Non solo sport. Sì,la Juve non molla il Ciuccio. Il Milan sprecone di Sinisa e l’Inter spuntata del Mancio.

Non solo sport. Sì,la Juve non molla il Ciuccio. Il Milan sprecone di Sinisa e l’Inter spuntata del Mancio.
Miha download (3)

LA CRONACA DAL DIVANO. La Juve non molla, da vero re della foresta ha annusato la preda e non ha più alcuna intenzione di mollarla. Il Ciuccio, al momento, con quell’Higuain in canna, tiene l’assalto. Ma quanto resisterà non è dato a sapere, soprattutto quando si diffonderanno pel Golfo i primi umori di primavera. Cedono invece le Milanesi, date troppo frettolosamente per vive e vegete, ed invece, ancora alle prese con problemi strutturali niente affatto risolti.
Resiste la bella Viola. Non ha ancora rimesso il muso fuor d’acqua la Lupa, che allo Juventus Stadium c’è andata, coraggiosa, determinata, ma senza riportare manco un punticino. La Giovin Signora, si sa, non fa sconti. E quando è ora di matar la preda la mata. Come del resto è giusto che (sportivamente) sia.

Ma il week end sportivo non è solo qui. Dalle nevi arrivano lampi di gloria. Nel biathlon con Dorothea Wierer ( terza), nel fondo con Pellegrino ( terza, infatti,  la nostra  staffetta), nello snowboard con la Maioli, seconda nel cross. E mentre la spada a squadre maschile ha conquistato il pass per Rio, la vera impresa è  arrivata dal discesista Peter Fill, 33 anni, bolzanino, reduce in carriera da una lunga e sfortunata serie di infortuni, ma sabato 23 trionfatore sulla mitica Streif.

MILAN, CHE SPRECO!    Due volte in vantaggio, due volte ripreso. Non ce la fa proprio lo stanco Diavolo a tener bordone fin al termine della contesa. I suoi, son ragazzi d’oro, ma fragili. Capello direbbe che sono orchestrali di capacità ( complessivamente) modeste; e non certo avvicinabili a quelle dei  leggendari padri.
Fatto è che il Diavolo boccheggia a mezza classifica, senza sapere se arriverà o meno a quella benedetta Europa che è stata domus sua (fissa) per almeno un quarto di secolo.Donde ha vinto più titoli che il riccone Florentino del Bernabeu, tanto celebrato nel Mondo, e anche di quegli artisti  celestiali del Barca, per i quali i ( nostri ) cicisbei si sprecano nell’assegnargli ( troppo frettolosamente) l’alloro della ‘miglior squadra di tutti i tempi’.
Tra l’altro il Milan, non bastassero il ( grave) retromarcia sullo stadio e il ( comico) tira-e -molla del cino-tailandese, è incappato anche nella ‘beffa’ Luiz Adriano.
Spedito in Estremo Oriente senza le necessarie verifiche e fatto trovare ( da quel che si dice) davanti ad un contratto che ( per lui)  non prevedeva (affatto) otto milioni netti a stagione, ma solo quattro e solo attraverso dei bonus. Facili, ma pur sempre bonus. Situazioni,queste, non da Milan. Da vecchio, caro,  Diavolo. Quello delle cinque Champions in un quarto di secolo. Invidiato da Florentino. Come nessun altro in Europa.

CLASSIFICA CAMPIONATO SERIE A. Napoli, punti 47; Juve,  45;  Fiorentina,41; Inter,40;  Roma,36; Milan e Sassuolo, 33.
MARCATORI.  21 gol Higuain ( 1, Napoli); 12 Eder ( 3, Samp); 11 Dybala ( 2, Juve).
II TURNO DI RITORNO. ( sabato 23 gennaio) Frosinone-Atalanta 0-0 ( ore 18), Empoli-Milan 2-2 (ore 20,45); ( domenica 24 gennaio) Fiorentina-Torino 2-0 ( ore 12,30), Inter-Carpi 1-1 (ore 15), Lazio-Chievo 4-1, Palermo-Udinese 4-1, Samp-Napoli 2-4, Sassuolo-Bologna 0-2, Verona-Genoa1-1; Juventus-Roma 1-0 ( ore 20,45).

COPPA ITALIA 2016. Semifinali ( andata e ritorno): Alessandria-Milan; Inter-Juve.

MA CHE STANNO A FA’ ? Mazzata Fifa su Real e Atletico Madrid. Non potranno fare calciomercato ( in entrata) per due sessioni. Un provvedimento grave. Inquietante. Che se fosse capiato all’Italia avrebbe demolito il Colosseo. E tutto questo, si sappia, per 39 casi contestati irregolarità nel tesseramento di minori figurano anche due dei quattro figli di Zizou. Il Real parla di ‘errore giuridico’;  l’Atletico,  invece, in una nota di appena 9 righe,  conferma la squalifica.
Nel 2014, al momento della squalifica del Barca il presidente blaugrana Bartomeu parlò di ‘mano negra‘. Alludendo ad una congiura antica Barca. Di certo i blaugrana la squalifica l’hanno beccata e ( ob torto collo) rispettata. E comunque senza addentrarci nelle faide dell’amato calcio d’ Ispagna cerchiamo di capire ‘ che hanno mai fatto, di tanto grave,  ( sortout) i due Panda della Liga .

Jacopo Iandiorio sulla ‘rosea‘ spiega. Quale famiglia africana o sudamericana o asiatica si opporrebbe ad una offerta di 10 mila euro, con la promessa magari di far diventare il figlio una star d’Europa? Quale? Di certo nessuna, o quasi, soprattutto se è  indigente. Beh, per azionare il ( perverso) meccanismo bastano un computer ed un telefonino. Si promette un provino al bimbo interessato e il gioco, in men che non si dica, è fatto.
Ed è così che migliaia di bimbi  approdano nella leggiadra Europa per coronare i loro sogni. Molti, moltissimi, di questi bimbi, molto rapidamente finiscono senza soldi e dunque senza un tetto e senza qualche punto di riferimento. Abbandonati, senza documenti validi, senza consigli, finiscono sotto i ponti con  la minaccia d’espulsione. Per paura e vergogna non vogliono tornare ai villaggi natii, e finiscono bene e spesso col fare i clocards.
Qualcuno, come Claude Mbvoumin, ex Under 20 del Camerun, ha cercato di contrastare il traffico e di intercettare i mini giocatori, per aiutarli. La situazione resta comunque più ampia e dolorosa di quel che si vuol far credere. Quelli del Real, ad esempio, sostengono che i bimbi da loro ‘sono trattati bene‘. Sì, ma sono quei pochi che arrivano a baciare cotanta fortuna, e gli altri? Tutti gli altri? La Fifa che queste realtà tocca con mano da anni ha cercato di porre rimedio. Introducendo norme chiare e precise. Che, evidentemente, prima il Panda di Catalunia e, adesso, quello di Castiglia,  non hanno rispettato.
Il Barca infatti ha espletato la pena, e ora tocca al Real ( ricorso permettendo) fare altrettanto . La Fifa, infatti, nonostante l’indignata  sollevazione madridista, non esclude che ( oltre al Barca, anche gli altri ) club spagnoli abbiano comunque violato le regole sui transfert di minori,  in vigore dall’ottobre 2009.
In attesa dell’esito del ricorso Wada sulle 223 provette di sangue ( al momento anonime) sequestrate al dott.Fuentes, ci consola che certi provvedimenti comincino a partire colpendo finalmente l’amato calcio spagnolo.
Qualcuno avverte che il fenomeno della tratta potrebbe riguardare anche altri Paesi. E dunque anche l’Italia,  potenziale destinazione. Ma noi, non ridano i fratelli d’Iberia, come dimostrato  mille e mille altre volte, se problema ci sarà, non ci strapperemo  di certo i capelli per andare a nasconderlo sotto  i nostri meravigliosi tappeti.

 BibliografiaJuan Pablo Meneses, cileno, sul numero di Extra Time in edicola il 20 ottobre 2015, racconta  ‘ il problema della tratta dei minori in Sud America’ analizzato con grande coraggio nel suo ultimo libro dal titolo:  ’ Ninos futbolistas’ .

LA CASA DEL CALCIO. Un programma nuovo, su Sky. A condurlo con grande perizia ambientale e tecnica è Paolo Di Canio, giocatore ex Juve e Lazio, ma anche giocatore e mister di lusso migrato anni fa nelle isole della perfida Albione. Dalle quali, il nostro, è rimasto abbagliato. Tra i suoi ospiti, ultimamente, ha avuto don Fabio ( Capello), altro migrante di lusso, ora ( dicon) residente  a Londra.
Di migranti che,  parafrasando il poeta d’Abruzzo, ‘ lascian i loro stazzi per andare verso il mare‘ , ultimamente ne abbiamo a josa. Soprattutto tra i tecnici della pelota. Per loro infatti  Albione non è perfida ma danarosa. Tra gli ultimi suoi ospiti c’è Guidolin, una vita a Udine, e ora finalmente nella sua ‘ terra promessa‘.
Lasciano i ‘ loro stazzi’, come integra Zac (ri)spedito in Estremo Oriente, ‘sanza rimpianto per la patria loro‘. Anzi, alla nuova patria, fan inchini e salamelecchi. Fin troppi, anche perchè quelli lassù abili come sono a vendersi ( si vedano gli  introiti televisivi, quattro o cinque volte superiori ai nostri) di smancerie non ne hanno proprio bisogno. Onde per cui celebrarli continuamente, a noi, poveracci, che dobbiam far di tutto per rilanciarci, proprio non ci giova.
E visto che tutti questi signori se hanno quel che hanno è ( soprattutto) per merito della patria loro, portino almeno rispetto. Anche perchè se non hanno alcun rimpianto per la patria loro, anche la patria loro ricambia con soddisfazione. Dei volti afflitti, da eterni penitenti,coi cilici sempre nascosti, dei Guidolin fuggiaschi, possiamo farne a meno. Se poi ci toccherà di strappare ad Albione la quarta squadra di Champions, beh, allora, qualcosina dovremmo tornare a dirci. Inevitabilmente. Con affetto, si sa.

GUARINIELLO: “IL DOPING? MI HANNO LASCIATO SOLO”. ” Nel 1998 uscì sull’Espresso la famosa denuncia di Zeman. Subito accorsero da me i rappresentanti delle più importanti istituzioni sportive. Tutti mi rassicurarono. Nel calcio i controlli si facevano, non a decine, ma a migliaia. E in effetti era così: un mare di analisi e nessuna positività. Sulle pensai che fossero tutte fantasie ( di Zeman); ma per scrupolo mandai la Polizia giudiziaria al laboratorio dell’Acqua Acetosa.
Qui facemmo una scoperta sensazionale: le analisi venivano fatte, ma le sostanze dopanti, in particolare gli anabolizzanti, non venivano cercate. L’Acqua Acetosa venne più tardi chiusa”. A raccontare queste verità ‘scioccanti ‘ è il procuratore Raffaele Guariniello, classe 1941,  per 48 anni ( 1967/2015) in magistratura, occupandosi per lo più di salute, ambiente e lavoro.Dal 31 dicembre scorso è andato in pensione. Ma la sua testimonianza è ancora attuale. Anzi bruciante, soprattutto se si pensa al divario esistente tra quanto  ’viene da dato da credere’ e quanto ‘viene realmente fatto’.
Un po’ in tutti settori sportivi, e non certo solo da noi, dove, se vogliamo dirla tutta, qualcuno ( come Guariniello o i Facone e Borsellino etc etc )  ce lo abbiamo avuto a lottare contro il male, mentre nel mitico e intoccabile Altrove, quello dei danari e dei fenomeni, delle libertà e delle democrazie evolute, operano magistrature che invece di scoprire i sacri  altarini  ’ danno ordine di distruggere’le ultime sacche di sangue‘ ( circa 220) rimaste al termine d’una lunga, articolata e ripetuta attività di manipolazione delle  prestazioni sportive, calcio compreso.

In Italia oltre 50 calciatori sono stati colpiti da Sla. La media risultava già anni fa  eccessivamente alta. Occorreva fare luce. ” Ma, nel calcio – racconta ancoraGuariniello - è difficile trovare pentiti. Non è sempre facile il ruolo del testimone. L’unico calciatore che ci ha aiutato sul serio è stato Carlo Petrini). RicordoMaradona, sentito per abuso di farmaci: nell’interrogatorio confermò di essere lo specialista del dribbling. E anche Ronaldo, ascoltato dopo il malore al Mondiale 1998: ragazzo simpatico, ma per noi di scarsa utilità. Drammatico fu l’incontro con Stefano Borgonovo. I calciatori di quegli anni, e anche prima, non sapevano cosa gli avessero dato. Medici e preparatori avrebbero potuto fornirci migliori spiegazioni, ma anche lì, solo ricordi annebbiati…”.

Fatto è che se noi, oggi, sappiamo abbastanza sulla correlazione tra calcio e Sla – pesticidi e abuso di antiinfiammatori come interruttori del male su soggetti geneticamente predisposti – lo dobbiamo alle ricerche commissionate da Guariniello. E altro ancora. Diventa quindi una perdita grave il suo ritiro dalla magistratura.
Anche perchè siamo sempre più convinti che mentre da noi dove esiste il male , in tutte le sue articolazioni, come ad esempio la mafia o il doping nello sport, c’è sempre qualcuno che lotta e perfino muore per combatterlo, presso altri sta dilagando cinismo e complicità.
Noi abbiamo una legge sul doping, altri ci ridono sopra. In molti templi dell’Altrove, infatti, abituati come sono ai loro pulpiti sconsacrati e senza più fedeli  l’unica preoccupazione vera è gettare polvere sotto i tappeti. Dirci che marciatori russi, fondisti kenioti o velocisti giamaicani sono dopati è scoprire l’acqua calda. Se si vuole andare fino in fondo, infatti, bisognerà fare altrettanto con quanti continuano a vivere, imperterriti,  con questo ‘ onore disonorato‘.

 

C’E’ SISTEMA E SISTEMA. Il nostro Renzi, si sa, giovane com’è, non ha  tutta quella esperienza e abilità che cerca di avvalorare. Per di più,  oltre all’inesperienza, ci sono decenni precedenti in cui l’Italia, paese fondatore della Ue, ha fatto poco e niente per ‘sedersi’ sulle poltrone che in Europa contano. L’ultimo dei nostri, in sede Ue,    se non abbiamo inteso male, è stato ‘licenziato’ dal solito tedesco padre padrone qualche settimana fa.
Chiaro è, quindi, che se alle spalle non c’è la truppa che ti assiste e ti avalla, poco lontano si va. Anzi, in molti casi si rischia di fare delle  figure barbine. Inoltre, quei perfidi di Bruxelles pilotati altrove, non ci mettono che pochi secondi per imbastire contro il ‘rompiballe‘ di turno una sia pur minima campagna intimidatoria. Cominciano con le ‘ voci di corridoio’finiscono con le banche, lo spread ed altri marchingegni simili e nefasti per il nostro quieto vivere.
Dicono che in Europa siamo in pace, dopo secoli di guerre fratricide. In realtà ci sembra di essere nel pieno di un anomalo blitz guerresco concepito per paralizzare le difese nemiche. Nemiche di chi? Dei soliti noti.
Questo lo hanno capito ormai anche i grulli di boccaccesca memoria. Infatti, le dolci paroline del nostro Renzi, sprovveduto o meno che sia, ci suonano alle orecchie come arie di battaglia d’un eroico tempo andato. Quando, per i ( finti) fratelli dell’Altrove, varcare l’Alpi voleva dire (ri)varcarle con la coda tra le gambe.

Ma questo sistema bancario nostrano è solido o no? Qualcuno dice che le nostre banche hanno troppi soldi investiti in titoli di Stato ( 45o miliardi, una cifra giudicata spaventosa dall’Europa), per cui hanno molti più soldi in giro che in cassa; eppoi, c’è troppo capitale riparato all’estero mentre è allarmante la diminutio dei versamenti sui conti correnti.
Tuttavia gli italiani tengono in banca una somma enorme: 1.396 miliardi, che  rappresenta neanche un terzo della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane e appena un sesto della ricchezza  totale. Insomma, al di la del contingente, che fa tanto gioco ai (finti) fratelli dell’Altrove ma anche ai ( tanti sciocchi) demagoghi  locali, non è ancora chiaro a tutti che ” nonostante lo gran spaventare, gli italiani ( globalmente, è ovvio ) sono ricchi. Anzi molto, molto ricchi“.

Ti potrebbe interessare anche...