Non solo calcio. Pipita come il Pibe. Inter sfortunata e furiosa.Juve torna sotto. Il Milan (ri)trova Niang.

Non solo calcio. Pipita come il Pibe. Inter sfortunata e furiosa.Juve torna sotto. Il Milan (ri)trova Niang.
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LA CRONACA DAL DIVANO. Non avrà tanti  cavalli da corsa ed  energumeni da lotta libera, ma il nostro è tornato un Campionato di cui stimarsi. Almeno per quel che riusciamo a fare sul campo.  Con tanti colpi di scena. Ma anche con interpreti che poco o nulla hanno da invidiare ai soliti da Pallone d’oro ( Higuain dove lo mettete? E a Buffon non è ora che gli riconoscano quanto è stato riconosciuto ad Yashin?).
Continuiamo, è vero, ad essere governati dalla coppia Tavecchio-Lotito, mentre la nostra Barbara non ce la fa proprio a rinnovare il Diavolo con quei due vecchiacci ancor saldi al timone;  continuano inoltre a latitare i nuovi attesi  impianti  ( tranne, forse, quello della Roma);  restano ancora sul tappeto gli atavici problemi burocratici e la solita diffidenza verso i giovani i quali, comunque, ci sono e crescono, eccome, eppure, nonostante tanto sfacelo, non solo non siamo i peggio, ma (ri)puntiamo (addirittura ) a (ri)tornare  i meglio. La Premier infatti sbuffa da qualche anno e se, in questo,  gli bocciassero Arsenal (probabile) e Chelsea ( abbastanza probabile), dovrebbe marcare un altro anno  da retroguardia, al punto  che, noi, i negletti,  potremmo (ri) sfilargli perfino il terzo posto nel ranking Uefa.
In Spagna, si sa, dopo qualche velleitaria schermaglia iniziale, siamo già al solito Panda ( che dopo averle suonate all’altro Panda) s’è insediato saldamente in vetta alla Liga. In Germania, poi,  fregandosene di Binda, continuano ad assegnare scudetti già ad ottobre. In Francia,  che si sappia in giro, c’è solo   il solito Psg  spendaccione; mentre soltanto in Premier si può contare, al momento, in una lotta multipla.
Non si sa però se per anemia agonistica diffusa o per shock da diritti televisivi ( eccessivamente) raddoppiati. Domina infatti il Leicester-Chievo di Ranieri. E perfino il caro Mou è sconvolto. I bene informati  spifferano che la sua gran fuga da Milano, dopo il passaggio al nido di serpi del Real e nell’altrettanto del Chelsea, gli riaffiori costantemente alla coscienza come  il miraggio di un Eden troppo in fretta ( ovvero, improvvidamente) abbandonato.

CAMPIONATO ( XIV giornata) : Torino-Bologna, 2-0, con il povero Donadoni bloccato sulla porta del pasticciere al quale aveva ordinato un panettone; Roma-Atalanta, 0-2, con Garcia ( davvero) in bilico; Empoli-Lazio, 1-0, con incavolatura di  Lotito-Tare contro un arbitraggio da brividi; Panormo-Juve, o-3, con la Signora tornata di  nuovo in corsa per lo Scudetto; Napoli-Inter, posticipo  del lunedì, è valso per il primato. Ha vinto ( 2-1) il Ciuccio di Sarri, con due prodezze di un Pipita mai visto.
Il vecchio Milan infine ha battuto la Samp. Con buona prova dei suoi e soprattutto di Niang ( doppietta, nel 4-1 finale). Cavoli amari quindi per Montella, ora già contornato da umori pericolosi; tra gli altri, anche quello di  Cassano. Come al solito, impaziente.

LA CLASSIFICA.Napoli, punti 31; Inter, 30; Fiorentina, 29; Roma,27; Juventus, 24; Milan e Sassuolo, 23. Chiudono: Bologna,13; Carpi,9; Verona,6.
PROSSIMO TURNO XV. ( venerdì 4 dicembre) Lazio-Juventus ( ore 20,45); ( sabato 5) Torino-Roma (ore 15), Inter-Genoa( ore 20,45); ( domenica 6) Bologna-Napoli( ore 12,45), Atalanta-Palermo (ore 15), Fiorentina-Udinese, Frosinone-Chievo, Verona-Empoli, Samp-Sassuolo(ore 18), Carpi-Milan (ore 20,45).
MARCATORI. 12 reti, Higuain ( Napoli); 10 reti, Eder ( Sampdoria); 9 reti, Kalinic ( Fiorentina).

ROMA MAMMA DE TUTTI NOI. E ci risiamo: Roma, di nuovo umiliata. Gol a palate, ma nella propria rete. E sempre con la stessa improvvida direzione tecnica, affidata al solito taumaturgo straniero che invece di miracolare ammala. Sabbatini giura di volersi tenere ancora per molto il suo Garcia, ma non ci crediamo.
Le partite in Coppa della Lupa, goleade e remuntate a parte,  sono un campionario unico  di improvvisazione, mancanza di concretezza ( soprattutto in avvio e nel finale ) e di ( sostanziale) inaffidabilità agonistica.
Dopo una ventina di minuti infatti la Lupa già è sotto, a ululare, Barca o non Barca poco conta; inoltre, sul finale, anche a tempo scaduto, consente all’altrui avversario qualsiasi tipo di sogno proibito. E’ vero che ora alla Lupa basterà battere il Bate all’Olimpico per passare il turno, ma con che gusto dopo un’altra così pesante ‘ indigestione’?  Insomma, con squadre così dirette, ci sa dire il buon Sabbatini dove vorrebbe andare a parare ( anche) quest’anno la Roma?
E adesso che la Signora le ha suonate di nuovo ai campioni della Premier, ovvero   agli spendaccioni del City, chi avrà il coraggio di sputare altre ‘ cavolate‘ ancora sul nostro calcio  negletto e antidiluviano? Forse, i sapienti, dovrebbe approfondire il passato, donde ricavare utili visioni per il presente.
La pelota, da noi, infatti,ha preso  fin dalle lontane  origini ( che  pare vadano  certificate proprio qui, nel Belpaese) un tale radicamento che anche con squadre dimezzate porteremmo a casa trofei.

Chi non vuol capire, capirà.Ora la Signora, con un turno alla chiusura del girone, può puntare al primo posto del girone che gli garantirebbe un sorteggio ben più benevolo di quelli  propinati finora. Gli basterà, in pratica, un pari in quel di Siviglia, città bellissima, senz’altro, ma con una formazione  già affondata.

Altra curiosità: rischio bocciatura  per le due big Premier, Chelsea ( possibile) e Arsenale (  quasi fatto). Vediamo la situazione per Gruppo.

GRUPPO A, Real e Psg; GRUPPO B, in lotta Wolsburg (9),United(8) e Psv(7); GRUPPO C, Benfica e Atletico; GRUPPO DJuventus e City; GRUPPO E, Barca ( conRoma a 5); GRUPPO F, Bayern ( con Olympiacos, a 9, che deve ospitare l’Arsenal, a 6); GRUPPO G, Chelsea (10), con  Porto(10) e Dinamo(8) in lotta; GRUPPO H con Zenit ( qualificato),  Gent (7) e Valencia (6)  in lotta. Alla Juve basta un pari per restare in vetta al suo difficile gruppo ( o girone, che dir si voglia).
Intanto sono passate sul campo anche quelle di Uefa: Napoli, Fiorentina e Lazio. Passano Napoli ( vincente del suo girone, con 5 su cinque vittorie su 5 ), Lazio ( 3-1, ottima) ; mentre alla viola ( pari a Basilea, 2-2) gli basterà un punticino per andare ai sedicesimi. Dove entreranno anche le bocciate Champions.

 L’OSSESSIONE DI LORENZO. E mentre Marquez, 22 anni, da killer che si rispetti, se la spassa godendo delle sue gaglioffate, Lorenzo, 28 anni, continua a sparlare a vanvera sperando di rimuovere un rospo nero come la pece e che ( ci sa tanto) l’assillerà fin alla fine dei suoi giorni.
” Sappiamo – sbotta infatti  il maiorchino – dell’influenza  Rossi sui mezzi di comunicazione, dove ha tantissimi tifosi che alla fine hanno creduto alla sua teoria. Uno sportivo con molta influenza sulla stampa può modificare la realtà e, questo,  è quanto accaduto”.
A parte il fatto che se Rossi ha tanta influenza e tanti tifosi dev’esserseli con qualche bella impresa  guadagnati, continuare a dare dei coglioni ai proprietari di   milioni di occhi (  che le gare se le sono viste in diretta)  non è proprio il massimo. Di coglioni al questo mondo si sa che ce ne sono tanti, è vero, ma a sostenere che sono milioni di milioni è proprio eccessivo, anche se la tesi è sostenuta da un campione del mondo con titolo  ( per la prima volta)  in co-partecipazione: 30% a lui, infatti,  per il lavoro pulito, e 70% a Marquez per il lavoro sporco, senza il quale –  e non finga di ignorarlo – mai e poi mai, lui ,  Lorenzo, avrebbe potuto strappare il Decimo al mitico maestro di Tavullia.

Lasci perdere, quindi, il nostro Lori, e  torni ad essere il bravo ragazzo che è sempre stato. Sereno e fiducioso, tanto più che il compare co-campione di oggi tornerà in men che non si dica ad essere boia suo ed altrui . E, più che ai media sempre imprevedibili e cinici,  si affidi ai sonniferi dei mister Nagatomo e Suppo, fatti apposta per smorzare il tutto. Come se nulla fosse accaduto. E, assicuran loro, facce di tolla, per il bene del motociclismo e dello sport.

PERCHE’ BLATTER SI’ ED ECCLESTONE NO? Non ce ne voglia Bernie ma a noi,  senza ratio alcuna, quando ammiriamo il padrone della F1 ci viene spontanea l’associazione con Jopeph Blatter, il padrone in disgrazia del calcio. Cosa abbiano in comune  i due, non si sa. Certo l’amore per le grosse cifre, da accumulare qua e là per i Continenti.  Per loro, infatti, il tintinnio della moneta deve avere un fascino irrinunciabile.
Per Bernie, ad esempio, se non spuntano fuori i dobloni, manco la sacralità d’un tempio come quello di Monza può considerarsi al sicuro.
Blatter è alla fine della sua avventura. Per danari, ovvio. Un brutto male.  Tale da far precipitare all’inferno. Ma anche Bernie, se non tintinnano i danari, rischia la stessa fine. Intanto però non guarda in faccia ad alcuno. Lo fa capire ogni volta. Lo ha fatto capire, qualche mese fa, anche alla folla appassionata di Monza.
Gettando tutti nel panico, tanto che qualcuno si deve essere dato da fare per davvero  a rimediare quel benedetto gruzzolo tanto  auspicato per conservare a Monza ( dopo un grande passato) anche ( un grande) futuro.
E il gruzzolo dev’essere arrivato davvero sennò come avrebbe fatto Bernie a dichiarare: ” Le cose si sono chiarite, c’è un solo interlocutore, Sticchi Damiani, presidente dell’ Aci. Troveremo la giusta soluzione, non ho più dubbi, ora daremo davvero un avvenire al Gp d’Italia”.

Al Gp di Abu Dhabi Mercedes e Ferrari sono indagate per i motori. Solita sceneggiata a posteriori Fia. Nulla di preoccupante, anche perchè se dalla F1 se ne andasseroStoccarda e Maranello in pista dovrebbero scendere Todt ed Ecclestone. Che meraviglia, la gente farebbe  a botte per andarli a vedere, come accadeva anni fa per i film diTotò  e Ridolini !
 
Hamilton, però,   che sta studiando come si fa per diventare immortali anche senza guidare la ’rossa‘, punta tutto su un duello anni eroici contro Vettel. Una volta lo elogia, un’altra lo irrita . Seba però non raccoglie.  Canta.
Sperando, nel frattempo, che la ‘rossa’ trovi il bandolo della matassa per sopravanzare le ‘frecce d’argento‘. E  togliere il risolino di bocca, oltre che a Lewis, anche  a quel signore di Toto Wolff e a quell’ingrato di Niki Lauda.Insomma ‘rosse‘ e ‘frecce’, come negli anni Trenta, quando andavano  in gara i Nivola e i Caracciolo. Roba grossa, insomma; memorabile, da libri di storia.

AGNELLI ALBERO DI NATALE. Sostanzialmente siamo d’accordo con Andrea Agnelli, il giovane, capace, presidente della Juventus. Sostanzialmente, certo, ma non in tutto. Perchè se è vero che ‘ piazza pulita s’ha da fare’ai vertici ( e non solo) del calcio italiano, altrettanto vero è che non vanno sbagliati tempi e modi. Delle buone intenzioni son piene le fosse. Dire, ad esempio, che i risultati della  Juve sono solo della Juve e non anche del calcio italiano nel suo insieme, significa ‘svalutare’ un contesto che, se non ‘ valido‘,  a sua volta ‘risvaluta’. Infatti quale gloria possono portare alla legio iuventina  quattro ( o cinque) scudetti di fila vinti sbaragliando  tribù di lillipuziani?

Sempre Agnelli, quando sostiene  che il nostro è diventato una campionato di passaggio dice il vero o solo una battuta? Perchè, se siamo diventati sul serio  un campionato di retroguardia che ci andiamo a fare numerosi negli stadi? Non esiste passatempo migliore che sprecare tempo e passione per una cosa di seconda mano?
Regaliamo allora   la pelota a gruppi ristretti di ultras o di calcioamatori, senza nè sponsor nè diritti televisivi.  Pensate, sguazzerebbero, tutti codesti fortunati, da una tribuna vuota all’altra, senza pericolo alcuno di prendersi una botta in testa o di essere scaraventati giù dalla gradinata. Non sarebbe magnifico e progressivo, tutto questo?  A quel punto, però, a che servirebbe ‘ fare piazza pulita‘ – come dice Agnelli – e ‘ invocare’ nuovi numi e nuovi cieli per il calcio?

IL NOSTRO CALCIO. Aggiungiamo una micro ricerca ( solo indicativa) per sottolineare quanto valga il calcio italiano: 1 ( Coppa dei Campioni/Champions, inizio 1955), dove le italiane hanno disputato ( salvo contrordini) 27 finali ( 12 vinte); le altre: 23 Spagna ( 15 vinte); Inghilterra 18 ( 11 vinte); Germania 17 (7 vinte); 2 ( Uefa, inizio 1971): Italia 15 finali (9 vinte); Germania, 14 finali( 6 vinte); Spagna, 12 finali ( 7 vinte); Inghilterra, 12 finali (7 vinte).

Se guardiamo la scansione temporale, invece, il Real s’è aggiudicato 6 Coppe dei Campioni nel decennio 1955/56- 1965/66; in seguito ha (ri)vinto la Champions   nel 1997/98 ( settima Coppa) e la decima nel 2014/15.  Nell’ultimo trentennio, il Milan ha fatto meglio del Real perchè dal 1988/89 al 2006/07 di Champions ne ha vinte cinque ( 3 secondi posti). La Juventus, da par suo, ha vinto due Coppe ( con sei secondi posti).

In questi giorni si torna a parlare di Ballon d’or. In gara sono i soliti noti: Cr7 e Messi, con l’aggiunta del paggio Neymar. Il premio, a dir la verità, così facendo, più che prestigioso, si sta avviando verso la rappresentazione comica. Ricalcando un po’ certe gags di Stanlio o Ollio: ” Passo tu? No, prima passo io, poi passi tu!”.
Praticamente ottundendo occhi e mente davanti a tanti  altri atleti  eccezionali ai quali  il Ballon d’or resta inibito. Il perchè non lo sanno, probabilmente, manco quelli dell’Equipe. Ad esempio, ci vuole tanto  a riconoscere a Buffon ( almeno) quanto ( molti anni fa) è stato riconosciuto ad Yaschin, il ragno nero?

 

 

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