Non solo sport. Alì, il più grande ci ha lasciati. Dal maestro di Tavullia un’altra lezione di moto e sportività.

LA CRONACA DAL DIVANO ESTATE. E’ormai un problema annoso, quello che si presenta ogni giorni agli occhi dell’Europa. Che bisticcia ma non risolve. Gli antichi campanili sono duri a morire. E quello che potrebbe risultare tuttora il ‘ miglior posto al mondo’ è un Continente in affanno, contraddittorio e perfino insensibile e cinico verso valori che (sono) parte fondante del suo modo d’essere fin dai secoli passati.
Ai margini del Vecchio Continente s’agitano tensioni, guerre, morte. Da Est ad Ovest e fin al Sud, da dove proviene ormai da anni una fiumana ininterrotta di ‘ sventurati‘ in fuga dai loro disastri dei quali, non sporadicamente, è ( colpevolmente) implicata ( anche) l’Europa.
Capita anche in tal sconfortante contesto di sentire qualcuno che, lassù, al Nord, rinfacci qualcosa di grave a questi del Sud. Tipo i greci o gli italiani. Tacciati di questo o di quello, e nonostante che sian gli unici che ( umanamente parlando) si prodighino per offrire anche solo una prima, indispensabile, salvezza ( soprattutto) a donne, bambini, ammalati. ” Lampedusa – ha tenuto ( non a caso) sottolineare di recente il presidente Mattarella – oggi è il volto migliore d’Europa”.
Grazie al suo prodigarsi, infatti, anche se svolto non sempre in maniera corretta e precisa come vorrebbero certi ‘ sepolcri imbiancati dell’Altrove’, è stato possibile evitare che il Mediterraneo diventasse un grande, orribile, cimitero. Dove ad essere sepolti non son solo le migliaia di ‘ sventurati’ in cerca di salvezza ma anche i tanti bei discorsi d’un Continente che invece di trarre motivi d’unione sembra, sempre più, polverizzarsi. Ma a vantaggio di chi e di che cosa?
Intanto Moody’s ha tolto la tripla A alla Finlandia. Uno dei caposaldi del grande Nord. Non è che stia arrivando una nuova era glaciale?
IL GRANDE ALI‘. Se ne andato, ad appena 74 anni, il grande Ali ( ‘ benedetto dal Signore’). Problemi di salute complicati dal morbo di Parkinson, hanno strappato al mondo uno dei suoi più prestigiosi ed amati eroi.
Muhammad Alì ( ex Cassius Clay) ha iniziato la sua mitica parabola umana e sportiva con l’oro nel mediomassimi conquistato alle olimpiadi di Roma del 1960; dopodichè è salito sul ring altre 61 volte, con 56 vittorie e solo 5 sconfitte. Alcune memorabili, con campioni memorabili. Muhammad Alì ha lasciato la boxe nel 1991.
Il suo è non è stato però un impegno circoscritto al mondo dello sport, perchè s’è allargato ( soprattutto negli anni Ottanta e Novanta ) a quelli impegnativi e coraggiosi del razzismo e dei diritti civili. In un Paese, come l’America, ai suoi tempi, e forse non del tutto ancora oggi, maturo per certe conquiste sociali.
IL GRANDE VALE. E se un grande ci ha lasciato, un altro ha preso a giganteggiare nel mondo. Un grande che, questa volta, ci appartiene. Perchè è un prodotto di quelle dolci colline tra Romagna e Marche dove le madri non si stancano mai di partorire ‘geni ‘del motore. Lo chiamano anche il maestro di Tavullia, perchè capace di ‘ lezioni’ che non trovano riferimenti e confronti col passato, tanto sono originali e ritagliate sui singoli specifici momenti di gara e di rapporti umani.
Domenica, in Catalunya, il maestro di Tavullia ha vinto per la decima volta sul quel circuito che, poche ore prima, aveva visto la morte del giovane e bravo Luis Salon, 24 anni, pilota di Moto2, maiorchino come il grande Lorenzo, attuale campione del mondo.
La prodigiosa prestazione del Vale ha ammutolito anche gli avversari, tanti anche in Ispagna. Ma la sua vittoria più grande, nella speciale circostanza, non è stata quella riportata in pista contro il suo giovane allievo, ma l’altra, nel box in attesa della premiazione, con quel suo sincero, generoso, lungimirante allungarsi della mano per andare a stringerne un’altra, di mani, quella del suo avversario, ancora imberbe per lui ma già grande per tutti gli altri.
Quando lo sport sfiora tali vette, non è più uno sport, ma altro. Quell’altro che, come ha twittato Del Piero nel suo estremo saluto al grande Alì, porta quei pochi ‘ benedetti’ a migrare dal mondo dello sport a quello del costume e/o alla storia di quei popoli.
Il turno in Catalunya ha giovato al nostro pilota. Anche perchè il ‘solito‘ precipitoso Iannone ha buttato fuori pista Lorenzo, già in difficoltà dopo una partenza bruciante e comunque ancora in grado conquistare punti preziosi per la corsa al titolo mondiale. Prossimo appuntamento in Olanda, il 26 giugno, sulla pista di Assen.
CLASSIFICA MONDIALE MOTOGP. Marquez, punti 125; Lorenzo 115; Rossi 103.
ANDIAM ANDIAM ALL’EUROPEO. Sul Conte Dracula ci siam già espressi. E non è che le lacrime ( presunte) versate nell’abbandonare gli armadietti di Coverciano ci abbiano commosso più di tanto. Di recitanti, ormai, non sono pieni solo i cinematografi. Quella mancanza di ‘ rispetto’ per la prestigiosa maglia azzurra non sarà mai più cancellata. Sappiano, questo, anche i suoi numerosi afecionados.
Intanto, però, dovremo andare in campo. E non certo per farci sbertucciare da questo o quello. Non godremo di speciale qualità, ma siam sempre quella nazionale che nei momenti che contano fa paura a a tutti. Lo sanno i franzesi, gli alemanni, gli anglosassoni, i belgi e così via.
Sulla nostra strada troveremo anche quell’Ibra, re di Svezia, diviso tra i soldi dello ‘spendaccione’ United e il calore della ‘sua‘ Milano. Se ce la faremo a passare sarà ( soprattutto) per la difesa. Nel Mondiale di Germania incassammo ( finale esclusa) un autorete ed un rigore. Occorrerà ripetersi. Anche per risalire la china del prossimo ranking Fifa che arriverà il 14 luglio, una volta noti i risultati di Coppa America ed Europeo.
Già il sorteggio di Russia 2018 ci ha giocato uno scherzetto, precipitandoci in seconda fascia e assegnandoci la Spagna. Che, però, trema. Sì, anche lei.