Notizie ( non solo) di sport. Alla magnifica Bismark la IV Coppa del Mondo. Messi stanco e ininfluente.

Notizie ( non solo) di sport. Alla magnifica Bismark la IV Coppa del Mondo. Messi stanco e ininfluente.
Goetze festeggia il titolo download (2)

LA CRONACA DAL DIVANO ( MONDIALE). Ora s’è tutto compiuto. La Germania ( unita) trova il quarto titolo, l’Albiceleste resta al secondo. La magnifica Bismark è tornata in porto carica di gloria, e senza danno alcuno, visto che i ‘siluri’ argentini l’hanno solo sfiorata senza mai centrarla. I sudamericani contavano molto suoi loro sommozzatori, ma prima Higuain, poi Messi e ancora Palacio, non sono riusciti a depositare la carica giusta sotto la Magnifica Bismarck per farla saltare al vento.
Forse, all’inizio,  c’era una squadra d’incursori che, secondo tradizione, potevano mettere in croce la corazzata tedesca. Ma quella  squadra s’è dissolta quasi subito, un po’ per sua fragilità interna, un pò per quei maneggi sofisticati di Willy Blatter il Coyote che, con un arbitro giusto al momento giusto, ha impedito all’azzurro di procedere in avanti.
E ora che aggiungere all’oceano di parole che salgono al cielo da ogni media del Mondo? Che la squadra di Loew ha meritato la quarta stella non è infatti in discussione. Programmazione, esperienza, preparazione e gioco giustificano l’impresa. Anche perchè, alla fine del lungo e stressante torneo, è stata quella che si è mostrata più continua, compatta, ad elevata qualità e praticamente senza ( apparenti) punti deboli. Quella che ha umiliato in casa loro gli ‘ dei del pallone’. Quella che ha  domato con tanta pazienza e accortezza l’ultima resistenza sudamericana, quell’  Albiceleste orgogliosa e mai doma, forse anche un poco precipitosa, e ( soprattutto) guidata da un leader che leader non è. Lionel, sangue italiano,  Pallone d’oro del torneo, non è riuscito  a forare la rete alemanna.

Agli argentini, evidentemente, che siano guidati da Maradona o da Messi, non è concesso da Eupalla di sconfiggere gli Alemanni. I quali, come s’accennava mestamente sopra, se hanno qualcuno che li può ‘ ricacciare oltre l’Alpi, con la coda tra le gambe’  quel qualcuno si chiama Italia. Che però, anche questa volta, non s’è dimostrata all’altezza. La statistica dice che se avesse superato il girone  sarebbe potuta arrivare ( almeno ) tra le prime quattro.
E se, poi, alla scena finale, avesse dovuto incontrare gli eredi di quelli che sconfissero le legioni di Varo, oggi sul tetto del Mondo, la possibilità di portare a compimento la implacabile vendetta sarebbero state molto alte.  Quasi certe. Ma tant’è. Eupalla ( e Willy) hanno deciso per noi. Dei se e dei ma sono piene le fosse.  Per il momento,   abbiamo dovuto abbandonare sul campo e in fretta e furia i resti e le insegne  del nostro sciagurato passaggio nell’altro emisfero.  Ora, dobbiamo solo sostare e riflettere un attimo. Sistemare alcune importanti cose nostre. E soprattutto cercare nuovi ductator, di quelli dall’animo antico, per cercare di (ri) trovare nella gelida Mosca la penta Stella.

LE ULTIME NOTE DI CRONACA.  La prima occasione serie è capitata ad Higuain, nel primo tempo, che si è trovato in buona posizione davanti a Neuer. Altre occasioni sono capitate a Messi, agile ma non decisivo, e con i soliti problemi di vomito. Altra occasione è capitata in ripresa a Palacio ( che ha sostituito Higuain). Ma il suo pallonetto non ha fatto centro. Cosa invece non replicata dal giovane e talvolta contestato  Goetze che, nel secondo supplementare, è riuscito a forare la porta di Romero.

Recriminazioni: il cambio del Pocho Lavezzi, a inizio ripresa. Un errore, questo, forse fatale, per le ambizioni dell’Albiceleste. Alla fine  festa solo  alemanna. Con la Merkel, in tribuna,che  saltava come una ragazzina al concerto dei Beatles. A Messi è andato il Pallone d’oro, quale migliore giocatore del torneo Fifa. Alla Germania la quarta Coppa del Mondo.

RISULTATO FINALE XX COPPA DEL MONDO: Germania  ( campione) , Argentina, Olanda e Brasile.

NIBALI LASCIA LA MAGLIA GIALLA.  Un altro tedesco, Matin, s’è aggiudicato la tappa di Molhouse; un francese, invece, Gallopin, s’ è preso la maglia gialla. Ora, davanti al nostro, c’è il duro del Tour. A cominciare dalla tappa di lunedì, prima del riposo. La lotta resta tra l nostro Vincenzo e Contador; ma si sa che è meglio preservarsi da sorprese. Le lunghe fughe, a volte sottovalutate, possono portare nuovi inediti aspiranti della maglia gialla. Attenzione, quindi, Vincenzo.

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