Non solo sport. ‘ No, nooo’: via dall’Urbe il fuoco d’Olimpia! Crolla, tra le grida, il sogno di Roma 2024.

A CRONACA DAL DIVANO. Allora: sotto con il terzo del Campionato. Pjanic, il pianista, è pronto per il debutto in bianco nero; Miranda segna, tanto che il ( confuso) De Boer punta tutto su di lui; mentre il Montella, che ha poco in carniere, deve ( ancora una volta) inventarsi una formazione con i soliti ultimi arrivati.
Speriamo solo che abbia obliato Montolivo.
La ‘rosea’, il giornale che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, è alla disperata ricerca del numero Dieci. Che, per Totò Di Natale, uno degli ultimi grandi interpreti in Italia di quel magico numero, non può essere altri che Saponara. Bravo, bravissimo, ma che se messo accanto a quelli che il numero Dieci lo han reso leggenda c’è solo da commuoversi. Si salvano invece sul tema in quel d’Altrove, dove il Dieci è ( attualmente) indossato (tra gli altri ) da Gotze e Messi.
Il buon Moratti non ce la fa più. La Beneamata gli batte in petto quanto una fastidiosa aritmia. E vuol tornare. Tornare alle sue passioni usate. Al suo posto in San Siro. Come, però, non l’ha rivelato, visto che i cinesi continuano ad iniettare danari per riportare i nerazzurri al vertice mondiale.
Il Cholo, il grande Cholo, nel suo libro ‘ Creer‘, racconta del padre, del figlio e di lui. Regalandoci lumi sulla saga dei Simeone . ” Sono contento – dice – che mio figlio Giovanni sia in Italia, dove potrà apprendere e migliorare. Non è semplice, ma ha le qualità e sangue buono nelle vene”. Sangue dei Simeone, ovvio, sangue italiano.
E se la Juve non ci farà sbadigliare lo dovremo ai magnifici cinque del Napoli? Chi so’ sti magnifici cinque? Eccoli: Maksimovic, 24 anni, Tonelli, 26, Giaccherini, 31, Diawara,19, Rog, 21. Chi li conosce? Non importa che siano noti ora, l’importante è quanti impareranno a conoscerli da qui a Natale. Dove sotto l’albero potrebbero depositare, talento permettendo, un bel po’ di pacchi dono per Adl, Sarri e il buon pubblico napoletano.
Alla Vuelta Froome ha lasciato ( definitivamente) il passo a Quintana. Per il 110° Lombardia, che per Coppi il Campionissimo era il vero Mondiale, in lizza c’è anche il nostro Aru. Nole, fortunato, con due soli match è volato in semifinale agli Us Open, dove hanno già messo fuori la nostra ( dolorante) Robertina Vinci.
Nella pallavolo femminile, uscita distrutta dalla disavventura olimpica, Marco Bracci, 50 anni, ex punta di diamante della generazione dei Fenomeni, garantisce per Il bisonte di Firenze. ” Son brave – promette – le porterò ai play off“. La pallavolo ne ha bisogno, caro Bracci, l’Italia della pallavolo ne ha bisogno.
MA CHE VI HAN FATTO LE OLIMPIADI? Il Di Battista, stella nascente della politica italiana, antagonista dichiarato del Di Maio mentore della signora Raggi, sindaca dell’Urbe, non ama Olimpia, il suo sacro fuoco, i suoi allori, i suoi eroi cantati da Pindaro e da quelli che a Pindaro si sono ispirati nel corso dei secoli. Per lui Olimpia è un buco nero, dove si risucchiano malfattori, malaffare, debiti all’infinito.
Una disgrazia, insomma, tra le tante disgrazie che stanno assillando la capitale più bella del mondo. ’No’, un ‘ no’ secco al fuoco d’Olimpia, gridato in maniera esagerata alla folla che si era assiepato attorno a lui in quel di Nettuno. Chiudendo così, con un sussulto convulsivo, ogni possibilità di candidatura per Roma 2024. E’ questo dunque l’apporto del nuovo che, per combattere il vecchio, uccide il futuro? Di certo ci sarà anche chi, in questo Paese sbiellato, si sintonizzerà sull’urlo del suo prodigioso leader. Figuriamoci! Il problema per tutti costoro però sarà quando dovranno mandare qualche loro parente in un palazzetto o alla stadio o in una piscina.
Dove degrado e ruggine la fan sempre più da padroni. Non solo nella città Caput Mundi. E così mentre nell’Altrove, non hanno avuto alcun problema a rinnovarsi cominciando dall’impiantistica sportiva di base, spesso cogliendo proprio l’occasione olimpica, qui si resta al palo.
Ma che giovani son mai questi asceti che invece di guardare avanti, pur con tutte le cautele del caso, sanno solo dir no a questo e a quello? Paralizzando, ovviamente, più galvanizzando.
Andassero almeno ( visto che pur governandola ancora non se ne sono accorti) a ‘visitare ‘Torino, con meno paure e preconcetti in testa, dove una bella Olimpiade ( nonostante qualche impianto sbagliato) ha saputo dare il via ad una rinascita cittadina ( e territoriale) che sembrava persa per sempre.
Forse pensano che la Nostra Signora, luce del calcio italiano, cinque anni fa nel buio dell’ Inferno e ora nella luce del Paradiso, abiti colà per uno strano scherzo dell’universo? Caro Di Battista, dia retta, quando le toccherà di paralizzare qualche altra iniziativa, risparmi almeno la sua orribile voce!
IL MONDIALE. Ora che il nostro vecchio, caro, arcigno campionato è tornato a deliziare i nostri week end, c’è da ‘ sorbirsi’ anche questa ( prima) pausa per la Nazionale, impegnata ad acquisire un posto per il Mondiale russo del 2018.
L’amichevole con la Francia è andata a buco ( 3-1 per loro), mentre il turno contro Israele ci ha fatto penare oltre misura anche per via dell’espulsione del nervoso Chiellini dal ’10 della ripresa, quando eravamo sul 2-1. E questo nonostante che la difesa vacanziera vista contro i galletti sia stata rinforzata da un Bonucci sempre prezioso.
Lui e gli altri tre compagni di reparto, infatti, volendo, stando con testa e gambe sul pezzo, sanno metter in campo un ‘blocco’ o anche una ‘ maginot’ che all’estero soltanto si sognano.
Peccato, è ovvio, non poterlo/a ammirare sempre e comunque ( non di certo ) nelle amichevoli ( da abolire ?). Comunque se tutto è bene quel che finisce bene, abbiamo chiuso con un 1-3 rassicurante. La Spagna, peraltro, ha strapazzato l’inconsistente Liechtenstein per 8-0.
Volo a metà invece per il nostro Vale ( terzo, ma solo grazie ad uno svarione dell’allievo Marquez) e per la ’rossa’ ( anche lei terza, e nonostante uno svarione in partenza dell’ineffabile Hamilton).
E mentre per il maestro di Tavullia dopo una serie di divertenti sportellate con il campione spagnolo c’è qualche punticino in più ( 3) da mettere in classifica, per la ‘rossa’ l’unica vera soddisfazione ottenuta davanti al suo ineguagliabile pubblico è stata quella di essersi lasciata alle spalle ( almeno in Brianza) le Red Bull del ( sorridente calabrese) Ricciardo e del ( volante olandese ) Verstappen.
Consolazione magra per un auto che, incarnando un sogno, non può mai guardare a chi le sta dietro ma solo a chi le sta davanti. Sul palco galleggiante sulla appassionata e colorita marea rossa il vincitore Rosberg e lo sconfitto Hamilton hanno potuto toccare ( una volta di più) con orecchie e occhi cosa vuol dire essere nel grande cuore della ‘rossa’.
Lo diciamo da sempre: la Federazione automobilistica internazionale assegnerà anche i suoi titoli, ma chi compila la ( riservata e sempiterna ) graduatoria dei più grandi di sempre è ( e sarà) solo ( e soltanto) la mitica ‘rossa’.
Che ha la sua casa storica dall’inizio del Mondiale nel gran parco verde di Monza, rinnovata, per la fortuna della Formula 1, per un nuovo triennio. Che se ne vada in pensione infatti l’esoso vampiro anglofono Bernie al mondo delle quattro ruote poco importa, ma che resti in attività la pista di Monza è nei desiderata di tutti.
Speriamo quindi che al triennio vada ad aggiungersi ( a breve) un trentennio. Certi spettacoli, anche se Berni questo ( purtroppo per lui) non lo ha mai capito, non fanno bene solo agli amanti delle quattro rute ma ad anima e corpo dell’intero movimento sportivo mondiale.
* AUTO F1 GP ITALIA MONZA. Ordine d’arrivo: Rosberg ( Ger, Mercedes), Hamilton (Gb, Mercedes), Vettel ( Ger. Ferrari), Raikkonen (Fil, Ferrari), Ricciardo ( Aus, Red Bull).
PUNTI MONDIALE PILOTI. Hamilton, p 250; Rosberg, 248; Ricciardo, 161; Vettel 143; Raikkonen,136.
PUNTI MONDIALE COSTRUTTORI. Mercedes, p 498; Red Bull, 250; Ferrari, 279.
* MOTOMONDIALE GP GRAN BRETAGNA. Ordine arrivo: ( Moto 2) Luthi ( Svi, Kalex), Morbidelli ( Ita, Kalex), Nakagami( Gia, Kalex); ( Moto 3) Binder ( S.Af, Ktm), Bagnaia ( Ita, Mahindra), Bendsneyder ( Ola, Ktm), seguono 4 italiani; ( Moto Gp) Vinales ( Spa, Suzuki); Crutchlow ( Gb, Honda), Rossi ( Ita, Yamha), Marquez ( Spoa, Honda).
MOTOMONDIALE GP GRAN BRETAGNA. PUNTI MONDIALE PILOTI. Marquez, p 210; Rossi, 160; Lorenzo, 146; Vinales, p 125; Pedrosa, p 120; Iannone, p 96.
SPIGOLATURE. Mister Arrivabene è persona serie ed impegnato, onde per cui va rispettata. Ma la ’rossa’ sembra aver bisogno d’altro domatore.
Di quelli che, come certi giustizieri del West, arrivano da lontano, mettono in ordine le cose dei buoni e dei cattivi e poi , alla fine della veglia, ripartono all’improvviso, inafferrabili, stagliandosi sulla linea dell’ orizzonte.
Ma ci sono ancora, e per davvero , simil figure? Certo. Perchè no? Il panta rei dell’esistenza mai si ferma. Mulina i suoi passi, attimo dopo attimo. Onde per cui non è impossibile ritrovarsele di fronte , certe figure, da un momento all’altro.
Ad esempio? Facile: quel Toto Wolff, che tanto bene ha fatto prima della Mercedes e che, da qualche anno a questa parte, sta facendo sfracelli proprio con laMercedes.
Toto è un viennese come quell’insopportabile criticone di Niki. Toto è arguto e capace, quasi erede postumo della ( sempre rimpianta) e raffinata cultura asburgica. AToto manca però, per dar un senso unico alla sua già eccezionale carriera, di un colpo epocale.
Che gli potrebbe riuscire ( forse) se, Marchionne permettendo, riuscisse una (re) iniezione di dna austro-germanico nel corpo e nella mente della fascinosa e geniale macchina italiana. Razionalità e genialità, sì, da (ri)mettere finalmente insieme? Certo. Come ai tempi di Schumi? Come si sta cercando di ripetere col Seba? Come non dovrebbe (abitualmente) accadere nella leggiadra Europa che è di là da venire? La ’rossa’ , in ogni caso, aspetta. Sono dieci anni ormai che scarabocchia in pista generose ma inutili pagine di storia.
BUFFON, CONTE, VENTURA E GLI ALTRI. Che a fare ( fare) la Nazionale siano Buffon ( portavoce) e i ( suoi) compagni di reparto bianconeri è ormai lampante a tutti. Conte , quando c’era, ci metteva le sue ossessioni; Ventura, che c’è, ci metterà il suo buonsenso. Ma siccome son quelli che vanno in campo e non quelli delle scrivanie a decidere i risultati, non si può non riconoscere che è sulle fondamenta del buon Gigi& Compagni che potranno reggersi le sorti della Nazionale azzurra.
Una delle due o tre più prestigiose al Mondo, alla caccia affannosa della Pentastella.
In compagnia di quei giocherelloni do Brazil, che per la penta stella devono ringraziare il dolce Roberto allorquando sbagliò quel rigore fatale; o degli austeri germanici quattro stelle, che quando si tratta di giocare ( e vincere) anche a scopone mai si tirano indietro.
Dobbiamo trovarci un posto per Russia 2018. Non essendo testa di serie, ci hanno relegati con Spagna, Albania, Israele, Macedonia, Liechtenstein. Tutti avversari ‘facili’ tranne la Spagna. Ma sapendo che per noi i ‘facili‘ diventano ‘difficili’ e viceversa, ecco che con noi la Spagna potrà ( prima) perdere e ( poi) pareggiare, ma con il vantaggio di quegli ‘sciagurati’ di italiani che quando non hanno davanti qualcuno ’ che conta’ se ne vanno ( normalmente) pei Campi Elisi.
Questo dunque è il vero handicap nostro. Questo è l’ostacolo da saltare. Ce la facessimo, potremmo anche tentare ( con tutti quei giovani che nonostante i menagrami spuntan fuori come margherite a primavera) il colpo del millennio.
QUALIFICAZIONI MONDIALI CALCIO. I RISULTATI DEL PRIMO TURNO. Spagna- Liechtenstein 8-0; Albania-Macedonia 1-1 ( sospesa); Israele-Italia 1-3. I nostri torneranno in campo il 6 ottobre per Italia-Spagna.
IL POVERO MILAN. Non ce la fa a manco sbattere la testa contro i muri, che ecco (ri)spuntare fuori quel rompiballe del Raiola. Il quale, manco a dirlo, dopo Podgba, ha già messo le sue manone sull’affarone prossimo venturo.
Quale? Donnaruma, il portierone 17 enne del ( povero) Diavolo, uno dei pochi che in quella squadra rimediata con qualche spicciolo non fa rimpiangere il grande passato, ma già finito tra le spire di colui che ‘atterra e suscita‘, che ‘affanna e consola’.
Ne sanno qualcosa, di lui, onorato ex pizzaiolo, quelli della Juve. I quali prima ancora d’abbozzare la squadra hanno dovuto attendere che il Raiola completasse le sue misteriose alchimie.
Ultimo suo ‘colpetto’ l’aver trovato un bel posto da pensionato nella balneare Nizza al nostro Balo, ex puledro di razza della sua pregiata scuderia.
Per il Gigi,milanista, il Raiola dicon stia sognando di spillare a quegli sciocchi spendaccioni dell’Altrove una cifra mai pagata per un portiere: 8o, 100, 110, 12o mln … di euro. Con una operazione simile il Gigi passerebbe sugli almanacchi dello sport e del costume ad imperitura memoria, il Raiola invece ancora una volta in banca.