Notizie ( non solo) di sport. Quarti e semifinali. Il Mondiale dei Mondiali verdeoro verso la conclusione.

Notizie ( non solo) di sport. Quarti e semifinali. Il Mondiale dei Mondiali  verdeoro verso la conclusione.
Prandelli 3 download (2)

LA CRONACA DAL DIVANO ( MONDIALE).Probabile che, tra breve, smetteremo d’inserire il calcio nei nostri commenti. L’imbelle e incontrastato procedere dei tanti autolesionisti che popolano questo Paese e, in particolare, i mille studi radio-televisivi, ci ha portato alla ( quasi) certezza che, qui, con certa compagnia, non si può che volare giù nel baratro.
Dovessimo sbagliarci, ovviamente, saremmo felici di recitare il mea culpa. Al nostro Paese, al nostro sport, alla nostra pelota, vogliamo bene da sempre. O anche, da quando, ragazzini, volavamo su qualche spazio aperto rincorrendo una palla da gettare in una rete. Ma assistere, impotenti, al massacro di un sogno e di una passione, non ci va più. Con certa gente, del resto profumatamente pagata, che ama solo sputare sul piatto dove gli hanno dato da cibarsi da una vita, riducendo in discarica un campionato in crisi ma non certo ancora nel profondo degli inferi della disciplina, non si può più andare avanti.

E SE LA GENTE ABBANDONASSE IL CALCIO? Invochiamo perciò anche qui  il vento del ‘ cambiamento’ se non della ‘rivoluzione’.  A cominciare da una bella ripulitura dei vetusti ( ma costosi) studi Rai, popolati da commentatori – pensionati in posti inamovibili; per arrivare a  Mediaset, piena di buoni professionisti, ma anche loro presi dal fuoco sacro dell’Altrove; e per finire con Sky, zeppo di tante giovani belle speranze,  ammalate però di esterofilia e bussines.
Il risultato è che per loro ( per noi) la Premier ( con il suo fatturato oltre 2,5 miliardi) risulta l’Eden del calcio, la Bundesliga ( con 2,2 miliardi di fatturato) la sua vice, la Liga ( con 1,9 miliardi di fatturato) la loro alternativa.
Il nostro Campionato, superato nel ranking Uefa perfino dal Portogallo, è scivolato a livello di  ‘ torneo primaverile’ dove far crescere giovanotti da destinare, poi, ai top Campionati e ai top Club dei top Campionati. In realtà anche un Psg o un Monaco, esponenti d’un campionato che sta sotto il nostro per fatturato, protetti come sono da un italiano che fa il francese, possono saccheggiare a piacimento le nostre squadre, quelle storiche comprese, e senza che queste oppongano la minima resistenza davanti a quelle famigerate ‘ proposte indecenti‘ di cui van pazzi i tanti commentatori nostrani. A noi, purtroppo,  fa  male vedere Juve, Milan, Inter etc chinare il capo ( e non solo) rassegnate al triste destino.
Se vendono il loro meglio, infatti, come potranno risalire alle glorie di un tempo, neanche tanto remoto? E comunque, visto che davanti al luccichio del danaro, non c’è ragion che valga, pensiamo di lasciare campo aperto alla schiera sempre più folta di  capitani e soldati di ventura che già in altre epoche hanno devastato il Belpaese. Avremmo dovuto imparare, da allora, senz’altro, ma è chiaro che non sappiamo farlo. Neppure nello sport.

IL BUON PRANDELLI. Con quella faccia pulita, il buon Cesare che per anni ci ha predicato  valori etici e sentimenti,  ci aveva convinto di avere rimediato per il Mondiale una truppa decente e motivata. Tutto l’opposto di quel che s’è poi visto in campo e fuori campo. E’ bastata infatti una partita nell’umido dell’Amazzonia, per al sole l’intera armata. Generali compresi.  Il bluff della spedizione capitanata dal buon Prandelli è risultato claro.  Molto claro. La sua improvvisa ‘fuga‘, poi, verso l’Anatolia, per un cachet triplo al precedente, ci ha messo il sospetto che  buon Cesare, checchè ne dicano i suoi tanti fans, fosse più interessato a lasciare che a continuare con l’Azzurro.
Forse, per questo ed altro, desumibile da alcune rivelazioni sulla costosissima vacanza in Brasile, ognuno ha preso ad andare per le calle sue.I vecchi di qua, i giovani di là. Balo ( promesso sposo) a spasso, Cassano ( ? ) a cercare ossigeno per stare in piedi anche solo qualche minuto in più;  Buffon ( troppo) smanioso di riprendersi una scena dove il giovane Sirigu aveva ( già ) dato bella prova di sè;  Pirlo, genio incompreso in una banda che tranne qualche eccezione ( Verratti) era volata in Brasile per concedersi una (  meritata) vacanza. Con il contorno d’una affollata corte di mogli, amiche delle mogli e non solo, amiche delle amiche, figli delle mogli e figli delle amiche, amici e amici degli amici etc.,  il cui onere vorremmo capire ( prima o poi) da chi è stato coperto.

L’unica consolazione è che, in un sol colpo, al momento, ci siamo liberati del buon Abete, del buon Demetrio, del buon Prandelli. Firmatari della bella figura in Sud Africa e di questa, nel paese che temeva gli strappassimo la penta Coppa. Il problema, ora, è sostituirli, perchè se dovessimo cadere dalla padella brace, chi  ci salverà più? Autolesioni ed esterofili, siate dunque pronti  ad aprire le cateratte delle meraviglie che popolano i paesi dell’Altrove. Il futuro, probabilmente, ancora una volta,   è tutto per voi!

BALO IN VENDITA. All’arrogante risposta del Raiola a LadyB, ci ha pensato quel vecchio volpone del padre a mettere il sigillo. ” Balo? Potevo venderlo – ha confessato Berlusca – per 35 milioni. Ora chissà se lo potrò più?”.  E’ bastata, infatti, una innocente e divertita battuta, per far sapere in giro: 1) che di aspettare il Balo, il Milan s’è rotto; 2) che certi manager autodidatta ancora non sono padroni in tioto del mondo calcio. Dove, sottolinea il Berlusca, c’è ancora qualcuno che anche di fronte a ‘ proposte indecenti’ vende ‘  se vuol vendere‘. Balo, ad esempio, il Milan, lo vuol vendere, insieme al manager, ( forse) per metterlo alla porta una volta per tutte.
E comunque il Diavolo, affidato a quell’assatanato di Pippo Inzaghi, può tranquillamente fare a meno del ( presunto)  ’ fenomeno’  bresciano. Per ottenere qualcosa in più dall’essersi fatto  mettere fuori da tutto ( il Milan quest’anno ha solo Campionato e Coppetta Italia) basta infatti anche qualcun altro, rintracciabile , a modico prezzo,  qua e là tra gli ‘scarti’ d’Europa.
Certo che con queste prospettive il mitico San Siro, lo stadio che ha visto levarsi con il Bernabeu più Coppe di Campioni+Champions, resterà ancor più vuoto. E inoltre, se la gente avrà ancora voglia di calcio,  tasche permettendo, si sintonizzerà sui top Campionati e sulle top Squadre. Il Milan, San Siro, Milanello, Casa Milan etc etc, potrà trasferirsi  in cavalleria. Il lungo lavoro di convincimento di autolesionisti ed esterofili,  potrà ( così) mietere ( altri) copiosi frutti.

MONDIALE ALLA RESA DEI CONTI. Vanno in campo, per i quarti:   Brasile-Colombia, Francia-Germania, Olanda Costa Rica e Argentina- Belgio. Fosse per noi, in base ai libri del calcio, diremmo che in semifinale potremmo avere queste coppie: Brasile-Germania e Olanda-Argentina. Dopodichè, tutto potrebbe realizzarsi: una sudamericana ( Brasile) e una europea  (Olanda); oppure due europee: Germania e Olanda; oppure ancora: due sudamericane  Brasile e Argentina.

Noi, sbilanciandoci, diciamo: Germania-Olanda( che andrebbe a prendere così il posto della deludente Italia, per un Mondiale in Sud America aggiudicato per la prima volta ad una europea).

ALONSO RESTO FINO A FINE ANNO? E mentre Kimi dice che resterà con la ‘rossa’ fino a fine contratto per poi appendere il volante al chiodo, Alonso borbotta strane intenzioni. ” Adesso penso fino al termine dell’anno, poi, si vedrà”. Il pensiero breve lo ha colpito. Evidentemente il Raiola fa scuola anche oltre il calcio e anche oltre la Penisola. Che Nando abbia mille ragioni per essere ‘ deluso’ dalla ‘rossa’ lo si può capire. Dai lunghi anni del Domenicali, a Maranello, non ne hanno azzeccata una. In pista, nella galleria a vento, sui bancali.
Andar via, però, non sapremmo dire se fa bene o no. Secondo noi, prima, bisognerebbe che vincesse con la ‘rossa’, per poi salutare una compagnia che ( presidente in testa) il Drake manderebbe a raccogliere asparagi selvatici nei dintorni di Maranello.
Andar via prima è segno infatti di manifesta  fragilità. Non certo da campione della ‘rossa’, che sarà pure in crisi ma che, nel cuore degli appassionati sparsi in ogni angolo della Terra, anche senza vittoria,  t’assicura un prestigio non inferiore a quello  del campione del Mondo. Guidare la ‘rossa‘ è un titolo ( e un onore ) a prescindere anche nei periodi di magra. Un titolo che pochi possono puntarsi al petto. Perchè a pochi il tempo concede il privilegio di sopravvivergli.

 

 

 

 

Ti potrebbe interessare anche...