I nostri sentiti auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo non vogliamo negarli a nessuno. Proprio a nessuno.

BUON NATALE. C’è ancora qualcuno che osa chiamare il Natale – Natale. Perchè, qua e là ( soprattutto) in Occidente, sono proliferate piccole minoranze ( dette èlites) che hanno trasformato l’evento che ha cambiato il mondo in ‘ season’s holiday’ ( vacanza di stagione), mutando gli auguri di Buon Natale in ’ season’s greetings’.
Come dire che quando una civiltà decade la minaccia viene dall’alto. Quell’‘alto che, anche quando non lo è più, vorrebbe continuare a fungere da luce e guida per coloro che stanno dabbasso. Ovvero la massa informe degli uomini comuni. Per una questione, si dice, di potere, di supremazia umana, e quindi di benessere, anche se non più giustificabile ( almeno nei termini attuali).
In pratica si stanno ripetendo situazioni già note in cui le èlites non s’accorgono ( o fingono di non accorgersene) di non essere più tali, imponendo al resto dell’umanità o strade sbagliate o strade senza sbocco. E’ capitato, ad esempio, alla nobiltà francese ante-rivoluzione, racchiusa nella gabbia dorata di Versailles prima che qualcuno venisse a spazzarla via dal suo vivere inutile e parassitario.
Sul Natale, poi, incombe una vecchia questione di ‘libertà religiosa‘. Propagata in funzione anti romana dall’illuminismo in poi, e successivamente accolta da altre ‘ confessioni‘ più o meno laiche e libertarie. In buona sostanza, nel nome della icona della libertà, alla religione ( soprattutto cristiana e cattolica) s’è cercato di togliere ogni spazio pubblico.
Relegandola, tutt’al più, alla sola sfera privata. Per le èlites ( in gran parte) progressiste ( che vedono il momento religioso con indifferenza se non con fastidio) la religione è oramai fatto riservato a masse reazionarie ( che continuano però a vedere nella religione uno straordinario deposito di vita). Masse e basta. Amputando così ( soprattutto) l’Occidente della sua anima. E della sua storia.
Religiosi come papa Francesco, che qualcuno, molto frettolosamente, vorrebbe tirare per la giacca costringendolo a volgersi dove meglio si vuole, stanno tornando però a fare breccia in coscienze annichilite dall’impotenza di èlites sempre meno credibili, corrotte la più parte, e di cui anche un fustigatore come Parini non saprebbe che dire.
(Ri)evangelizzare l’Occidente ( prima ancora che il Mondo intero) sarebbe sarebbe quindi un passo epocale.
Anche perchè qui, dal Nord al Sud, da un Oceano all’altro, sono oramai in molti a non dirsi più esplicitamente cristiani. La cosa, tra l’altro, manco genera più meraviglia. O reazione. Probabilmente abbiamo pensato solo al corpo; e l’anima, come dice Benigni, se n’è volata via.
ALTRI ARGOMENTI DAVANTI AL PRESEPE. L’America, manco a dirlo, torna a sorprendere il Mondo. Rivisto al rialzo il Pil americano nel terzo trimestre dell’anno è cresciuto del +5%. Ben oltre il 3,9% atteso dal Governo. Dollaro quindi forte, anzi, più forte. Come dire un buon segnale per far ripartire le economie dell’Occidente e in ispecie dell’Ue, da anni in affanno. Ma ce la farannno queste ultime a ripetere il miracolo di qualche anno fa con un motore solo?
Del resto, l’Europa, che celebra proprio in questi giorni la ‘piccola pace’ tra inglesi e tedeschi del dicembre 1914, avanza con le sue stanche truppe in un mondo che le appare sempre più estraneo.
L’Europa orfana di leader veri e autorevoli, L’Europa delle mille libertà ( non solo religiose) ma che fatica a difendere quelle acquisite; l’Europa d’un benessere che s’allontana; l’Europa che mostra ancora la sua maschera d’Arlecchino senza minimamente porsi il problema ( sia pure urgente) di farsi Europa.
Non l’Europa dei tedeschi, nè degli inglesi o dei francesi. L’Europa-Europa. I vecchi dicevano ” Purtroppo ci sono generazioni che ammucchiano e generazioni che smucchiano”, cioè che sperperano secoli di sudore e lacrime, senza colpo ferire, avvolte come sono dal loro tepore acquisito non si sa come e perchè, ma di certo refrattario ai venti gelidi che di questi tempi infuriano sul Pianeta davanti agli occhi loro.
Sabotata la linea dell’Alta Velocità a pochi chilometri da Bologna. Con treni e stazioni nel caos, per ore. Emergono dunque i nuovi violenti. Vediamo se qualcuno saprà fronteggiarli. Adeguatamente. Intanto il Governo continua a sostenere un piano di modernizzazione del Paese che, francamente, pochi vedono in atto. La gente, semmai, vede crescere i costi senza i ritorni con cui fronteggiarli; inoltre, sul tema lavoro, si sta combattendo in Parlamento una battaglia che speriamo sia azzeccata. I riscontri, al momento, sono comunque pochi. Dobbiamo risentirci più avanti. Di certo s’allarga il solco tra giovani e anziani.
Il premier Renzi sta mediando con il governo indiano per riportare i nostri due marò a casa. Renzi chiede tempi rapidi, mentre per la prima volta (?) dopo tre anni Nuova Delhi s’è accorta delle istanze italiane puntando, si dice, ad una soluzione condivisa.
Qualcuno vorrebbe giocare la carta Padoan, attuale ministro dell’Economia, per il Quirinale. Grillo ha fatto conoscere il suo decalogo per evitare agli aderenti al M5S di essere espulsi. Per gli ‘sfortunati’ che ci sarebbe la possibilità del ricorso in appello. L’Ucraina rinuncia alla neutralità con il voto del Parlamento di Kiev favorevole alla futura adesione Nato. La Russia: “ Reagiremo !“.
La Francia dell’integrazione, dopo che un attentatore s’ è gettato col suo furgone contro la folla al mercato di Nimes, ha pensato bene di far vigilare le strade delle sue maggiori città dall’Esercito. Non male. Comunque il rebus, che si tratti di terrorismo islamico o no, resta. In Francia e Inghilterra, soprattutto.
” Non c’entra la crisi economica, non centra il terrorismo, in realtà – sostiene però l’islamologo Guidere – sono solo casi individuali che si inscrivono perfettamente nella fattispecie del copycat”. Se lo garantisce lui.
AUGURI DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO. Con tanta carne a bruciare sul fuoco della cronaca, difficile è sparare sorrisi. La leggiadra Europa ha molte gatte da pelare, e se lo facesse da unita sarebbe davvero un motivo importante per ben sperare. L’America vola, il Giappone arretra, la Cina avanza, l’India pure, mentre la Ue nonostante il discusso ‘ piano Junker’ tira la cinghia.
Intanto brillano fuochi di guerra in Nord Africa ( Libia etc.), Medio Oriente ( Siria etc.), Estremo Oriente ( Pakistan etc.). C’è un problema di soccorso alimentare in molte regioni martoriate dalla guerra. C’è un problema sanitario, con l’ Ebola ancora minacciosa. E tant’ altro ancora.
Che pensare? Che sperare? Ognuno dica la sua; noi, nel nostro piccolo, avvertiamo tanto il bisogno di quella pioggia benedetta che il nostro Manzoni, dopo l’infuriare della pestilenza, fa cadere sul Lazzaretto di Milano ricolmo di morti e di sopravvissuti. Senza distinzione alcuna. Che si chiamassero Lorenzo Tramaglino o don Rodrigo y Fuentes etc o altri noti o meno noti ancora. Buoni e cattivi. Elites e gente comune. Quale provvidenziale mano dal cielo, capace ( solo lei) di mettere riparo alle tante scelleratezze umane.
E comunque sia, i nostri sentiti auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo non vogliamo negarli a nessuno. Proprio a nessuno.
( Ro.Va)