Rimini. Esplorazione urbana notturna nel centro di Rimini.

RIMINI. Info, prenotazioni e costi: cibopergiovanimenti@gmail.com
328.7652394 Laura Pellegrini Guida Turistica E-R.
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Quando videro bruciare Notre Dame, i francesi, immemori, gridarono che stava andando in fumo un' opera d'arte, un 'monumento', e non un' opera di fede, alta espressione della secolare storia cristiana di quel Paese, maestosa, bella, ricca di memorie, ma oramai ridotta ad un vetusto e prestigioso museo a cielo aperto. Come i popoli riescano a smarrire la loro anima non è dato a sapere. Di certo, a volte, di riescono. Come in questo e in altri innumerevoli casi, soprattutto odierni, dove, a star sentire le cronache, le ' case della fede' d'un tempo neppure tanto remoto vengono non solo 'sconsacrate' ma ' rinnegate',' vendute' e ' adibite ad altro'. Un po' come accadde a Pietro, dopo la cattura di Cristo, più intento a salvare ( o giustificare) sè stesso che non a difendere il 'figlio di Dio' che lo aveva scelto a fondamento della sua Chiesa. Una continua, chirurgica, opera di contrasto tra scienza e religione ha portato infatti ( almeno in Occidente) alla convinzione ( più o meno diffusa) che se c'è una deità che l'uomo deve adorare quella è la ' ragione' e non ' il mistero che sta all'origine della ragione stessa'. Una ragione, prezioso dono del Creatore, usata ( paradossalmente) contro il Creatore stesso. Per cancellarlo dalla vita dei popoli. Quando invece dovrebbe contribuire essa più d'altro a radicarlo e celebrarlo, aiutando a convivere più che a negare il mistero. Un mistero in cui, per certi aspetti, sul ( cosiddetto) versante pragmatico si sono estratti risultati anche apprezzabili, ma contingenti, limitati . Del resto è o non è la scienza uno strumento donato non per essere ' verità' ma per ' cercare la verità'? Verità del quotidiano, non assoluta. Che è altra cosa. Di certo non figlia del nulla, e del caso, quando sappiamo che dal nulla nasce nulla, mentre del caso non può essere figlia l'incredibile intelligenza che governa il creato. E comunque sia, al di là dei massimi sistemi, resta da 'fare i conti' con quell'evento che duemila anni fa ' sconvolse' il Mondo. Generando un prima e un dopo. Con differenze che, travagli, contrasti, tradimenti, orrori grandi o piccoli, che, forse, in tanti hanno scordato, o fingono di scordare. Nel frattempo, a dispetto di chi con mille artifici desidererebbe spegnere la luce che emana dall'umile capanna di Betlemme, quella luce non solo non esala ma si ravviva. Nonostante le apparenze ( non solo) mediatiche contrarie. Perchè in quale altro tempo umano c'è stato il bisogno impellente di quel chiarore? Che invita i popoli ad amarsi, incontrarsi, unirsi, lottando contro vecchie e nuove povertà, violenze, 'scarti' e 'peccati' ; tornando inoltre a ' laudare' la natura come fece il santo apostolo di Assisi, senza dimenticare la promessa di una vita eterna?
E comunque nel giorno del suo compleanno allo Spazio Pantani è arrivata la bici con cui ha corso il Tour de France del 2000, l’ultimo a cui ha partecipato e dove si aggiudicò due tappe. La magia di quegli anni e di quell’epoca è tornata a rivivere con la bellissima ‘Bianchi’ su cui Pantani, avvolto nel rosa della divisa Mercatone Uno di quell’anno, sconfisse Lance Armostrong come mai nessuno prima e dopo. È stato Davide Cassani, - commissario tecnico della Nazionale di ciclismo, presidente Apt, compagno di squadra e amico del Pirata -, a consegnarla ai genitori Paolo e Tonina in modo da poterla esporre all’interno dello Spazio Pantani, il museo che Cesenatico ha dedicato al suo campione ricordato in ogni occasione. Cassani si è aggiudicato il cimelio in occasione di una seduta d’asta organizzata da Aste Bolaffi, con una cordata denominata DC’s Friends che lo ha aiutato a raggiungere la cifra di 66.000 euro. Non è stato facile battere la concorrenza, agguerritissima, fatta da tanti appassionati tra cui un procuratore sportivo e un celebre calciatore arrivati fino alla cifra 64.000 euro. Alla consegna erano presenti, oltre a Cassani e ai genitori di Pantani, anche il sindaco Matteo Gozzoli e l’assessore allo Sport Gaia Morara per testimoniare ancora una volta come il nome di Marco Pantani e la sua città siano legati indissolubilmente.
Dopo aver completato nel 2020 un primo stralcio di lavori per una spesa complessiva di 200.000 euro – che ha permesso tra l’altro di rifare il manto di copertura e la scala interna e installare un ascensore – l’intervento appena approvato permetterà di ultimare l’interno dell’edificio e in particolare il piano terra dove saranno completamente rivisti e rimessi a nuovo i servizi igienici e l’ufficio esistente, mentre tutti gli infissi esterni – finestre, porte e portoncini di ingresso – saranno ripristinati mediante la sostituzione delle parti ammalorate e lavori di carteggiatura, stuccatura e verniciatura. Anche le strutture in metallo non più accessibili verranno smantellate per ampliare gli spazi del piano terra. Sempre al piano terra, lungo i muri perimetrali, i problemi di distacco dell’intonaco dovuti a una forte presenza di umidità, saranno risolti tramite la rimozione dell’intonaco ammalorato e l’impregnazione delle murature interessate con prodotti in grado di creare una barriera chimica alla risalita dell’umidità. Inoltre, una porzione interrata di circa 70 centimetri delle murature perimetrali esterne all’edificio verrà impermeabilizzata tramite l’applicazione di una guaina bituminosa in modo da evitare che l’acqua che filtra attraverso il marciapiede in porfido possa raggiungere le murature esterne. Al termine dell’intervento la pavimentazione dei marciapiedi sarà ripristinata. Infine anche l’impianto elettrico sarà completamente rivisto, mentre per garantire l’adeguato ricambio dell’aria all’interno dei locali, verranno installate macchine per il trattamento dell’aria, nascoste all’interno dei vani tecnici creati tra i solai del primo piano e anche all’interno del sottotetto.
Ora il progetto è stato presentato alla stampa dal mentor Michele Di Giacomo, da Neera Pieri, entrambi della compagnia Alchemico tre, da Eleonora Sette di ART-ER Area S3 Forlì-Cesena, dagli assessori ai Progetti europei e alla Cultura Francesca Lucchi e Carlo Verona, e da alcuni istituti superiori della città (Liceo linguistico, Liceo classico, e Iris-Versari) che collaborano alla realizzazione del progetto interamente finanziato dal comune di Cesena. A distanza di 142 anni lanciamo con #Neoma una nuova sfida. Se nel 1879 furono realizzati dei bozzetti in gesso, oggi chiediamo a tre classi degli Istituti superiori di Cesena di creare nuovi bozzetti utilizzando con creatività e innovazione i mezzi e linguaggi con cui hanno dimestichezza, quelli digitali. Un percorso che inizia il 18 gennaio e termina il 22 febbraio e che si realizzerà interamente on line e nel mondo digitale. Gli studenti saranno guidati in un percorso che parte dalla conoscenza della figura di Maurizio Bufalini e dei temi legati alla sua vita e che prosegue con la formazione su tre tecniche di produzione artistica in video: stop-motion, videomaking, rotoscope. I partecipanti, divisi in gruppi e in contatto con il proprio team attraverso piattaforma digitale, realizzeranno in una giornata di Hackathon i propri progetti per la #neostatua dedicata a Maurizio Bufalini, che verranno resi pubblici e votati dalla cittadinanza. Il gruppo ideatore del bozzetto digitale vincitore verrà premiato con lo sviluppo del proprio progetto da parte del team di artisti digitali, inaugurato in futuro come #neostatua.Come nel 1979 i 25 bozzetti in gesso raffiguranti Bufalini furono esposti nel Municipio per essere valutati dalla cittadinanza, così le 9 rielaborazioni artistiche dei 9 gruppi di studenti saranno esposte al giudizio della città, non più in un luogo fisico ma sul web. I progetti per la #neostatua verranno pubblicati sul sito e sul canale YouTube del comune di Cesena, e verranno aperte le votazioni online che si chiuderanno il 21 febbraio. Il 22 febbraio verrà proclamato il bozzetto vincitore, che sarà in futuro sviluppato dal team di artisti digitali per essere inaugurato come la #neostatua dedicata a Maurizio Bufalini.