Non solo cronaca. Attentato al Cairo, attacco all’Italia. Ma anche qualche ‘serena’ ora di sport.

LA CRONACA DAL DIVANO ESTATE. Vorremmo parlare solo di sport. Ma com’è possibile ignorare l’attentato all’ambasciata italiana del Cairo ( un morto e nove feriti, tutti egiziani), le difficoltà della minuscola Grecia letteralmente prostrata davanti ad una Eurogermania senza il minimo contegno politico, l’ impietoso afflusso di profughi da Africa e Medio Oriente, le ambasce dell’Italia che aspetta di capire se ( tra una ciacola e l’altra) è tornata a crescere oppure se si è persa nei meandri insidiosi della demagogia?
GUARDANDO SOLO LO SPORT. Dicevano che il movimento calcistico italiano stava alla frutta. Dopo i fasti dei tempi d’oro c’era piovuto addosso il lutto. Un lutto irreversibile, eterno.
E invece, a parte i successi sul campo ( due semifinaliste in Europa League e una in Champions), adesso veniamo a scoprire che stiamo investendo più degli altri nel calciomercato e che il fatturato totale del movimento supera quello tedesco, affianca quello spagnolo e resta sotto solo all’inglese ( che nel prossimo triennio andrà ad incassare ben 7,2 miliardi elargiti da pollo Murdoch).
Cifre, insomma, che non starebbero bene in un necrologio. E che invece in tanti continuano ad ignorare in quei chiacchierati talk show sportivi che ( parafrasando, per converso, l’ epitafio funebre dell’Aretino ) ‘ di tutti dicon bene fuorchè della Patria loro, ( non) scusandosi ( però) col dir se la conosco(no)”.
IL CALCIOMERCATO. Tavecchio, bontà sua, è per l’ennesima volta sorpreso e sconvolto. ” Ma come? – si chiede- Donde escono fuori tanti danari? Chi paga ( o pagherà) tanto dispendio di risorse nel calciomercato ?”. Misteri. E se non lo sa Tavecchio, figurasi noi. Noi semmai ci limitiamo a gongolare. Da un capo all’altro della Penisola.
Anche perchè se alla Juve ( favorita) giriam sul collo l’alito di Milan e Inter oltre a quelli di Roma,Lazio, Napoli, Fiorentina, sapete dirci quale altro campionato al mondo può esibire altrettanta fascinosa suspence agonistica?
In Spagna, infatti, son i soliti due Panda a dettar legge, anche perchè squadre come l’Atletico non possono trovar ferri da cavallo ad ogni stagione ; in Inghilterra, oltre al Chelsea, si spera di far rinascere due nobili decadute quali United e Liverpool, comunque entrambe da rasettare; in Germania, poi, potrebbero fare come quando al Giro correva Binda, ovvero: assegnare lo scudetto al solito Bayern e mettere una coppetta in palio per le restanti.
E se lo cose stan così, non si capisce proprio come ci sia gente da noi che s’ostina a far da bastian contrario. In un tolk show abbastanza ciacalato, un corposo esperto con il vocione cadenzato d’un podestà della Val Brembana, ha sentenziato ” A noi passano solo gli scarti. I buoni se li tengono loro”.
” Loro chi? Quelle cinque o sei squadre – ha proseguito – che ormai fanno il bello e il cattivo tempo nei cieli del calcio d’Europa”. I presenti, come quei convitati ai bagordi di don Rodrigo e del suo cugino il conte Attilio, annuivano, silenti e compiacenti.Eppure sarebbero bastate una o due obiezioni per smontare l’augusto saccente.
Il Real, ad esempio, non se lo poteva tenere Morata invece di darlo alla Juve perchè li mandasse a casa? La Premier, poi, che lo scorso anno tra le sedici squadre ai quarti ( otto di Champions e otto di Europa League) non ne contava manco una, non poteva trattenersi qualche nostro ‘scarpone‘ per portare almeno una sfigata in semifinale?
Intanto, da noi, tra dolori e lamenti, avanzano i nuovi stadi. Se il Milan facesse il suo, al Portello, e pare che un accordo tra imprenditori sia possibile, sarebbe una meraviglia d’Europa. Aspettando quello della Roma, che non sarà da meno. Nell’attesa, inoltre, dei preziosi restyling di Udine, San Siro e San Paolo.
Basterebbero questi nuovi impianti infatti per far lievitare i nostri introiti. E consentirci di andare ad inseguire gli ‘spendaccioni‘ della Premier e qualche altro loro compagno di merende, sparso qua e là, nelle contrade d’Europa.
IL NOSTRO VALE. Marc, da allievo ambizioso qual è rifiuta la lezione del maestro. Tanto che, lui e la sua prodigiosa Honda, sembrano essersi rigenerati. Marc, ora, vola. Prove o non prove, ora vola. Il maestro, però, che ha imparato a conoscere da tempo l’orgoglio ribelle degli allievi migliori, non si tange più di tanto.
Si limita a sorridere, amorevolmente. Tanto sa che quella giovanile furia sacra, prima o poi, si smorzerà. Ma: con una profumata corona di lauro a cingere il capo del giovin allievo? Oppure, con un’altra di quelle ‘ bastonature’ che tanto male fanno prima di lasciarti il passo verso la gloria? Al Gp di Germania, dove Marc parte in pole e Valentino in sesta posizione), le ardue risposte.
ALTRI SPORT. Wimbledon non vede azzurro. I nostri, infatti, sono stati tutti eliminati. Tra le donne la finale c’ è stata tra l’abituale Williams contro sorpresa Muguruza, 21 anni, nuova stella spagnola. Ha vinto, manco a dirlo, Serenona, e per la sesta volta. Tra gli uomini, invece, l’immortale Federer sfiderà il grande Djoko.
Al Tour invece, con tanti eliminati causa cadute, il nostro Nibali continua a toccarsi i c… continuamente. Per lui basta tagliare la linea del traguardo. E già una impresa. Nel frattempo Contador latita e Froome sgambetta. Ovvio che tutto si deciderà in quota, dove si spera verrà a meno lo spettro delle cadute.
Solita, brutta pagina quella di Paolini, preso al doping. La nostra domanda però resta sempre una: ma è mai possibile che quando di parla di doping e furfanti saltino fuori solo e soltanto italiani? Gli altri sono tutti figli d’angeli?
La pallavolo maschile, al momento, sta meditando sulle brutte uscite recenti ( la vittoria 2-3 con Brasile poco fa testo); la pallavolo femminile, invece, deve avere attinto dalle luci dell’albero di Natale: una volta ci sono e altra no! Diamoci una regolata, se vogliam fare della strada!