Non solo calcio. Il Portogallo( senza Cr7) re d’Europa. La ‘rossa’,ora, nel ridicolo. Rinata l’atletica azzurra.

Non solo calcio. Il Portogallo( senza Cr7) re d’Europa. La ‘rossa’,ora, nel ridicolo. Rinata l’atletica azzurra.
Non solo calcio. Il Portogallo( senza Cr7) re d'Europa. La 'rossa',ora, nel ridicolo. Rinata l'atletica azzurra.

LA CRONACA DAL DIVANO ESTATE. Di argomenti, in questo primo scampolo di (vera) estate, ce ne sarebbero tanti. Dal divano, ma anche da sotto l’ombrellone.
Il ‘ massacro di Dallas‘, ad esempio,  che ci parla di una America che ( ancora una volta) non conosciamo; così quanto la Brexit quando ci raccontò d’una Inghilterra ( profonda) a noi ( in gran parte) ignota.

Si è deciso in queste ore l’Europeo di Francia, con due finaliste che hanno lasciato l’amaro in bocca a tanti, di certo non meno forti di loro. Tra questi l’Italia del Conte, operaia ma compatta, innovativa e coraggiosa.
La sua ‘ lectio magistralis’ ha fornito le giuste dritte ai francesi i quali, come ha ammesso Podgba, non hanno fatto altro che ‘ dar seguito’ a quel che gli azzurri avevano evidenziato sul campo. Insomma, se la grande Ghermania è uscita dal torneo è stato anche per i (soliti) danni che ha dovuto patire  scendendo l’Alpe per andare ad impartire ( come al solito) le sue ‘punizioni‘. Molti panzer sono così rimasti quali  inutili rottami sui cigli delle strade.Fornendo così  ai francesi la possibilità di porre  un colpo mortale, che ad esercito alemanno  ( integro) sarebbe stato (per loro)  davvero problematico dare. Didier, che l’Italia conosce, tutto questo lo sa.
Il bello della lunga storia, però, s’è avuto in finale, dove l‘italiana Francia non ce l’ha fatta contro l’italiano Portogallo. Il quale, dopo aver perso Cr7 fin dall’8, s’è ancor più stretto attorno alla sua bandiera, portando infine a casa con Eder una vittoria storica che manco loro credevano possibile. E’, questo, il moderno calcio di Eupalla, imprevedibile e beffardo. Dove chi spende meno ( ma meglio) assapora ( sempre più spesso) le soddisfazioni maggiori.

Impazza intanto il calciomercatoBonucci sembra sul punto di rovinarsi. Per la solita spalettata di sonanti dobloni in arrivo dallo spendaccione  City del Guardiola in gara con il Mou Mou.
Dovrebbe invece restare a Torino ( nonostante il tam tam mediatico) il (malconsigliato ) Podgba ( praticamente assente nella finale col Portogallo che il vorace Raiola vorrebbe trasferire nell’ Altrove per andare ad attingere ( senza sudore alcuno) al solito pozzo colmo di monete d’oro. Ma se, questa volta,  la Nostra Signora stufa di far da ‘serva’  alle tre o quattro svergognate spendaccione del lotto (ri)spedisse l’ex pizzaiolo dietro ad un forno a legna a (ri)far pizze, che succederebbe? Un boato di gioia? E magari pure un lungo brivido di  goduria, non soltanto juventina? Mentre diciamo questo il Real s’è ritirato dall’asta su Podgba. Dove, a tenere il cerino acceso, resterebbe ( al momento) solo lo United di Mou Mou. 
Il ‘loco’ Bielsa , manco a dirlo,  ha ( di nuovo) spiegato al Mondo le ragioni per cui lo appellano così, ventilando a pretesto (del  mancato rispetto d’un contratto firmato dieci giorni prima) sei/sette mancati acquisti che in un mesetto ( o poco più) il buon Lotito ( tramite Tare) avrebbe dovuto stendergli nel piatto, belli e spinati .
Fatica intanto a far quadrare i conti ( agonistici) il Napoli, mentre restano  poco decifrabili le mosse ( sempre di mercato) della Roma. Un appunto, a margine : se il Pipita vuole ( davvero) andarsene dal Napoli  ( e in questo modo) non è forse il caso di  comprargli un biglietto d’andata senza ritorno?  Con tanto di calorosi saluti e baci?

Non è che per far risalire il nostro calcio ( che poco o nulla a da imparare) dobbiamo cominciare a (ri)metterci le scarpe a punta?

MA E’ VERO CHE LI DIMENTICHEREMO? No, non li dimenticheremo. Nella vita come nello sport, giocano gli stessi valori e, tra questi, la gloria e il danaro. Non è che si possa mai quantificare quanti siano quelli che parteggiano per  l’uno o per l’altro valore.
Di certo c’è gente, in questi come in altri tempi, a cui piace il danaro; per poi finire  come i compagni di viaggio di Ulisse,  attratti dal melodioso canto delle sirene, sugli scogli dell’ingordigia. Ma c’è ( anche) gente che, come Ulisse stesso,   legandosi al palo di coperta,  riesce ad ignorare le sirene per volare  poi ( liberamente ) in mare aperto. Ulisse, infatti, uomo tra cielo e terra, al danaro preferisce sempre quel fondo d’umanità che lo emancipa dal puro e banale pragmatismo. Per cui, dovessimo dal conto al valore del danaro, di questa squadra, di questa Italia poveretta,  non resterebbe manco la cenere. Se, viceversa, dobbiamo scegliere il valore della gloria, beh, allora, questo ‘gruppo d’azzurri ‘ non sarà più dimenticato. Un prodigio, questo, che lo sport, il calcio, possono ancora permettersi.

E chi non sa infatti che esistono  uomini di sport (  Villeneuve, ad esempio) che hanno vinto poco o nulla in F1 ma che per gli appassionati dell’auto ( e dello sport) ‘valgono’  quanto e più d’altri (cosiddetti) vincenti.
Ebbene, se tutto questo ha un senso, ci sa tanto che Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini saranno ‘recitati’ più e più volte in avvenire. Come e quanto altre ’difese’ memorabili.
Tipo quella del grande Toro, che scomparso nel ’49 non potè costituire l’ossatura di una Nazionale che ci avrebbe portato  in Brasile( probabilmente) per  la terza Coppa Rimet; oppure come quella del ( non vincente, ma grandissimo) Mondiale messicano o anche quella del ( vincente e grandissimo) Mondiale dell’82.
No, stia tranquillo, il valoroso  Barzagli, che lui e gli altri suoi compagni di reparto, difficilmente potranno essere dimenticati. L’aver tenuto testa alla tracotante Germania campione del Mondo, travaserà sui libri ( e nella memoria) come certi episodi eccezionali dove lo sport, e il calcio,  diventano metafora di storia e di vita.

COPPI – MERCKX E CHI LI HA ( DAVVERO) CONOSCIUTI. E’ dagli anni Sessanta che ci si dibatte se il più grande dei pedalatori sia stato il nostro Coppi o il belga Mercks. Molti storiografi ( e tanti, troppi saputelli) odierni, anche di parte nostra, propendono ( allegramente) per il secondo, visto anche i titoli che è riuscito a mettere in carniere. Senza valutare, chissà perchè,  i contesti diversi in cui i due straordinari campioni hanno vissuto.
Ad esempio, quando si elencano le vittorie di Coppi ci si ricorda che ha ‘ saltato’ i suoi  anni centrali  ( 1940/1947 o giù di lì ) per ragioni belliche e post belliche? Quando si dice che ha vinto ‘ solo‘ due Tour si sa che, lui, al Tour, per le ragioni di cui sopra, c’è potuto andare solo tre volte e intorno ai trent’anni? E comunque, sul tema, tra i tanti, avveduti o meno, c’è uno che ( per c0mpetenza, conoscenza diretta e imparzialità)  può ( come si dice) tagliare la testa al toro.

Questi è il ‘grande’ Raphael Geminiani, 91 anni, emigrato d’origini romagnole  in Francia .  Spiega  Raphael Geminiani: ” Sono stato direttore sportivo di Mercks. Non si capacitava. Un giorno Eddy mi fa ‘ Tu sei sempre per Coppi,ma io sono almeno al suo livello?’. E io: ‘ No, lui ha vinto qualcosa che a te manca‘. Eddy rispose:’ E’ impossibile, cosa?’. Gli dissi: ‘ Due titoli mondiali su pista ad inseguimento‘. Rimase senza parole. Se Fausto stava bene poteva staccarti ovunque: in salita, in discesa, in pianura, a cronometro, col sole, la pioggia, la neve. Immenso”.

Avete, voi, pro e contro,  qualcos’altro da aggiungere?

LA ‘ROSSA’ IN RITARDO. Se non si accapigliassero tra di loro  come i polli di Renzo, quelli di Toto Wolff non avrebbero problemi. Potrebbero scendere in pista ad occhi bendati. Resta infatti assai lontana la ‘rossa’ ( che ha rinnovato a  Kimi), mentre restano comprimari tutti gli altri, con qualche eccezione riservata ai soli  Ricciardo e Verstappen ( gran secondo al Gp d’Inghilterra).
A quando l’atteso suono delle campane del parroco di Maranello non si sa. Nel frattempo Marchionne, l’uomo dal maglioncino blu, ha cominciato a svecchiare le  (gloriose) corsie del reparto corse della Ferrari a  Maranello. Dovrà sbrigarsi, perchè la ‘rossa’ stra entrando nel ridicolo.

ALTRI SPORT. Al Tour, il 103° della storia, dopo le  tappe per velocisti sono arrivati i Pirenei. Con il super favorito, Froome, e il suo antagonista Quintana, in evidenza. E’ saltato Nibali, mentre Aru sta cercando di contenere i danni( nell’ultima pirenaica ha lasciato agli avversari un minutino). Per lui è il primo Tour, e l’esperienza in questi casi ha un ruolo fondamentale.  Intanto Condador, caduto, ha ammainato bandiera abbandonando la corsa gialla.

Djoko, il grande Djoko, è stato battuto. Caduto il re, saltato per lui il Grande Slam, è arrivata la volta di Murray che liberandosi di Raonic s’è aggiudicato il prestigioso Wimbledon . Non si capisce se Usain Bolt stia  male o no. In ogni caso solleva dubbi in previsione Olimpiade. Il suo viaggio a Rio è garantito, ma sarà ( davvero)  competitivo? Schwazer, il marciatore, è stato sospeso dalla Iaaf: per lui addio ( definitivo) all’Olimpiade. Volano intanto come foglie dorate al vento i milioni ( di dollari) d’ingaggio per  i Paperoni della Nba, anche se Messi ( media 36 milioni annui, ma alle prese con condanne fiscali) li supera.
Alle finali  preolimpiche di basket a Torino  la Croazia ci ha eliminato.  Quando mai torneremo all’Olimpiadi, chiediamo a Petrucci ? La Cate Campbell, 24 anni, sorella di Bronte, 22 anni, ha stracciato il mondiale 100 sl con un perentorio 52″06′. Mentre l’eterno Phelps continua ad incamerare pass per Rio.
Promossa la ( alterna)  pallavolo uomini alla Final Six di Cracovia. Bella la vittoria ( 3-0) contro l’Iran ex Julio Velasco.  Nel mitico Palio di Siena ha trionfato  ( dopo 27 anni) la Lupa. La gara è stata un vero capolavoro del fantino Bartoletti, giunto a nerbo alzato. Spettacolo nello spettacolo, di un evento senza eguali al Mondo.

La Grenot ( cubana, naturalizzata  dieci anni fa) ha piantato agli Europei di atletica il tricolore sui 400 mf. Portando dopo il suo oro anche il bronzo della 4×400 mf . Oro puro invece  per l’istrionico  e simpaticissimo Tamberi ( 2.32 nell’alto). E comunque dalla giovane squadra atletica, per una volta tanto, e dopo molti anni,  sono giunti importanti segnali di rinascita. Rio, d’altronde, non è più lontana. A molti la sua aria fa bene e ad altri no.

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