Cesena. Sfogliando il libro ‘Su mirabili spiagge e balsamiche pinete’.

Cesena. Sfogliando il libro ‘Su mirabili spiagge e balsamiche pinete’.
Biblioteca Malatestiana. Immagine di repertorio.

CESENA. E’ in programma per venerdì 22 novembre, alle ore 17.15, presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena (Sala Lignea) la presentazione del libro di Giancarlo Cerasoli e Brunella Garavini “Su mirabili spiagge e balsamiche pinete. Le colonie per l’infanzia a Cervia e Milano Marittima tra il 1925 e il 1945″. Condurrà l’incontro Valentina Orioli. Interverranno gli autori. E’ prevista la videoproiezione di interessanti immagini e documenti d’epoca. L’iniziativa rientra all’interno del calendario di eventi denominato “Incontro con l’autore” promosso dall’Istituzione Biblioteca Malatestiana del Comune di Cesena.

Il libro rappresenta una novità editoriale il cui interesse va oltre la realtà cervese, a cui si riferisce. L’opera è stata pubblicata dalle Edizioni Risguardi di Forlì nel mese di ottobre 2013 ed è stata realizzata grazie alla collaborazione delle associazioni culturali: Casa delle Aie, Gruppo Culturale Civiltà Salinara e Circolo Pescatori la Pantofla di Cervia. Il libro si compone di 96 pagine in formato di cm. 30×21 ed è riccamente illustrato con foto, cartoline e documenti d’epoca. La storia delle colonie marine costituisce una componente importante della più complessiva storia di Cervia e di Milano Marittima nei primi decenni del Novecento. E’ una storia che riveste vari motivi di interesse e che assume il rilievo di un’esperienza emblematica anche a livello nazionale.
Le ricerche compiute da Giancarlo Cerasoli e Brunella Garavini nel corso degli ultimi anni, con grande passione, con rigore scientifico e con la capacità di padroneggiare le varie fonti archivistiche e bibliografiche, hanno portato alla pubblicazione di un libro straordinario. La pubblicazione dell’opera sulle colonie viene vista anche nell’ottica di creare un Parco del Novecento che coinvolga le maggiori città romagnole. L’opera comprende una prefazione storica a cura di Renato Lombardi, che inquadra la storia delle colonie nella più complessiva evoluzione storica di Cervia e del suo territorio da’antica “città del sale” a moderna “città del turismo, che si caratterizza per il passaggio dal turismo d’elite e residenziale al turismo di massa.

La storia delle colonie tra il 1925 e il 1945, riguarda la fase di passaggio tra gli ospizi marini, di origine ottocentesca, con una matrice di carattere filantropico e sanitario, alla costruzione di colonie che negli anni del “ventennio” assumono la dimensione di “fabbrica del consenso”, determinata dalla scelta consapevole di far leva su nuove esperienze di carattere educativo e formativo e di prime forme di turismo sociale, per affermare l’ideologia del regime totalitario del fascismo.

Giancarlo Cerasoli e Brunella Garavini ricostruiscono le varie esperienze storiche iniziate a Cervia nel 1914 con il soggiorno di un gruppo di bambini provenienti da Milano ospitato all’interno delle scuole elementari cervesi (la Scuola Pascoli di cui si rievoca quest’anno il centenario). In questa scuola altri minori, bisognosi di cure marine, vennero accolti anche durante le estati successive, fino al 1937. Nel 1928 venne costruito a Cervia il primo edificio sorto per ospitarvi una colonia: la Colonia Balneare Dante,. Anche questa colonia ospitò i primi bambini provenienti dalla Lombardia e la sua realizzazione si deve ai coniugi milanesi Zelmira Brambilla e Giuseppe Rossetti. Del resto, dopo la nascita di Milano Marittima nel 1912, sulla base di un piano regolatore ispirato all’idea della “città giardino” disegnato da Giuseppe Palanti, il rapporto con la realtà milanese e lombarda costituirà una costante anche nella costruzione e nello sviluppo delle colonie.

A Milano Marittima, per iniziativa di privati ed enti lombardi sorsero la Pensione-Colonia di Claudia Magenta (nel 1927), la colonia della Società Cooperativa Naviglio Grande (1929), la “Valle Camonica” (1930), la colonia dell’Ente Nazionale Mutualità Scolastica (1933) e la “Casa al Mare del Fascismo Mantovano” o “Mantovana” (1933). Tra il 1938 ed il 1939, con la realizzazione delle strade di accesso alla zona di pineta posta oltre il canale immissario delle saline, si crearono le condizioni per costruire in quell’area altri edifici di vacanza per l’infanzia. Sorsero così la piccola colonia “Paolo Missiroli”, di Castiglione di Cervia e le due “città dei bambini”: la “Costanzo Ciano” o “Varese” e quella della Società Montecatini. Tra il 1932 ed il 1938 il numero complessivo dei piccoli ospiti delle colonie era circa la metà di tutti i turisti ed aumentò progressivamente dai 3025 del 1933, ai 3671 del 1934, ai 3978 del 1936 fino ai circa 8.500 del 1939. In una sola delle grandi colonie poteva essere ospitato un numero di bambini e di personale di servizio maggiore di quello dei residenti di allora di Milano Marittima (poco più di 800 abitanti). Di rilievo sono anche le esperienze riguardati la storia dell’architettura legate alle colonie, con progettisti come Mario Loreti (Colonia Varese) ed Eugenio Faludi (Colonia Montecatini) che hanno scritto pagine importanti di storia del Razionalismo.

Nel 1940, con l’incombere della guerra, molte colonie diventarono ospedali per accogliere le migliaia di soldati feriti e gli sfollati. Terminava così, tragicamente, questa prima fase della edificazione delle colonie marine nel territorio cervese, che era stata realizzata nell’arco di due decenni.

GIANCARLO CERASOLI. Svolge attività di pediatra a Cesena e ha scritto numerosi saggi sulla storia della salute editi in volumi e riviste, tra i quali: Storia delle professioni mediche nell’Ottocento a Cervia (2001); Un posto al sole. Bambini in cura durante il ventennio (2002), L’inflazione del mare. I pediatri e l’abuso della talassoterapia (2002), Le origini della talassoterapia per l’infanzia in Italia (2005) e con Francesco Ciotti: Pediatri e bambini. I maestri della pediatria italiana raccontano (2013).

BRUNELLA GARAVINI. E’ bibliotecaria e archivista e lavora presso la Biblioteca comunale di Cervia dove si occupa anche dell’Iconoteca del territorio cervese. Ha pubblicato inventari di archivi storici e politici e saggi e libri sulla storia delle tradizioni e della salute in Romagna tra i quali: Tradizioni popolari nella Romagna dell’Ottocento (2007) e con Giancarlo Cerasoli: Guarì Guaròss. Riti e rimedi della medicina popolare in Romagna (2011).

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