Emilia Romagna. Turismo (e non solo). Visitare Comacchio, l’antica Cumaculum ( ‘Piccola onda’).

COMACCHIO. Comacchio (Cmâc’ [k'ma:tʃ] in dialetto comacchiese) è un comune italiano di 22 642 abitanti della provincia di Ferrara, in Emilia Romagna. Nata come città lagunare, l’insularità di Comacchio ha avuto fine nel 1821, quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato.
Comacchio è, sotto l’aspetto paesaggistico e storico, uno dei centri maggiori del delta del Po. Ha origine circa duemila anni fa, durante la propria storia fu assoggettata al potere dell’Esarcato di Ravenna prima, del Ducato di Ferrara in seguito, per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio.
LA STORIA E IL TOPONIMO. L’etimologia del nome è incerta (greco-latino Cumaculum= ‘Piccola onda‘; ‘raggruppamento di dossi’ in etrusco). La fondazione viene attribuita agli Etruschi, che erano già stanziati nel Delta del Po. Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina.
Sorta sull’unione di tredici piccole isole (cordoni dunosi litoranei) formatisi dall’intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare, ha dovuto orientare il proprio sviluppo, sia sul piano dell’urbanistica sia su quello dell’economia, sull’elemento acqua.
In seguito alla caduta dell’Impero romano d’Occidente, Comacchio entrò a far parte dell’Esarcato d’Italia Il primo vescovo della città di cui si ha memoria fu Pagaziano (menzionato nel 503 e nel 504). Comacchio passò poi sotto il Regno longobardo dopo il Capitolare di Liutprando del 715 (in cui vengono descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nelle regioni della Pianura padana sottomesse all’autorità longobarda).
In epoca longobarda il territorio venne donato ai monaci di san Colombano nel grande feudo monastico di Bobbio che vi installarono il loro porto fluviale, oltre che sviluppare l’agricoltura e l’allevamento e lo sfruttamento delle saline, il cui sale era trasportato in tutto il nord d’Italia. Tra i secoli VI e IX, Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell’Adriatico entrando direttamente in concorrenza con Venezia.
Non accettando Venezia la presenza di una avversaria nella stessa area geografica[7] nell’anno 866 la occuparono e la saccheggiarono una prima volta.
In seguito fu più volte occupata e distrutta dai Veneziani[8], passò sotto il dominio degli Estensi nel 1299. Con l’esaurirsi della dinastia estense, nel 1598 ritornò sotto la giurisdizione della Chiesa, che la pose nella neonata Legazione di Ferrara. Comacchio fece parte dello Stato Pontificio fino al marzo 1860, quando i territori delle ex Legazioni furono annessi al Regno di Sardegna per effetto dei plebisciti.
Onorificenze. È tra le città decorate al Valor militare per la Guerra di Liberazione ed è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la sua attività partigiana durante la Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale.
Medaglia di bronzo al valor militare. “Antichissima Città del Delta Padano, sopportò con animo intrepido i lunghi mesi di lotta che la videro insorgere contro l’occupazione nazifascista. Pur avendo il centro abitato e i fiorenti centri agricoli del territorio comunale subite violente devastazioni per bombardamenti, la sua indomita gente,minacciata di forzato esodo, sdegnosamente reagiva con strenua decisione alla tracotanza nazista, infliggendo, nelle immediate retrovie del fronte, gravi perdite alle forze armate nemiche con il risultato di attenuare nella zona la sua operatività. All’insurrezione popolare dell’aprile 1945 contribuiva fattivamente alla liberazione del proprio territorio, riconfermando il retaggio delle sue luminose tradizioni patriottiche — Comacchio settembre 1943 – aprile 1945″.
Monumenti e luoghi d’interesse
Architetture religiose
- Duomo di Comacchio, intitolato a San Cassiano, risalente all’VIII secolo d.C., comprendeva, in origine, tre navate, mentre oggi ha un’unica navata con dodici cappelle laterali. Al suo fianco si erge la torre campanaria.
- Monastero di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega)
- Monastero di Santa Maria in Aula Regia (X secolo)
- Chiesa dei Caduti o del Suffragio (1644)
Architetture civili
I ponti sono l’elemento qualificante del centro storico di Comacchio, dato che il centro abitato antico sorgeva su piccole isole collegate le une alle altre.
- Complesso architettonico dei Trepponti. Creato nel 1634 dall’architetto Luca Danesi, è costituito da cinque ampie scalinate (tre anteriori e due posteriori), culminanti in un piano in pietra d’Istria; è il simbolo di Comacchio.
- Ponte degli Sbirri, secentesco
- Palazzo Bellini, ottocentesco, ospita la Galleria d’Arte Contemporanea, l’Archivio Storico, la biblioteca e gli uffici dell’assessorato alle istituzioni culturali.
- Museo del Carico della Nave Romana, ospita il carico di una nave commerciale di epoca imperiale, riemersa nel 1981[9] durante i lavori di drenaggio di un canale. La nave, in eccezionale stato di conservazione, conteneva ancora tutto il carico (anfore con derrate alimentari, lingotti di piombo, alcuni tempietti votivi in piombo). L’intero carico nonché le attrezzature e l’abbigliamento dell’equipaggio sono esposti nel museo, insieme a una ricostruzione della nave. Difatti al 2016, a 35 anni dal ritrovamento, il relitto risulta ancora in fase di “restauro” e “consolidamento” e la sua visione è interdetta al pubblico[10][11]
- Torre dell’Orologio (risalente al Trecento)
- Loggia dei Mercanti o del Grano
- Ospedale San Camillo
- Loggiato dei Cappuccini, formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo e lungo oltre 400 metri.
Il Centro visite del Parco del Delta del Po organizza escursioni nelle Valli di Comacchio, per mostrare le antiche pratiche di gestione della valle, pesca e marinatura delle anguille e delle acquardelle, e contrasto della pesca di frodo. All’interno della Manifattura dei marinati sono visibili gli antichi camini, le friggitorie per le acquardelle, i locali e gli attrezzi per il trattamento e lo stoccaggio del pesce.