Notizie ( non solo) di sport. La Juve blinda lo Scudetto. Il Milan risale, e (ri)vede un posto in Europa.

LA CRONACA DAL DIVANO. E adesso che la Juve ha respinto la Roma ( -8 a sei giornate dal termine) e che il Milan è risalito in classifica ( -5 dall’Europa League) la serie A ha ritrovato una sua normalità. E se, d’ora in poi, la Juve potrà tutta dedicarsi alla Coppa, il Milan potrà concentrarsi con più calma sul suo futuro. Affidato, questa volta, al sorriso di Barbara, volata nel misterioso Oriente. Per treperire qualche eventuale nuovo compagno di viaggio per un Diavolo, che, come tutte le squadre storiche del Vecchio Continente, sottoposte senza protezione alcuna all’invasione dei signori del golfo o della steppa, fatica a boccheggiare.
E chi può permettersi infatti di far transitare sul conto corrente di qualche geniale ragazzotto che gioca al calcio due o tre centinaia di milioni di euro o sterline? Chi, se non coloro che la stampatrice per i soldi ce l’ hanno in casa, dove la voce in capitolo sulle spese che l’hanno loro e basta ? E chi altri? Alcuni, dei nostri, sostengono che tanto ben di Dio, sia una occasione, preziosa, da non perdere. Del resto, e non da oggi, non è da noi che vale il detto: ‘ Pecunia non olet’ ? Occasione… Già, gli inglesi del loro calcio non posseggono più manco le mutandine da gioco; mentre i due Panda spagnoli divorano i loro simili con lo stesso appetito di due Tirannosauro Rex. Ci sarebbero i todeschi in gran spolvero. Con bilanci in ordine, stadi ricolmi e festanti, risultati sui rettangoli verdi.
Da loro, ultimamente, mentre in Europa circolano facce smunte che tirano la cinghia, ci sono ragazzotti che corrono sul verde come tanti Forrest Gump. E non c’è Maginot che tenga. Neanche i nostri ragazzi, catenacciari di nome , abituati da secoli a costruire fossati e argini, ce la fanno a contenerli. Il Napoli, ad esempio, che aveva fatto perdere la tramontana a Klopp del Borussia, s’è dovuto subito rimettere in riga. E posizionarsi davanti al televisore, come un appassionato di calcio qualsiasi, per ammirare lo spettacolo offerto dalla Coppa dalle grandi orecchie . Con il Borussia dentro, e lui fuori.
I FORREST GUMP. Ma come si fa a diventare un Forrest Gump? Se è un problema d’allenamento, perchè non lo facciamo anche noi, l’allenamento? Siamo forse dei ’ fannulloni‘ ? Solo ‘fannulloni’?
Eppure i dobloni della Coppa dalla grandi orecchi ci attizza e non poco. Cos’altro bisognerà fare allora per correre almeno quanto todeschi, inglesi e spagnoli e non ‘cacciar fuori la lingua’ anche solo dopo venti minuti di partita ? Qui, signor Abete, lei che è il nostro signore del calcio, dovrebbe informarsi. Anche perchè il futuro, messo così, per noi, appare buio.
Senza spiragli. Per i club ma anche per la Nazionale del nostro buon Prandelli. Confinata, a breve, tra zanzare e coccodrilli, nel cuore immenso e silvestre dell’Amazzonia. E pensare che, solo la nostra Nazionale, potrebbe agguantare la Penta coppa o la Penta stella. Pareggiando il Brazil, che le cinque stelle le ha già cucite da un pezzo, e giustamente, visto che per il loro il calcio è creatività infinita.
LA COPPA DALLE GRANDI ORECCHIE. Partita di ritorno dei quarti. Prima tranches : Chelsea- Psg e Borussia e Real; seconda: Bayern-United e Barca-Atletico di Madrid. Il miracolo, qui, lo ha fatto, Mou Mou, che, molto onestamente, ha richiamato al cronista la metafora italiana di ‘culo’. Che è stato, poi, quello che ha deciso un match che i ragazzi dello sceicco hanno vissuto come un miraggio del deserto. Regalando, anche, ma si sa che nel calcio è sempre il ‘ sangue più blu‘ a decidere le sorti d’una sfida.
Verratti, che non vorrebbe andare alla Juve perchè sarebbe un passo indietro, s’informi meglio. Dove andare a far carriera. E’ giovane, e può correggere le sue opinioni. I bagliori del momento, infatti, non possono oscurare la ‘luce’ di una delle maglie più prestigiose della storia del calcio ( non solo) italiano. E con in cassaforte un gran progetto per l’avvenire.
E comunque, Mou Mou ha evitato che le inglesi ( dagli investimenti stratosferici) sparissero un altro anno ancora dal mazzo delle regine. Bravo, onesto, simpatico, come sempre. Aspettiamo ora la seconda tranche.
IL MILAN IN RIMONTA. Tra l’Inter ( 50 punti) e il Milan ( 45) non è che ci sia un abisso. Mancano sei partite ( o anche 18 punti). Il Diavolo ce la può fare. Tra l’altro l’attende un derby che sogna di (ri)vincere, dopo tanta astinenza. E comunque i posti disponibili sono contati: Fiorentina, a parte, resta un posto tra Inter, Parma, Atalanta, Lazio, Verona e Torino. Anche questo è un motivo in più per non ‘disprezzare’ il nostro campionato; un tempo ‘ campionato mondiale per Club’ e , oggi, alla ricerca di riaffermarsi. Cicli e ricicli storici, si dice.