Non solo sport. Albione saluta l’Unione ( e l’Europeo). L’eterna Italia azzurra. E quell’asino del Vale.

LA CRONACA DAL DIVANO ESTATE. ” ( In questo momento) colpisce il ricordo – confessa Paolo Condò nel suo Condò confidential sulla ‘rosea’ - dell’Olimpiade di Londra, distante quattro anni soltanto, e di come il suo motto – Inspire a generation- sia stato tradito dal voto espresso sulla Ue in Gran Bretagna. Nel estate del 2012 infatti, durante la meravigliosa apertura, firmata dal genio di Danny Boyle, celebrò tutto ciò che l’Inghilterra ci ha dato in termini di cultura popolare, dai Beatles a 007.
Sinceramente, forse un po’romanticamente, venne naturale pensare che a un paese così capace di investire senza piagnistei su un eventpo come l’Olimpiade per fare in modo che i giovani traessero ispirazione per la grandezza di chi si batte ai massimi livelli, avremmo affidato volentieri la leadership continentale. Invece no. Tanto azvari politicamente quanto generosi culturalmente, gli inglesi se ne sono andati”.
Sì, i popoli d’Albione se ne sono andati, dall’Ue, e verso dove manco loro lo sanno. Sul momento sono tante le voci che s’intrecciano. Contraddicendosi, perfino. Qualcuno parla addirittura della proposta di ‘ ripetere‘ il referendum; qualche altro che la Scozia è pronta a non seguire l’Inghilterra.
Qualche altro ancora rivela che lo stesso Cameron, primo ministro dimissionario, non abbia intenzione alcuna di avviare le procedure di distacco da Bruxelles. Come andranno realmente le cose dopo questi primi attimi di panico, si vedrà. Certo è che il ‘colpo’ dato alla suggestiva, intricata e remota idea, di trasformarla in un’unica grande famiglia, è stato forte. Il ‘Corriere‘, sbilanciandosi forse un po’ troppo, puntualizza ” Lo O.OO8% del Pianeta ha scompaginato il Mondo”.
Gli spagnoli che sono andati alle urne proprio domenica 26 ne hanno tenuto conto, eccome, anche se sono usciti dall’atteso risultato elettorale nazionale più ingovernabili che pria. Solo gli Usa, per i quali sarebbe andato bene un voto opposto, tranquillizzano: ” Per noi – ha detto il presidente Obama- Londra resta comunque un partner speciale”.
E adesso che dovremo fare noi, punto d’incrocio ( quello mediterraneo) di una delle quattro Europe storiche ? ” Questa, per l’Italia – commenta il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina- può essere la grande, attesa, occasione di crescita. E’ infatti in questi frangenti che si deve trovare forza e modo per reagire. Per (tornare ad ) essere leader europei”.
” Questa sconfitta – concorda sul l Sole24Ore il premier Matteo Renzi – può ( davvero) risultare l’occasione più interessante per il rilancio del disegno europeo.
Dopo avere aperto la porta a tanti Paesi, per la prima volta, qualcuno se ne va. E se questo qualcuno è il Regno Unito lo shock è ancora più grande. Proviamo allora a svegliarci. Meglio di venerdì. L’Europa è la nostra casa. Una casa che ha però bisogno urgente di essere rinfrescata, ristrutturata e rimessa a posto. Recuperando smalto, energie, ideali”. Bazzecole, mister, soprattutto dopo aver messo la testa sotto la cenere quando si è trattato di riscoprire le ‘ comuni radici cristiane’.
Intanto, mentre si dimette Hill commissario di Cameron, il governo italiano prepara un piano di emergenza sulle banche. Più a nord, nella dura Europa germanica, frau Merkel frena sul distacco da Londra. Per lei, ( personalmente) abituata al temporeggiamento interno ed esterno, non è il caso di litigare sui tempi. Per lei il problema è quello di capire ( e di far capire ) ai suoi intelligentoni che la ( loro) tanto sostenuta austerity ” ha trasformato il futuro in una minaccia“.
Seria, molto seria, se hanno fatto ( davvero) tesoro della loro e della nostra storia.
I FRATELLI D’ISPAGNA. Ci (ri)voleva una partita di calcio per farci riscoprire fratelli. Fratelli importanti di quell’Europa mediterranea che ha recitato più volte parti di primo piano in Europa e su tutti gli scenari del Mondo.
A Saint Denis erano loro i favoriti. Grazie a quel fior fiore di pedatori che pochi confronti hanno al Mondo. La loro sventura è stata quella d’aver incrociato una di quelle Italiette che sospinte da chissà quale malia si rendon imbattibili. Nel primo tempo, addirittura, la ‘rocas’ non è manco entrata ( si fa per dire) nell’area di rigore. Prodigio d’un Paese dove l’Araba Fenice deve aver messo il suo nido. Da secoli. Visto che da tempo immemorabile quando vien dato per morto risorge. Adesso l’Italia del calcio attende la Germania del calcio, per il quarto di finale di questo (magnifique ) europeo alla francese.
Già s’odon le grida dei Lanzi; e pure lo sferragliare dei cingoli dei loro carri da guerra. Puntano ai valichi d’Alpe per scendere, poi, come spesso è accaduto nel passato, verso la pianura, dove mettere a ferro e a fuoco le meravigliose città del Belpaese.
Donde, però, da un campanile all’altro, s’alzano i richiami a riunirle tutte attorno al possente carroccio dalla grande croce rossa sullo sfondo bianco. Che ben conobbe il grande Federico detto il Barbarossa il quale, per ritornare (salvo) in patria, dovette ( allora) nascondersi sotto i cadaveri dei suoi uomini fin a notte fonda.
I MAESTRI ALBIONE E L’EUROPEO. Quante volte ci hanno detto di crescere ad immagine e somiglianza di quelli d’Albione? Soprattutto nel calcio, con i suoi sacri templi, e le sue enormi folle d’appassionati ben allineati ed intonati? E coi suoi pedatori che fan correre i colori del Mondo su campi dai tagli d’erba davvero invidiabili ? Quante?
Eppure , anche durante questo Europeo, ci è capitato di constatare che se non abbiamo dato ( finora) ascolto ai maestri non abbiam proprio fatto male. Che quelli d’Albione siano angeli in terra loro è (forse) vero. Certo, riesce difficile capire perchè non appena valicano la Manica si trasformino in demoni. Non è che abbian bisogno di qualcuno che gli tanga ( sempre) il fiato sul collo? Le guerriglie scatenate in Francia da onde di ubriachi di Sua Maestà contro questo o quello non erano certo uno spot da imitare.
E poiche dire dell’ ennesima uscita ( anzitempo ) della loro Nazionale da un torneo che conta ?
Ma non è forse lassù, tra le isole, che si disputa il campionato più prestigioso e ( danaroso) ? Ma che contano i danari se poi, alla fin dei conti, madre Inghilterra da almeno un lustro non porta più squadre in Coppa e da decenni non fai salire più le sue nazionali sui podi d’Europa e del Mondo?
Non sarà che, per riprendere il bandolo d’un filo interrotto da troppo tempo, son stati convocati in Premier tanti tecnici italiani? E comunque detto tutto questo non è che sarà ora di tornare a valutare ( come si deve) il nostro ( fin troppo bistrattato) movimento?
QUARTI DI FINALE EUROPEO 2016: Polonia-Portogallo; Galles-Belgio; Germania-Italia ( sabato 2 luglio, ore 21, Bordeaux); Francia-Islanda.
IL NAUFRAGIO DELL’ITALMOTO. “ Questa volta sono stato proprio un somaro” ha sbottato il maestro di Tavullia al rientro ai box dopo la caduta su acqua ad Assen. Come sempre al nostro va riconosciuta spontaneità e franchezza, materia prima assai rara di questi tempi nello sport ad alto livello. E comunque, comportamento giusto o no che sia stato, a guadagnarci sono stati i due ‘bravacci‘ d’Ispagna. E in primis il Marquez, che col secondo ( insperato) posto ha portato in cascina ben venti punti, che oggi come oggi cominciano a pesare sulle spalle ( sia pure mai) stanche del nostro campione.
Ora la rimonta si fa dura: Marquez conta 145 punti, Lorenzo ( salvatosi dal disastro in extremis) 121 e il nostro Vale 103. Prossimo appuntamento il 17/7 in Germania, al Sachsenring. Prossiamo consolarci però con Moto 2 e Moto 3: nella prima, ottimo il podio di Morbidelli ( terzo, dietro Nakagami e Zarco); nella seconda, trionfo all’italiana con Bagnaia davanti e Giannantonio e Migno al seguito. Tanto per non far perdere, qua e là sulle piste del Mondo, l’abitudine all’inno di Mameli.
GLI ALTRI SPORT. Nizzolo ( eterno piazzato) è diventato campione d’Italia tra i prof del ciclismo. Tutto proiettato, con Aru e Nibali, all’imminente Tour de France. Per portare a casa un altro clamoroso colpaccio. Nell’atletica Tamberi vola a 2,36 ( a pochi centimetri da Barshim). Nel nuoto brilla la stella dell’eterna Fede, capace alla 53a Sette colli di tempi strepitosi tanto sui 100 quanto sui 200. Dopo Buffon e Valentino possiamo metterci lei tra gli eterni d’Italia.
Pazzo Settebello in World League in Cina, passato dal 6-1 al sorpasso della Grecia. Dando così l’addio al bronzo, mentre l’oro è andato ( manco dirlo) alla Serbia. Lezione Stati Uniti ( o-3 in Worl League a Roma) a quelli della pallavolo, che continuano ad evidenziare limiti tecnici e di carattere. Certe immagini ridanciane la dicono lunga.
Vanno a balzelloni quelli del basket. Il Canada, che non sono nè gli Usa nè la Spagna, ce le ha suonate al supplementare: 71 a 74 dts. Messina, se vuol imitare Conte, dovrà incombere di più sui suoi pargoletti, tanto pieni d’attese quanto scarsi di risultati alla prova dei fatti. Occorre un Araba Fenice anche qui?