Unione: AUSL della Romagna, un piano di riordino senza stravolgimenti

Unione: AUSL della Romagna, un piano di riordino senza stravolgimenti
Assemblea plenaria Ausl Fusignano

BASSA ROMAGNA. Nei giorni scorsi  all’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano si è svolta un’assemblea plenaria insieme ai vertici dell’Ausl della Romagna, rivolta a tutti gli amministratori dei nove Comuni della Bassa Romagna.

Il sindaco referente per la Sanità dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Eleonora Proni e il direttore generale dell’Ausl della Romagna Marcello Tonini hanno richiamato la necessità di affrontare il riordino dell’Azienda in un’ottica di valorizzazione delle professionalità espresse dal personale dei tre distretti ospedalieri di Ravenna.

“Questo territorio ha bisogno di aggiustamenti, non di stravolgimenti – ha spiegato Marcello Tonini -. Questo perché negli anni passati la Regione Emilia-Romagna ha saputo fare tesoro del proprio sistema sanitario, anticipando i tempi, mantenendo sempre un’ampia veduta d’insieme mirata alla qualità dei servizi. Mi sento di affermare che oggi il nostro servizio sanitario è di qualità elevata”.

“Il riordino che ci viene chiesto dal decreto Balduzzi – continua Tonini – non prevede nessuno stravolgimento, ma solo qualche aggiustamento. L’adeguamento del numero dei posti letto, nel nostro caso, prevede per esempio la riduzione a livello dell’Ausl Romagna di circa un centinaio di posti, su un totale di circa 4300: una cifra minima, che non si discosta in maniera sostanziale dalla situazione attuale”.

“C’è una legge dello Stato, pertanto siamo chiamati ad adempiere alle indicazioni della legge. Il decreto Balduzzi è stato pensato con lo scopo di rendere sostenibile il servizio sanitario. La storia del nostro Ssn è importante, quindi un cambiamento non può prescindere dalle tante cose buone che sono state costruite in questi anni. Non è paventata nessuna chiusura, di alcun presidio ospedaliero: gli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo continueranno a esistere, ma dovranno strutturarsi e coordinarsi per poter innalzare ulteriormente la qualità dei servizi erogati. Non scompariranno i servizi di prossimità, mentre l’aggregazione di alcune specializzazioni che hanno una bassa casistica è necessaria per incrementare la professionalizzazione”.

“Negli anni Novanta il nostro territorio ha affrontato la chiusura degli ospedali minori, come quelli di Cotignola o Massa Lombarda, e anche all’epoca il cambiamento suscitò timori – ricorda il presidente dell’Ucbr Luca Piovaccari -. Il tempo ha dimostrato che quanto fatto negli anni Novanta ha portato a un innalzamento della qualità dei servizi e della sicurezza con cui essi vengono erogati. Oggi siamo di fronte a un nuovo cambiamento, e anche in questo caso è necessario tenere alta l’attenzione per non perdere l’occasione di migliorare il nostro servizio sanitario. Per questo continuiamo a perseguire una politica di dialogo con le parti interessate,per arrivare a un Pal (Piano attuativo locale, ora in fase di definizione) il più condiviso possibile, nell’interesse di tutti”.

 

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