Cotignola. Due mostre per ricordare la liberazione, visibili fino al 27 aprile.

COTIGNOLA. Giovedì 10 aprile, 69° anniversario della liberazione di Cotignola, alle 18 inaugurano a palazzo Tarlazzi due mostre che posano lo sguardo su due distinti momenti storici, non molto lontani tra loro nel tempo, e che hanno segnato l’Italia prima e dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, episodi visti attraverso la lente e la prospettiva di un piccolo paese di provincia, con la convinzione che queste microstorie possano raccontare con altrettanta intensità quegli anni, collegandosi e completando le grandi narrazioni a cui anch’esse, di diritto, appartengono.
LA PRIMA MOSTRA, dal titolo ‘Persone’, presenta una piccola selezione di fotografie provenienti dalla vasta e corposa collezione di Giovanni Bendandi, nato a Lugo nel 1928, ragioniere con la passione per la politica e la storia locale: da qui un suo interesse che si è concentrato soprattutto sull’ultima guerra mondiale portandolo a collezionare e raccogliere, nel corso degli anni, un catalogo composto da oltre mille fotografie, molte di queste provenienti da ostinate, metodiche e curiose ricerche anche in archivi esteri. Il percorso proposto, che possiamo considerare una sorta di primo sguardo sulla raccolta, si concentra non tanto sull’aspetto bellico e tecnologico di armi, eserciti o schieramenti, o sugli effetti devastanti che questa guerra ha lasciato sui luoghi arrivando quasi ad azzerarli, quanto su di un dato per certi versi marginale, ossia sull’incredibile incrocio di genti e mondi che componeva gli eserciti che combatterono in Italia tra il ’43 e il ’45.
IL SECONDO PERCORSO che si affianca a questa mostra è intitolato 2014-1925 I bambini dell’Arti e mestieri ridisegnano i disegni di E’ Val. E’ Val (Il Vaglio) è stata una rivista per la scuola e i bambini, un riuscito esperimento d’avanguardia didattica che durante i primi anni del regime, tra il ’24 e il ’32, ha saputo intrecciare e alimentare importanti esperienze pedagogiche a partire da giovani ed entusiasti maestri elementari che, nelle scuole di Cotignola, avevano fatte proprie le istanze della riforma Gentile e Lombardo Radice. Il giornalino, che dalle poche copie iniziali arriva a essere distribuito in tutta la regione Emilia-Romagna, aveva tra i suoi collaboratori l’artista ed educatore Luigi Varoli, tra i primi in Italia a dare rilievo, dignità ed emancipazione al disegno infantile, tanto che Cotignola viene citata dai padri di questa riforma scolastica come esempio da guardare e seguire con interesse.
Le mostre saranno visibili fino al 27 aprile, nei seguenti orari di apertura: giovedì e venerdì 15.30-18.30; sabato e domenica 10-12 e 15-18.30. Per classi e gruppi è possibile prenotare visite guidate alla mostra. Info e prenotazioni: tel. 0545 908879, e-mail fabbrim@comune.cotignola.ra.it; www.pinterest.com/museovaroli; www.aem-selvatica.org. Infine, alle 21 al teatro Binario è in programma il recital in lingua italiana e dialetto romagnolo Mi ricordo che al tempo della guerra…, a cura di Acropolis. Voci recitanti: Arianna Bragliani, Alfonso Nadiani, Giulia Verlicchi, Daniele Porisini; danza: Letizia Giangrandi, Debora Alpi; canto: Gioele Calderoni, Giosuè Calderoni; tecnici: Alessandro Cricca, Glauco Calderoni; regia: Arianna Bragliani. Il programma della giornata, a cura del museo civico Luigi Varoli e Comune di Cotignola, è frutto della collaborazione tra Assessorati alla cultura e istruzione, Gruppo consiliare, Istituto comprensivo ‘Don Stefano Casadio’, associazione culturale Acropolis e associazione Selvatica.