Terremoto al Centro Italia. I morti sono oltre 250 e i feriti 370. Ma molti mancano ancora all’appello.

Terremoto al Centro Italia. I morti sono oltre 250 e i feriti 370. Ma molti mancano ancora all’appello.
Amatrice terremoto 4

TERREMOTO CENTRO ITALIA. L’epicentro è stato vicino ad Accumuli, un bellissimo borgo ora ( semi) cancellato dal sisma. Che ha toccato 6.0 della Mercalli, uno o due punti in meno del terremoto che ha devastato nell’aprile 2009 l’Aquila. I soccorsi stanno facendo la loro parte. Qualche vita è stato ancora possibile recuperare; come quella di quella bimba di 4 anni, poi, una volta fuori dalle macerie, amorevolmente protetta dall’uomo-angelo della Protezione civile.
I danni sono enormi, ma anche le vittime. Ultimamente si è sparsa la voce che ‘ potrebbero addirittura superare il numero del terremoto dell’ Aquila‘, che alla sua seconda scossa causò 309 morti e 1500 feriti. Tra le vittime, numerosi sono stati i bambini. E le loro storie strazianti hanno preso a volteggiare come bianche ali d’angelo su uno scenario un tempo meraviglioso e ora spettrale. Con Arquata, Pescara del Tronto, Amatrice sbriciolate da una furia naturale di cui si fatica a capire il senso.

Secondo dati provvisori i morti sono oltre 250 e i feriti 370. Ma quelli che ancora mancano all’appello sono tanti.

LE STORIE PIU’STRAZIANTI. Ad Accumoli, Rieti, Andrea Tuccio e la moglie Graziella sono morti insieme ai figli Riccardo e Stefano, 9 anni e 8 mesi. Si trovavano nel loro letto quando è arrivata la maledizione dal profondo della terra. A Pescara del Tronto i soccorritori hanno estratto viva una bimba di 10 anni, non ce l’ha fatta però ( nonostante gli incredibili sforzi degli uomini-angelo)  la sua sorellina. Sempre in questo centro del reatino, sono scampati alla morte Leone e Samuele, due fratellini di 6 e 4 anni.  Erano in casa dei nonni ed è stata proprio nonna Vitaliana a salvarli.  Infilandosi tutti insieme sotto il suo letto.

La piccola Giulia invece è stata salvata quando cominciava a calare il buio. ” Dai Giulia, stai forte!” gli gridavano i Vigili che erano riusciti ad individuare la sua posizione. Precaria, anche per via d’altre scosse. Poi, all’improvviso, spuntano i piedini, poi le gambe e infine tutto il resto del debolissimo corpicino. Urla, lacrime e pure applausi. Giulia viene portata via in braccio al suo amorevole eroe vestito di rosso.

COME POTREMO CAMBIARE QUESTO TRISTE DESTINO?  Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio generale dei geologi dice : ” In Italia i terremoti sono circa 2 mila all’anno. Ben tre milioni di persone abitano in zone ad alto rischio sismico, 21 milioni sono quelle che abitano in zone a rischio medio. Le zone ad elevato rischio sismico sono circa il 5o% del territorio nazionale. I comuni potenzialmente interessati da un alto rischio sismico sono 752, quelli a rischio medio 2344. Gli edifici che si trovano in zone a rischio sismico sono sono poco più di sei milioni mentre le abitazioni sono più di dodici milioni”.

La crosta terrestre è poggiata su 13 placche che galleggiano su un mantello magmatico. Le placche si muovono di continuo, scontrandosi e infiltrandosi l’una sotto l’altra alla ricerca di un equilibrio che sarà sempre teorico e mai reale.  I terremoti sono figli di questo stato di cose.
I pericoli maggiori sono corsi da quei territori che si trovano al confine tra una placca e l’altra. Noi, ad esempio, stiamo sopra la faglia che divide la placca africana da quella asiatica. Per il geologo Boschi la fascia appenninica dall’Abruzzo in giù è esposta a terremoti fino a magnitudo 7 e, dall’Abruzzo in sù, fino a magnitudo 6. Finchè si ignoreranno, per ragioni e modi diversi, questi condizionamenti naturali il nostro destino non potrà che risultare inevitabilmente drammatico.

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