Notizie ( non solo) di sport. La Juve saluta. Roma ancora in frenata e Napoli in tenuta. Riappare il Milan.

LA CRONACA DAL DIVANO. I bambini ci guardano, ci imitano. E se noi siamo un cattivo modello, cattivi diventano pure loro. In un vecchio testo di catechismo, oggi dimenticato, ma che forse non saremme male recuperare, una immagine grafica portava una dida sotto, questa: ” Piuttosto che dare scandalo ad un bambino, meglio mettersi una pietra al collo e gettarsi in fondo al mare”. E infatti, con che coraggio si può ‘inquinare‘ o ‘ sconvolgere’ uno specchio trasparente d’acqua sorgiva dal quale dipenderà la ‘salute’ di tanta gente?
Fuor di metafora, l’iniziativa della Juventus di portare allo stadio ( per Juventus-Udinese, 1-o a favore della Giovin Signora) 12.200 bambini è stata ‘ geniale’. Diciamo che è stato il modo più efficace per ( tentar) di fare ricredere qualcuno. Che il fanciullo che era in lui se l’è perso per strada. Ormai abbruttito da un giro di relazioni e verità ammalorate da un contesto fuorviante. E che ( comunque) di sportivo non ha più nulla. O quasi. Peccato! Quanti allora tra quelli che vanno in giro per i luoghi dello sport, avrebbero bisogno di tornare a specchiarsi negli occhi d’un bambino?
Segnalano, però, che in certe fasi della partita qualcuno di quei ragazzi abbia lanciato ‘ingiurie‘ a qualche avversario. Peccati veniali, s’intende, ma da non sottovalutare. Perchè dimostrano quanto sia facile recare danno ad un giovane uomo che cresce. I bambini, infatti, guardano ed imitano gli adulti. Lo sport, il calcio, per loro, è una occasione unica per incontrarsi e fare festa; ma anche un momento delicato in cui basta ‘ qualche mela marcia‘ per fuorviare ‘l’intero cesto’.
LA JUVE DEL CONTE DRACULA. E’ una formazione, quella del Conte Dracula, curata nei dettagli. E tuttora capace di ‘addentare‘ gli avversari dall’inizio alla fine. E infatti, proprio alla fine dell’incontro, la Juve ha avuto ragione della solida squadra friulana. Un gol appena, di testa, di Re Leone, però sufficiente per cominciare a salutare la compagnia e balzare verso il lido del terzo scudetto di seguito.Il Conte Dracula, tuttavia, frena. Il campionato, ripete, è solo alla fase iniziale; tutto può accadere, quindi, anche a breve, compreso che la Roma rimonti, il Napoli si risvegli, l’Inter si rafforzi, la Viola si completi e perfino il vecchio Diavolo, sospinto dall’angelico Kakà, ritrovi la luce in fondo al tunnel per risalire la montagna fin all’ apice.
L’ETERNO PINOCCHIO. Per qualche minuto, il Balo, s’era comportato come Pinocchio con babbo Geppetto. Sembrava essere diventato un bravo bambino. Poi, all’improvviso, sullo scadere della partita, gli umori soliti sono venuti alla gola e lui, il Balo, ha preso a bisticciare ( di nuovo) con tutti. Compreso se stesso. E allora tutti, più o meno allibiti, si sono chiesti il perchè di tanta rabbia. Che ha rischiato anche di farlo espellere una volta di più ( su 13 gare, infatti, il Balo ne ha già saltate 5 per squalifica). Misteri d’un ragazzo che stenta a diventare adulto. Forse per i mentori che si ritrova attorno, forse per il suo carattere, forse per gli uni e per l’altro. Tanti forse, che sarebbe meglio sorvolare.
Anche perchè c’è già qualcuno al Milan che non lo vuole più. E così in Nazionale. Eppure chissà quale traccia potrebbe lasciare di sè quel ragazzo italiano di colore fasciato dai colori della più vincente squadra di club al Mondo , e da quella Azzurra, anch’essa in lotta per la Pentacoppa, ovvero per il quinto Titolo mondiale, che la porrebbe a brillare come le stelle dell’ Orsa Maggiore nel firmamento del calcio come solo può vantare il Brasile, la terra dei grandi miti di questo sport- gioco.
LA CHAMPIONS. Il Napoli dovrebbe fare un miracolo per tornare in gioco ( almeno 3-0 all’Arsenal oppure un clamoroso pari del Borussia a Marsiglia). Il Milan, invece,, con quel Kakà ritrovato, può farcela contro l’Aiax. E così la Juve, anche se ha perso Pirlo. Il problema però della Vecchia Signora è quella di credere in se stessa. Anche in Europa. E’ incredibile, infatti, che quanto gli riesce in Italia non possa ripeterlo Oltralpe. Dove potrebbe tranquillamente collocarsi nelle prime tre o quattro. Incredibile.
CAMPIONATO SERIE A. IL XIV TURNO. ( sabato 30 novembre) Parma-Bologna 2-2 ( ore 18), Genoa-Torino 2-2 ( ore 20,45); ( domenica 1 dicembre) Catania-Milan 1-3 ( ore 12,30), Atalanta- Roma 1-1 ( ore 15), Cagliari-Sassuolo 2-2, Chievo-Livorno 3-0, Inter-Sampdoria 1-1, Juventus-Udinese 0-1 ( 18,30); ( lunedì 2 dicembre) Fiorentina- Verona 4-3 ( ore 19) e Lazio-Napoli 4-2 ( ore 21).
LA CLASSIFICA. Juventus, punti 37; Roma, 34; Napoli 31 ; Inter 27; Fiorentina 27; Verona 22; Genoa 19; Milan, Lazio e Parma 17; Atalanta e Udinese 16; Torino 15; Cagliari 15; Sassuolo 14; Chievo e Livorno 12; Bologna 11; Sampdoria 11; Catania 9.
IL PROSSIMO TURNO. ( venerdì 6 dicembre, ore 20,45) Bologna-Juve; ( sabato 7 dicembre, Livorno-Milan ( ore 18) e Napoli-Udinese ( ore 20,45); ( domenica 8 dicembre) Rioma -Fiorentina ( ore 1,30), Cagliari-Genoa ( ore 15), Samp-Catania, Sassuolo-Chievo, Torino-Lazio, Verona-Atalanta, Inter-Parma ( ore 20,45).
I CANNONIERI. In testa Pepito Rossi ( Fiorentina) , con 12 reti ( 5 rigori), seguito da Cerci, 8 reti e Palacio, Tevez, Berardi con 7 reti.
GLI ALTRI SPORT. Un accenno alla frase, sibillina, ma non casuale di Bernie Ecclestone. Secondo il tycoon della F1, Alonso avrebbe ‘mollato‘ durante l’anno. Un po’ perchè scoraggiato, un po’ perchè non ha trovato riscontro in uno staff Ferrari non altezza del compito. E del suo nome. Se lo spiffero è veritiero, anche quel che si sostiene è veritiero. Perchè, in effetti, la Ferrari di questa stagione non si è mostrata minimamente adeguata al compito. Il Drake, probabilmente, s’è girato nella tomba. La ‘rossa’ deve darsi una ‘mossa‘. Così, di certo, non va.
Anche se si è trovata davanti ad un auto che è apparsa uscita dal paiolo magico in cui è caduto Obelix ( compagno di Asterix) e ad un pilota giovane ma fenomenale, non doveva prostrasi in questo modo. Errori se ne sono contanti a bizzeffe. E non solo tecnici. A questo Punto è normale che il nostro Alonso si sia stufato. E chi avrebbe sopportato? Tuttavia se pensa ad altro, ad un’altra scuderia, per quel che ci riguarda, sbaglierebbe di grosso. Perchè gli altri, tutti gli altri, possono essere bravi, anche molto bravi, ma destinati alla storia di questa disciplina. Al mito, no, perchè per quello è meglio restare su quell’auto in rosso, comunque punto di riferimento motoristico planetario, e che di miti se ne intende davvero.