Non solo sport. Italia, giovane e forte. E ora occhi sul derby di Milano: 36 scudetti, 10 Coppe dei Campioni.

Non solo sport. Italia, giovane e forte. E ora occhi sul derby di Milano: 36 scudetti, 10 Coppe dei Campioni.
Derby di Milano

LA CRONACA DAL DIVANO. L’Italia dei giovani era stata chiamata a fare una goleada contro il Lussemburgo e non l’ha fatta ( 0-4 soltanto); avrebbe dovuto mostrare le palle anche contro i Campioni del mondo, e qui c’è riuscita.
Lo zero a zero conclusivo   ha premiato infatti gli Alemanni, che proprio nel finale hanno trovato la benevolenza  di un palo su invenzione di un nostro talentuoso imberbe:  Belotti.
L’Italia dei giovani, quindi, cresce. Cresce e speriamo solo che non si fermi. Del resto, fino a qualche giorno fa,  i soliti allievi della Sibilla cumana s’era spesi per dire che da noi non sarebbero nati mai più giocatori ( degni di quel nome) ma solo rape da calcio.
Mancando di modernità ( stadi compresi) le nostre società infatti non spenderebbero  più danari per allevare rampolli a getto continuo. Come un tempo. A star sentire loro, i vaticinatori,  ci avrebbero superato in fatto di movimento ( non solo giovanile)  perfino l’ Albania e la Macedonia, pur con tanto rispetto per i progressi loro.
Vorremmo allora chiedere a coloro che ‘ forano’ il presente e ‘leggono‘ il futuro  a qual razza appartengano:  Gigio ( 17 anni), Bellotti ( 22) , Rugani, ( giù di lì) Romagnoli (idem), Immobile, Bernardeschi etc etc. ? E comunque per aggiudicarci il girone di qualificazione mondiale non abbiamo altra scelta che andare a battere le ‘furie rosse’ in casa loro. Come ai vecchi tempi. E che paura c’è? Se perdiamo ‘ chapeau’, se vinciamo ci aspetta la storia.

E adesso torniamo ai fatti quotidiani . Al Campionato. Bistrattato, ovviamente, tanto per far del marketing in favore d’Altrove. Eppure sempre affascinante, come certi appuntamenti sparsi lungo il Belpaese, di quelli  che mai tramontano. Come il Palio di Siena. Come il Derby di Milano. Appunto. In calendario per domenica ( ore 20,45) nel più bel stadio del mondo. Da non demolire. Da rinnovare. Per tornare a vedere ( anche una sola parte di ) quanto s’è visto in passato.
Gli smemorati non lo sanno ma ( davanti a quella spettacolare platea) si sono visti  ( la buona parte) di 36 scudetti e 10 Coppe dalle grandi orecchie . Colà sono venuti a piangere da ogni parte del pianeta. Brasiliani, argentini, uruguagi, ispanici, slavi e  germani. Tutti, più o meno, si sa, compresi i maestri del calcio.
Che un derby con 36 scudetti e 10 Coppe dei campioni se lo sognano. E questi nostri novelli aruspici che ci vogliono dar ad intendere? Che siamo morti, sì, certo, defunti e dimenticati. Solo Fiorello riesce a farci ridere di più.

DONALD TRUMP. Ha vinto Donald Trump. E allora ecco alzarsi le fazioni: viva Trump, abbasso Trump. E comunque ha vinto colui che il gotha del nostro mondo politico, intellettuale e giornalistico meno pronosticava. Hilary, moglie di Bill, non ce l’ha fatta. Per tante ragioni e non soltanto per il dirigente della Fbi. Ma nonostante che il tycoon abbia già moderato la sua linea sulle riforme, in tanti stanno protestando.
Qua e là pel Mondo. La ‘bolla liberal‘americana , ad esempio, non se la può prendere; mentre ad Harleem l’atteggiamento prevalente è l’indifferenza. L’Europa teme di perdere un alleato prezioso e storico; Putin, invece, s’ è quasi scolato la sua riserva di vodka per brindare all’amico americano. Vero o presunto che sia.

Probabilmente, qui, in Europa, e in Italia,  come nel passato, le distorsioni continueranno. Falsando ( come al solito) la corretta visione della realtà. Da noi gli occhiali ideologici e populisti ( soprattutto nei media) hanno una influenza  ( ormai) notevole nella lettura di fatti e persone. Irrinunciabile, purtroppo.
Trump, invece, molto probabilmente, nonostante l’abbaiare da un capo all’atrio dell’Unione,  nonostante le capacità ancora tutte da dimostrare, cercherò di essere assai più pragmatico di  come sbandierato durante la  campagna elettorale; Vladimir Putin allora dovrà accontentarsi  di qualche accordo, ma senza ( l’auspicato) via libera per tornare a mettere le mani sull’Europa e sul Medio Oriente; mentre l’Europa ( e soprattutto la Gran Bretagna) continueranno   a tenere rapporti ( come sempre) privilegiati con gli Stati Uniti d’America.
Ogni volta che nel Paese stelle e strisce arriva un nuovo presidente, da noi, poveri dispersi del Vecchio Continente, si paventano ( a seconda dell’appartenenza ideologica) disastri a non finire.
E invece, come insegnano i decenni dalla fine della Seconda guerra ad oggi, poco o nulla  cambia.  Gli Usa ( con tutto quel che spendono nel militare e nella sicurezza) continueranno infatti a recitare ( obbligatoriamente) il ruolo di  grande potenza planetaria almeno per un ventennio ancora, con un occhio al Pacifico e l’altro al Mediterraneo, e in ispecie all’Europa e al Medio Oriente, dove ( bene o male)  transita ( e transiterà ancora per decenni)  la ricchezza del Mondo.

 

DAGLI ALTRI  SPORT. Hamilton s’è imposto anche nel piovoso Brasile, e ora per conquistare il titolo non gli resta resta altro che  Abu Dabi. Dove Rosberg può anche arrivare terzo.
Si sa che nello sport tutto si decide al taglio del traguardo o al fischio finale dell’arbitro, ma questa volta ( tranne improbabili cataclismi) il biondo pilota alemanno che tanto bene accetto è in Italia, anche ottimo figlio d’arte, può davvero cominciare a pensare a riportare un titolo mondiale in casa. Accanto a quello del padre.

Per quel che riguarda i nostri invece  è meglio non vedere e tacere. Kimi se n’è andato con una giravolta. Seb, invece, dopo aver raggiunto Sainz ( 4°), piuttosto che procedere alla sverniciatura  come avrebbe fatto il giovane Tappen, gli si è ( prudentemente) accodato finendo col farsi sverniciare (lui per davvero) dall’incombente Tappen ( poi finito 3° al traguardo), il quale ai complimenti preferisce sempre l’andar sul sodo.
Ci spiace pensarlo, ma siamo sicuri che questi siano questi ( Kimi e Seb) i piloti in grado di ridimensionare quelli delle ‘frecce d’argento‘?  Non è che per ‘umiliare’ le macchine di Stoccarda ci sia bisogno di (ri)affidarsi ai prodigiosi ‘Nivola‘ , come negli anni Trenta, ma neppure a tassisti ed ex campioni del mondo ( in pensione). Che dite?

E passiamo alle moto. Dove ancora una volta a far luce è ( e resta) l’ intramontabile Maestro di Tavullia. A dir il vero ad aggiudicarsi la Valenciana è stato il suo (ex) compagno di squadra Lorenzo, autore di una fuga perfetta, ora già in sella sulla moto della casa di Borgo Panicale, ma se vogliamo andare a scoprire chi ha illuminato il Mondiale, beh, allora non c’è l’imbarazzo della scelta.
La luce discende  sempre e soltanto  dal Vale da Tavullia. Tanto più che il ragionier Marquez, da un poco di mesi in qua, tutto preso dal miraggio del  titolo ( il quinto, a 23 anni), se l’è presa comoda, abbastanza comoda, molto comoda, fors’ anche a causa d’una errata scelta di gomme. Iannone, fresco moroso della bella Belem, ( senza demolire nessuno) ce l’ha fatta a salire sul podio: terzo. Con qualche polemichetta di commiato verso quelli di Borgo Panicale. Che di pazienza con lui ne hanno avuta tanta.  Tanta davvero.

RISULTATI CHAMPIONS ( QUARTO TURNO).

RISULTATI ( GIRONE B) Napoli-Besiktas 1-1; Benfica-Dinamo Kiev 1-o. GIRONE Napoli e Benfica, p 7, Besiktas p.6, Dinamo Kiev p. 1.
RISULTATI(H) Juventus-Lione 1-1, Siviglia-D.Zagabria 4-0. GIRONE Siviglia p 10 ( qualificato), Juventus p. 8, Lione p.4 , D.Zagabria p.0
PROSSIMO TURNO ( 23 novembre-6 dicembre) Napoli-Dimamo Kiev, Besiktas-Benfica; Dinamo Kiev-Besiktas, Benfica-Napoli.
PROSSIMO TURNO ( 22 novembre/7 dicembre) Siviglia-Juventus, D.Zagabria-Lione; Juventus-D.Zagabria, Lione-Siviglia.

RISULTATI UEFA ( QUARTO TURNO) 

RISULTATI (GIRONE E) Austria Vienna-Roma 2-4, Astra G-Viktoria 1-1. GIRONE Roma p.8, Austria Vienna 5, Astra G. 4, Viktoria P p.3.
RISULTATI(F) Bilbao-Genk 5-3, Sassuolo-Rapid Vienna 2-2. GIRONE Genk p.6, Bilbao p.6, Rapid V.p.5, Sassuolo p.5.
RISULTATI( J) Fiorentina-Slova L. 3-0, Paok-Qarabag 0-1. GIRONE Fiorentina p.10, Qarabag p.7, Paok p.4, Slovan Liberec p. 1.
RISULTATI (K) Sparta Praga- Beer Sheva 2-0, South-Inter 2-1. GIRONE Sparta p.9, South p.7, H Beer Sheva p.4, Inter p.3.

IL PODIO DI TUTTI I TEMPI. FourFour Two, magazine inglese con sito, ha cercato di mettere in fila le più grandi squadre di calcio mai apparse sulla faccia della terra. FourFour Two, come già altri prima di lui, non è il Vangelo. Tra l’altro lo si può contestare, anche perchè ( in tempi di relativismo)  non a tutti è dato a vedere le cose nel loro ‘più credibile  approssimarsi alla verità’.

Ma che dice il baldo FourFour Two dopo avere selezionato le miglio 5o squadre di sempre?   Questo: Ajax 1965/1973; Brasile 1970 e Milan 1987/1991. Approfondiamo.
Anche perchè volete sapere  contro chi ha cozzato l’invincibile armata di corridori orange? Contro squadre italiane, soprattutto squadre italiane. E sapete contro chi ha finto la finale dell’Azteca il Brasile migliore di sempre? Contro l’Italia, ancora l’Italia, quella del Valcareggi. Con l’infelice staffetta Mazzola-Rivera.
E sapete chi sia la migliore squadra di club ( insieme all’Ajax) ? Il Milan dell’Arrigo  ovvero un’altra italiana, ancora una volta, sempre e soprattutto, calcio del Belpaese. Ora, quelli che ( al momento) non vorrebbero (ri)concedere all’Italia la quarta di Champions e la terza di Uefa ne sanno di storia? E se sanno come fanno sollevare obiezioni? Chi porta un carico di gloria tanto pesante dovrebbe costituire un  prestigio per loro e per tutto il movimento.
Non approfittarne vuol dire  ridimensionarsi. Tutti. Chi più chi meno. Null’altro. Come si potrebbe pensare infatti ad un mondiale di rugby senza gli All Blacks e gli Springboks o ad una stagione ciclistica senza  senza il Giro e il Tour?

Dall’ Ajax story.

1964/1965, esordio di Cruijff nell’Ajax.
1968/1969, Il Milan di Rocco batte l’Ajax 3-1.
1970/1971, Prima Coppa dei Campioni per l’Ajax che batte il Panathinaikos 2-0
1971/1972, Seconda Coppa dei Campioni per l’Ajax che batte Inter 2-0
1972/1973, Terza Coppa dei Campioni per l’Ajax che batte Juventus 1-0

L’Ajax ha avuto modo di incontrare italiane in Champions anche in seguito: 1994/1995, finale di Coppa dei Campioni 1-0 sul Milan; 1995/1996, altra finale di Coppa dei Campioni vinta ai rigori sulla Juve. Mentre in altre annate l’Ajax è stato eliminato in semifinale nel 1995/1997 dalla Juve e ai quarti nel 2002/2003 dal Milan. Come dire: che se gliorange hanno raggiunto alte vette calcistiche  a concedergli ( ogni volta) la laurea sono state (soprattutto) squadre italiane.

CAMPIONATO SERIE A. XII GIORNATA. ( sabato 5 novembre) Torino-Cagliari ( ore 18), Napoli-Lazio( ore 20,45);  ( domenica 6) Pescara-Empoli (ore 12,30), Chievo-Juventus (ore 15), Genoa-Udinese, Palermo-Milan, Sassuolo-Atalanta, Fiorentina-Sampdoria (ore 18), Inter-Crotone( ore 18), Roma-Bologna(ore 20,45).

CLASSIFICA. Juve punti 30 ( due sconfitte), Roma 26, Milan 25, Lazio e Atalanta 22, Napoli 21, Torino 19, Fiorentina * e Inter 17,  Cagliari e Genoa * 16, Chievo 15, , Udinese 15, Samp 15, Bologna 13, Sassuolo 13, Empoli 10, Pescara 7, Palermo 6, Crotone 5.
PARTITE XIII GIORNATA. ( sabato 19) Chievo-Cagliari ( ore 15), Udinese-Napoli (18),  Juve-Pescara ( 20,45); ( domenica 20) Sampdoria-Sassuolo ( ore 12,30), Atalanta-Roma (ore 15), Bologna-Palermo, Crotone-Torino, Empoli-Fiorentina, Lazio-Genoa, Milan-Inter ( ore 20,45).

* Una partita in meno

CENNI DI CRONACA. Si cercava un allenatore per la Beneamata, e l’allenatore è spuntato dal cilindro, pardon dal casting voluto dai cinesi,  e porta il nome  di  Stefano Pioli, 51 anni, interista dentro fin da bambino.  Ma basterà alla Beneamata cambiare manico per ritrovare la gloria?
Lui, intanto, dovrà rivitalizzare chi di vitalità  ne ha mostrata poca finora. Da Kodogbia a Gabigol, da Brozovic a Banega. Impresa ardua, ma possibile? Chi vivrà vedrà, intanto il miraggio Europa è ( ancora) abbastanza lontano.

Milan a due facce. Suso va ( anche troppo), Luiz Adriano no. E comunque il buon ‘aeroplanino’ qualche soddisfazione comincia a ritagliarsela. Il suo Diavoletto infatti sta appeso lassù , al vertice della classifica, poco sotto la Roma del filosofo Spalletti, con quell’attacco reiventato ( Dzeko) pronto a far sfracelli.
Intanto, nella altra parte del Mondo, il Principe ha colpetato la sua ultima recita. In campo sono stati  chiamati in tanti. Dagli amici più prossimi ( Xavier, Walter Ramiro ed Esteban) a quelli più remoti ( Mou Mou, Aymar, Ayala, D’Alessandro). Il Principe, ovvero Diego Milito, 37 anni, ha segnato la storia dell’Inter  ( dal 2009 al 2013) con l’aggiudicazione di quel Triplete riuscito a poche altre squadre nella storia del calcio.

Intanto fenomeno Messi, in silenzio stampa per via delle ‘voci’ ( più o meno fondate) sparse su Lavezzi, è riuscito a vincerne una, di partite mondiali,  quella contro la (difficile) Colombia (3-0).
Una rondine di certo non fa primavera. E comunque, al momento, il ragazzo argentino di ceppo recanatese può risalire in classifica ed allontanare l’incubo dell’esclusione dal Mondiale di Russia 2018.

 

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