Rio 2016. E’ il clou ( non solo sportivo) dell’anno. Il grave problema doping. Italia: ancora nelle top Dieci?

LA CRONACA DAL DIVANO RIO 2016. E’ il clou ( non solo sportivo) dell’anno. Che da venerdì 5 agosto va in scena la sua favola eterna in quel di Rio de Janeiro, la bella ( e un poco pericolosa dal punto di vista della sicurezza ) metropoli sudamericana, già sede degli ultimi Mondiali di calcio. I nostri, che dovrebbero aggirarsi intorno alle 300 unità, già sono (in buona parte) atterrati in Brasile, guidati dal presidente del Coni Giovanni Malagò.
Gli azzurri faranno capo, come sempre in queste circostanze, a Casa Italia, inaugurata mercoledì 3 alla presenza del premier Matteo Renzi. Per i nostri si prospetta un appuntamento denso, difficile, ma anche portatore di buoni risultati. Anche se, come dicono in tanti, che questa potrà essere un’Olimpiade pazza, un evento sportivo dalle grandi sorprese, forse anche a causa della ricaduta dei più stretti ( e seri) controlli antidoping. Per l’Italia l’auspicio è che possa finire tra le prime dieci, con un bottino complessivo intorno alle 25 medaglie, che non sarebbe poi male viste anche le difficoltà in cui si dibattono numerose ( nostre) discipline sportive.
Finiremo allora nelle top 10? ” Credo proprio di sì – risponde il presidente Malagò - , anche se va sottolineato che in molte competizione è annunciato un grande equilibrio. Per cui abbandonarsi alle previsioni non è facile”. Equilibrio, controlli. Sono un po’ queste le incognite che rendono impossibili alla vigilia i soliti, scontati, pronostici delle edizioni olimpiche precedenti.
Qui, se i bari ( russi e non solo russi ) sono tenuti sotto controllo c’è caso che qualche vantaggio dovrebbe ricadere sui nostri, che ( in questi ultimi anni) in fatto di controlli antidoping non sono mai stati agevolati. Ne sa qualcosa l’irriducibile Schwazer, ma anche altri soggetti ( noti e meno noti) della compagnia azzurra.
E in discipline diverse. Come il mezzofondista Chatbi, 32 anni, bergamasco di origine marocchina, recidivo e con tre controlli antidoping saltati in 12 mesi. Per lui, come per altri sospetti, niente Rio 2016. Al momento la ‘rinata’ squadra di atletica leggera parte con 37 componenti ( 14 uomini e 23 donne).
IN GENERALE. Resta sul trespolo l’arrabbiato Putin, che comunque è riuscito a sventare la radiazione del suo Paese dall’appuntamento olimpico. I russi, infatti, ci saranno, grazie ad un espediente formale, ma a ranghi ridotti e ad ali abbassate. Probabilmente, se verranno inoltre confermate le intenzioni Wada di procedere a controlli serrati e uguali per tutti, non saranno più in grado di ripetere le ‘grandi abbuffate’ di medaglie delle edizioni post belliche.
Ali abbassate dovrebbero tenere anche quei paesi con maratoneti, podisti, velocisti etc. etc. già pizzicati in questi ultimi anni. Se sono attendibili infatti i dati ( peraltro ancora parziali) dei medagliati trovati con le mani nella solita marmellata tra le olimpiadi di Pechino e Londra, a scendere in gara con la dovuta umiltà non saranno in pochi. Onde per cui è scontata la domanda: chi potrà gioire dei loro metalli mancati?
Il 21 agosto è partito il nuovo canale tivù del Cio. La presidente del Brasile Roussef ( impeachement) e l’ex presidente Lula non saranno della partita nella cerimonia d’inaugurazione. Intanto sui media svolazzano critiche a non finire rivolte all’organizzazione. Segnalano diversi problemi irrisolti. Il presidente di Cio, Thomas Bach, sbarcando a rio ha subito tenuto a precisare ” Vedo tanta gente, a cominciare dai volontari, sorridente e piena di energia e di voglia di fare. Ci aspettiamo una grande edizione dei Giochi e abbiamo piena fiducia nei brasiliani, vista la loro passione per lo sport”.
Riguardo alle ripetute ‘ prove di sicurezza’, certo non da sottovalutare in questi tempi in cui tra terroristi organizzati, fiancheggiatori e cani sciolti, non ci può di certo permettere leggerezza e improvvisazione. Soprattutto in circostanze planetarie come sono i Giochi. E questo anche se il Brasile non è l’Europa, notoriamente da anni obiettivo primario dell’estremismo ( soprattutto) islamico.
Due aerei da combattimento ( Af 1B) dell’Aeronautica si sono scontrati in volo sul cielo di Rio durante una fase di addestramento militare proprio in vista dei Giochi. Il primo aereo è scomparso in mare, il secondo è atterrato alla Naval Air Station di Sao Pedro da Aldeia, base di provenienza dei due velivoli .
La cerimonia di apertura dei Giochi è prevista a partire dalle ore 20 ( l’una di notte in Italia) di venerdì 5 agosto. A ospitare i Giochi sarà il rinnovato, monumentale, leggendario, Maracanà, dove sfileranno i rappresentanti dei 206 paesi partecipanti. L’ultimo tedoforo dovrebbe essere O’rei, Pelè, sponsor permettendo.Mentre la portabandiera azzurra sarà la nostra grande Federica. Nello stesso impianto, domenica 21 agosto, si terrà anche la cerimonia di chiusura dell’Olimpiade, con ‘ l’arrivederci a Tokio 2020′.
Vale la pena ricordare ( a qualche smemorato) che per l’edizione 2024 è in gara anche l’Italia, sempre che ( pur in presenza di situazioni serie di grande priorità tanto in Roma quanto in Italia) insipienza e demagogismo non vogliano privare il nostro Paese di una occasione fondamentale per la crescita dell’intero movimento sportivo nazionale. E non solo, ovviamente.
LE NOSTRE SQUADRE. E cominciamo a vedere quanto i nostri ragazzi possono e non posso fare nel ( sempre) difficile, ( oggi più che mai) imprevedibile, ( ogni volta) entusiasmante appuntamento olimpico .
Intanto la defezione russa ci consente di mettere in acqua due equipaggi in più nel canottaggio: l’Otto maschile e il Doppio pl femminile. La flotta azzurra del canottaggio sarà così composta da 29 canottieri ( 25 uomini e 4 donne) con 8 barche. Sulla possibilità medaglie meglio non sbilanciarci, ma qualche equipaggio potrebbe centrare se non l’oro almeno gli altri metalli.
L’ atletica leggera, regina dei Giochi, ci vedrà in campo con 37 atleti. Purtroppo ci sono venuti a mancare, per motivi diversi, il magico Tamberi nell’alto e il discusso Schwazer nella marcia. Per loro, non erano impensabili medaglie prestigiose. E comunque la giovane squadra azzurra di atletica può contare su altre frecce nell’arco, soprattutto dalla parte delle ragazze ( maratona e mezzofondo).
Un tempo ( Roma 1960) la bici era una nostra miniera d’oro. Oggi, nonostante la mancanza di impianti adeguati, possiamo solo cullare qualche vago sogno. In pista portiamo ( solo) otto bici, ma tra queste c’è un Elia Viviani che sogna in grande. Le tre medaglie mondiali conquistate ( due d’argento e una di bronzo) glielo consentono.
Speranze concrete giungono anche dalla strada, donne e uomini. Inutile fare nomi, anche se uno ( Nibali) non si può di certo evitare anche perchè dovesse consegnarci una medaglia nulla sarebbe affidato al caso. Vincenzo, a quella medaglia, ci pensa da tempo. E Vincenzo non è uno che sogna invano.
Per Tania Cragnotto ( 31 anni, quinta partecipazione olimpica come il padre) questa è l’ultima occasione per lasciare un segno imperituro. Con una ( o più) belle e lucenti medaglie olimpiche ( come il padre che ha vinto 2 argenti e 2 bronzi). Anche perchè le cinesi non appaiono imbattibili come sono state in questi ultimi anni.
Lotta per la medaglia anche Frank Chamizo, 23 anni, cubano diventato italiano, campione mondiale ed europeo di lotta 65 kg. Oltre ai tuffi, con Tania e Dellapè ancora in coppia, non dovrebbero mancare soddisfazioni dal nuoto, con una squadra che oltre alle punte ( Fede e Greg) conta numerosi outsider. Speranze anche dalla navigata pallanuoto maschile ( che di recente ha battuto la Serbia) e dalle pugnaci ragazze del Setterosa.
Non dovremmo uscire digiuni dal tiro ( skeet e fossa ma anche carabina) e dall’arco. Salgono anche le quotazioni delle nazionali del volley. I russi non mancano, ovviamente, ma certe notevoli defezioni ( maschili e femminili) lasciano perplessi. Nel totale gli atleti russi fermati sono 114, ed appartengono ( incredibilmente) un po’ a tutte le discipline, a dimostrazione che il problema doping non riguarda più ( e solo) gli sport di fatica. Per quel che ci riguarda, in particolare, bisognerebbe trovare da dire sui mancati depennamenti di quattro schermidori russi presenti nel rapporto McLaren. La scherma, si sa, maschile e femminile, per l’Italia è da sempre una fiorente miniera di metalli preziosi. Probabilmente c’è qualcuno che, con le buone o con le cattive, ha in testa di crearci problemi. Attenzione, quindi!
ALTRO. OLTRE OLIMPIA. C’era voglia di chiarezza nella protesta inscenata davanti a villa San Martino dalla Curva Sud milanista. Il patron ha così ricevuto un delegazione cercando di fornire una sua versione di quanto sta accadendo. I tifosi milanisti infatti, dileggiati ormai un po’ da tutti, davanti ad una perdurante situazione d’immobilità societaria, non sanno più cosa pensare. Da un lato c’è l’immagine d’un presidente vittorioso, dall’altra quella di un presidente incerto e debole.
E così, quella fu fino ad un lustro fa circa, una delle società all’avanguardia nel mondo del calcio ( e dello sport) è diventata una realtà senza futuro. Non ha stadio di proprietà, non ha danari per investire nella squadra, non ha pace interna per via di lotte intestine ( probabilmente tra i figli) oramai palesi. Il progetto di nuovo stadio brutalmente ‘tagliato‘ qualche tempo fa dopo alcuni anni di impegni e progettazioni ha aperto retroscena che invano si cerca di coprire.
E adesso i tifosi dicono: ‘ Basta!‘. Il vecchio mecenate se ha ancora potere di decidere deve trovare la forza di decidere: o lascia o tiene. Se lascia deve fidarsi dei suoi acquirenti, se tiene deve trovare le risorse per dare al Milan quel che spetta al Milan. Anche perchè questa lunga, penosa, incredibile agonia a chi giova?