Regione. Nuovi indizi sulla presenza di Tannetum, il centro romano scomparso.

Regione. Nuovi indizi sulla presenza di Tannetum, il centro romano scomparso.
Tannetum ( ph Circolo fotografico) download (3)

REGGIO EMILIA. Dopo anni di accese controversie sul ritrovamento o meno dell’antica città romana di origini galliche Tannetum (Re), nuove foto aeree localizzerebbero con esattezza uno dei tanti centri romani scomparsi prima del Medioevo. “Ma non parlate di misteri”, ammoniscono gli archeologi sulle pagine di Archeologia Viva (Giunti Editore).

Se di misteri gli archeologi non vogliono sentir parlare, il fascino degli interrogativi aleggia sull’antica Tannetum, un centro romano di origini galliche che nel 218 a.C. offrì riparo al pretore Lucio Manlio e al suo esercito presi di mira dai Celti. Le fonti più importanti dicono che questo centro era posto fra le attuali Reggio Emilia e Parma, lungo la via Emilia e perciò la tendenza di alcuni studiosi è quella di identificarlo con Sant’Ilario d’Enza (Re).

UN CASO DISCUSSO. Non tutti però sono d’accordo. Se negli ultimi anni infatti sono state numerose le obiezioni sull’esatta localizzazione del sito, adesso potrebbero arrivare importanti novità. Quella che in molti definiscono una svolta è tutta in alcune foto aeree esaminate dal professor Paolo Storchi, dell’Università La Sapienza, il quale ha rinvenuto delle tracce secondo cui al toponimo Taneto, una frazione in comune Gattatico (Re), potrebbe corrispondere la sede effettiva dell’antica città romana.

A queste evidenze si aggiungono altre foto scattate negli anni in cui addirittura emergono i resti di un anfiteatro, ma anche una serie di ambienti con aule absidate. Tutti elementi insomma destinati a riaprire il caso. “Nell’immaginario collettivo, spiega il professor Storchi sull’ultimo numero di Archeologia Viva (Giunti Editore), le città scomparse si pensa di vederle riemergere dalle sabbie del deserto o dalla folta vegetazione di una foresta, ma non è così. Proprio nella nostra Penisola, la crisi della tarda antichità, soprattutto nel V-VI secolo, portò alla scomparsa di centri che fino ad allora erano stati molto fiorenti”. Un dato su tutti. Plinio il Vecchio testimonia durante l’età augustea la presenza di ben ventiquattro città indipendenti solo nella VIII Regio Aemilia (Emilia Romagna), tuttavia solo la metà di queste giunse al primo Medioevo e fu sede vescovile.

 

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