare? Alonso, non potendosela prendere con il grande capo, si togli qualche sassolino sulle voci di mercato. ” Raikkonen? Massa – sibila Ferdy – era più forte…”. Sì perchè le malelingue vanno raccontando  in giro di un ritrovato feeling tra il glaciale uomo del nord e i vulcanici uomini del sud. O meglio, di Modena, di Maranello, dove riposa il grande Drake.
Che ‘rispettava’ solo i più forti, e a volte anche i più imprevedibili, come certi fenomeni da lui incontrati sulle strade polverose d’Europa negli anni in cui l’auto diventava l’ icona principale della modernità. Rispettava chiedendo, però, rispetto per quella ‘rossa’ ,  vocata alla vittoria, e che al solo apparire faceva innamorare le folle del mondo intero. Morale: non si sta alla Ferrari se ci si vuole anteporre alla Ferrari. Questo Alonso lo sapeva e non può averlo dimenticato ora. E se il glaciale Kimi, che sembrava essersi allontanato da Maranello senza dolore alcuno, sta tornando come Pollicino sui suoi passi, non può essere un caso. Evidentemente, sotto sotto, anche senza dirlo in pubblico,  le  emozioni ( e la gloria ) che da la ‘rossa’ non hanno eguali. Si rimpiangono. Può darsi che Vettel s’aggiudichi anche il quarto mondiale sulla sua veloce e incredibile Red Bull. Chapeau! Ma resterà sempre Vettel, lui, e  la Red Bull, lei, l’ auto. Solo un auto. La leggenda infatti  si scrive  con un altro inchiostro.

Mondiale piloti: Vettel 172 punti; Raikkonen 134; Alonso 133; Hamilton 124. Mondiale costruttori: Red Bull 277 punti; Mercedes 208; Ferrari 194.
Gare: domenica alle 14, con differita alle 21 su Rai 2.

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