Cesena. ‘Frutti dimenticati, frutti indimenticabili’, alla Malatestiana la presentazione del libro di Graziano Pozzetto.

Cesena. ‘Frutti dimenticati, frutti indimenticabili’, alla Malatestiana la presentazione del libro di Graziano Pozzetto.
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CESENA. Sabato 23 gennaio alle 17 presso l’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana  l’avv. Riccardo Chiesa presenta il libro  Frutti dimenticati frutti indimenticabili tradizioni, biodiversità, cucina di Graziano Pozzetto oltre all’autore partecipa l’editore

 I Frutti Dimenticati ricordano quella ruota della vita che non ha smesso di girare su se stessa e scricchiola senza fermarsi. Contengono alcuni ricordi infantili, evocano una natura fuori e dentro il tempo, colgono nomi e fiori e bacche, e rappresentano una civiltà che dopo aver perso memoria di sé, converte il lutto, la perdita in rivalsa e in uno strano piacere dal gusto acidulo e dolce, sconosciuto.
Ieri, poi oggi, e quelle cotogne, quelle sorbe tornano all’attenzione, producono una nuova letteratura. La ruota gira, e per studiarne il moto ineguale, quello di una infinita spirale che si avvolge e si riapre, ci sono le pagine di Graziano Pozzetto tutte impresse con i piedi piantati in terra, nella medesima terra di Romagna. Ma forse oltre che una ruota è una macina nella quale vengono triturati i frutti, i prodotti, i cibi e i loro nomi per farne scrittura, per restituirli al piacere o al rimpianto dei lettori.
I Frutti Indimenticabili preparano un nuovo esercizio di memoria destinato a risvegliare gli insonnoliti consumatori di una piadina sigillata nel cellophane e marchiata IGP, e a vellicare i sensi curiosi di altri alla caccia di richiami sensoriali. Così la ruota riprende lentamente, scricchiolando, girando lenta, a muovere il tempo, verso un tempo che farà tesoro dei ricordi e li tradurrà in esperienze vive. Quale premio toccherà al vecchio lettore? Quale all’ultimo, giovane? È detto in questo libro. Un frutto: una piccola nespola, gialla e ovale, tenera in bocca, e, sputati i noccioli, grata alla gola e ancor più al cervello [dalla presentazione di Alberto Capatti].I Frutti Dimenticati ricordano quella ruota della vita che non ha smesso di girare su se stessa e scricchiola senza fermarsi. Contengono alcuni ricordi infantili, evocano una natura fuori e dentro il tempo, colgono nomi e fiori e bacche, e rappresentano una civiltà che dopo aver perso memoria di sé, converte il lutto, la perdita in rivalsa e in uno strano piacere dal gusto acidulo e dolce, sconosciuto.
Ieri, poi oggi, e quelle cotogne, quelle sorbe tornano all’attenzione, producono una nuova letteratura. La ruota gira, e per studiarne il moto ineguale, quello di una infinita spirale che si avvolge e si riapre, ci sono le pagine di Graziano Pozzetto tutte impresse con i piedi piantati in terra, nella medesima terra di Romagna. Ma forse oltre che una ruota è una macina nella quale vengono triturati i frutti, i prodotti, i cibi e i loro nomi per farne scrittura, per restituirli al piacere o al rimpianto dei lettori.

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