Non solo sport. Champions: Juve e Napoli aspettano l’urna. Ma a tremare questa volta sono gli altri.

LA CRONACA DAL DIVANO. ( 9 dicembre 2016) Ci risiamo. sono tornate le Coppe. Con il Napoli, in primis, che è stato impegnato ad archiviare una pratica che si trascinava dietro da due turni almeno. Poteva già essere al sicuro, se l’è invece doovuta andare a giocare ( non senza rischi) a Lisbona, contro ubn Benfica che non è squadra di pellegrini. La Nostra Signora, invece, già qualificata, doveva decidere se era meglio stare in vetta o scendere al secondo posto.
Questa edizione della Coppa dalla grandi orecchie, con tutte quelle big ( vedi Bayern e Real) in seconda piazza, ha tutta l’aria di risultare più insidiosa delle precedenti. Meglio, allora, il primo o il secondo posto nel girone? Chi lo sa? Lo dirà il sorteggio di lunedì pv. Certo è che giocare la prima fuori e la seconda dentro, non è un vantaggio da poco. Sempre che le avversarie non si chiamino, ovviamente, Bayern o Real.
Anche in Europa League non ce la siamo cavata male. A parte Sassuolo e Inter già estromesse, la Viola e la Roma hanno chiuso il girone al primo posto. Cosa non secondaria, soprattutto se la si guarda sotto l’aspetto ( mai trascurabile) del ranking Uefa. Il don Fabio ( Capello) di nostra cara memoria, ormai affittato alle brame d’Albione, spesso e volentieri ci invita a passare su Sky per adocchiare quanto accade nella mitica Premier.
Affollata di fauni alati che si prodigano in campo dal primo minuto fin all’ultimo senza manco tirare fiato. ” Lassù si corre – dice-, da noi invece si cammina. Impariamo. Non restiamo al Medioevo. Testardi, cocciuti”.
Ebbè, a parte che quando si parla di correre a più d’uno vengono in mentre altri sport ben più controllati del danaroso calcio, dove i polveroni sono all’ordine del giorno, qui, non è che le cose stiano proprio come lascia intendere il don Fabio.
Siamo andati a rivedere i risultati ottenuti dai fondo- spinter della Premier nell’ultimo quadriennio e non è che figurino (spesso ) ai vertici ( indicatori) delle Coppe europee. Anzi, in questo, noi bistrattati e trogloditi, ce la stiamo cavando meglio. L’ultimo turno di Coppe, poi, rafforza la tendenza.
In Champions, per loro, sono rimaste : Arsenal ( primo nel girone) e Leicester ( primo nel girone, ma con un ultima sconfitta per 5-0 e con un campionato in zona retrocessione) oltre al City ( secondo nel girone); per noi: Napoli ( primo nel girone) e Juve ( prima nel girone).
Per quel che riguarda la League, invece, loro hanno ‘ salvato’ lo United ( secondo nel girone) e perso il Southampton ( eliminato); noi, per converso, abbiamo perso Sassuolo e ( la sciagurata) Inter ma abbiamo mantenuto Lupa e Viola ( entrambe prime nel girone).
Ad occhio e croce, passare spesso su Sky ( come invita il don Fabio ) ci farebbe ( di certo) bene; ma , forse, farebbe ancor meglio agli intonatissimi canterini della Premier sbirciare ( ogni tanto) su quanto accade nell’ex campionato più bello del Mondo. Ex sì, certo, ma cadavere no!
LE FRASI CHE COLPISCONO. Dice il ‘Cholito‘, figlio di Diego: ” Il presidente Preziosi e la sua famiglia mi hanno fatto sentire una persona importante. Anche Burdisso mi ha chiamato. Non ho avuto dubbi ad accettare di vestire la maglia del club più antico d’Italia. Da quando ero bambino sognavo di venire in Europa. Qui, a Genova, non sento la nostalgia di casa. Con tanti argentini in squadra.
Con i quali, tempo permettendo, cuciniamo spesso l’asado sulla parilla. Per me che qui vivo da solo è come trascorrere del tempo in famiglia. E poi guadate come vivono gli italiani: se cucinaste l’asado vi scambierebbero per argentini. Siete identici e più simili a noi degli spagnoli”.
Forse al ‘ Cholito‘, a cui papà Diego ha posto ( non a caso) il nome di Giovanni, bisognerebbe spiegare alcune cose. Intanto che in Argentina degli oltre 30 milioni di abitanti una metà almeno porta sangue italiano, e poi, che almeno la metà dei grandi calciatori del Pianeta portano i suoi geni ( Meazza, Di Stefano, Sivori, Maradona, Messi etc etc ), e infine che uno il quale ( non a caso) si chiama Giovanni, non può che assomigliare di più agli italiani che agli spagnoli. E questo, semplicemente perchè, lui, non può che essere ‘italiano’.
Il suo non è altro che un’ritorno’ nella terra dei padri. In poche parole, a ‘casa sua‘. I bolli all’anagrafe contano, infatti, ma è il sangue quello che decide ( ancora) quali radici dare alla propria esistenza.
XV CAMPIONATO SERIE A- RISULTATI. ( sabato 3 dicembre) Juve-Atalanta 3-1, Napoli-Inter 3-0; ( domenica) Milan-Crotone 2-1, Lazio-Roma 2-0, Pescara-Cagliari 1-1, Sassuolo-Empoli 3-0, Fiorentina-Palermo 2-1, Samp-Toro 2-0; ( lunedì 5) Chievo-Genoa ( ore 19), Udinese-Bologna ( ore 21).
CLASSIFICA PROVVISORIA INCOMPLETA. Juve punti 36, Roma e Milan 32, Napoli 31, Lazio 28.
PROSSIMO TURNO XVI CAMPIONATO. ( sabato 10) Crotone-Pescara ( ore 18), Samp-Lazio (ore 2o,30); ( domenica 11) Cagliari-Napoli ( ore 12,30), Atalanta-Udinese ( ore 15), Bologna-Empoli, Palermo-Chievo, Torino-Juve, Inter-Genoa ( ore 20,45); ( lunedì 12) Fiorentina-Sassuolo ( ore 19), Roma-Milan ( ore 21).
IL REFERENDUM. Che il Campionato non vada dato per assegnato è roba da Belpaese, dove ( come si sa) le sorprese sono all’ordine del giorno. Nello sport, nel calcio, nella politica. Si vedano ad esempio i ( clamorosi) risultati del referendum sulla Costituzione. Qui, forse, il buon Matteo, matrice fiorentina ma non medicea, super sportivo nell’accettare la sconfitta, aveva sperato in un testa a testa a suo favore. Invece non è andata affatto così. A sua e nostra maraviglia.
Intanto perchè è andata al voto una fiumana di persone ( tante di più di quelle normalmente sono impegnate in consultazioni referendarie); e poi perchè , grazie a certe vistose maggioranze in alcune regioni, si è infine giunti ad un divario netto ed inequivocabile: 40% ai ‘ sì’, 60% ai ‘no‘.
Morale: la riforma proposta dal Governo non è passata e tutto ( o quasi) resta come prima. Con il buon Renzi dimissionario, nell’attesa del sostituto. E con in serbo chissà quale altra ( possibile) sorpresa. O fors’ anche (soltanto ) un nuovo ( costosissimo) ritorno alle urne. Chissà?
Nel frattempo il presidente Mattarella ha ‘congelato‘ le dimissioni del premier. Iniziando come da regola le consultazioni per capire a chi affidare il nuovo incarico di Governo. Incarico che Renzi, da quel che s’è diffuso, non vorrebbe gli fosse più assegnato.
IL DOPO NICO. E mentre il Lewis si ostina a non ‘ voler capire’ il bel gesto del suo ex compagno di squadra, Toto Wolf, presidente Mercedes, continua ricevere telefonate da questo o da quello che vorrebbe sedersi nel prossimo anno alla guida di una ‘freccia d’argento‘.
” Mi chiamano tutti – rivela con una punta di ironia-, anche i posteggiatori. Almeno l’80% dei piloti si è offerto. Sono mancati solo Kvyat e Raikkonen. Vettel? Non amo interferire su altri team. E comunque vedremo di scegliere, a breve, tra un pilota di seconda fascia, un giovane o un big. Magari ci potremmo rivolgere anche al maestro di Tavullia oppure al suo co-equipiere Lorenzo. Vedremo”.
Che la Mercedes sia l’auto del momento non ci sono dubbi. Il nostro ex Fernando, ad esempio, pur di infilare la lama della vendetta dell’amante deluso nel cuore della ‘rossa’ scenderebbe scalzo da Santiago de Compostela per genuflettersi ai piedi di Toto.
Come, aveva fatto in precedenza il Lauda, altro grande ex amante deluso senz’ombra di riconoscenza, che ( da qualche anno) se ne sta ( ben) acquattato nelle segrete stanze del box delle ‘frecce’ pronto a sparger sorrisetti e pacche sulle spalle a destra e a manca ad ogni disavventura della ‘rossa’.
Del resto le vetture di Stoccarda la stanno facendo da padrona e nulla vieta tanta goduria. Il problema è per loro ( e non solo) che la ‘rossa‘ prima o poi tornerà ad ammaliare le piste del Mondo. Questo è storico. E sarebbe davvero divertente rivedere tanti volti amici seduti tra i perdenti, se non altro per spiegare loro che se uno non vince con la ’rossa’ non è ( quasi mai) colpa della ‘rossa’, ma ( più spesso) solo e soltanto la sua.
ALTRI SPORT. Non va male per l’Italia della neve in questa prima parte di stagione. Ogni tanto, tra femmine e maschi, ci imbattiamo in un azzurro sul podio. Nella discesa di Val d’Isere, Janstrud, fuoriclasse norvegese, dopo il super G, s’è aggiudicato anche questa gara.
Dietro a lui il nostro Fill. Anche la giovane Goggia, tra le ragazze, non se la sta cavando male. Anzi, tre podi in specialità diverse non sono sciocchezzuole. L’elenco delle buone prestazioni sulla neve non si esaurisce qui. Lo stiamo seguendo.
Le Roux, francese di 27 anni, centrale-opposto Modena non vede l’ora di rifarsi con la Francia, all’Europeo. Intanto dovrà vedersela contro Civitanova. Cantù risorge con il trio Usa e il sistema Urss, dice la ‘rosea’. Nella decima di campionato di basket ha battuto Varese ( 82-92). ” Vogliono uccidere il doble trap” grida Mirco Cenci, ct azzurro della specialità di tiro, che subito aggiunge: ” La nostra è la specialità più spettacolare: sono indignato”.
In effetti gli intelligentoni della Federazione, (probabilmente) andati alla scuola di Bernie Ecclestone, stanno pensando di escludere alcune specialità storiche. Quelle, tra l’altro, a noi tanto care per la messe di medaglie sempre raccolta.Via dunque tre specialità solo maschili e dentro altrettante gare a squadre.
Quindi niente più pistola libera a 50 metri, via la carabina a terra, via il double trap. Al loro posto prove di coppia uomo-donna nella carabina e nella pistola 10 metri e, tra i piattelli, nella fossa olimpica. Felice è, manco a dirlo, una donna. Ovvero, Jessica Rossi che dice: ” E’ uno stimolo. Ho sempre voluto battermi con gli uomini. Per batterli, certo!”.
Buone notizie arrivano dai Mondiali in vasca corta in Canada. La nostra Fede s’è aggiudicata l’oro nei 200 slf, fermandosi però al quinto posto nei 100, mentre le ragazze della staffetta 5ox4 slf sono approdate all’argento. Mica male.
Buoni risultati anche dagli uomini ( Scozzoli, bronzo). Non ne azzecca più una invece la Armani Milano di basket: dopo aver ‘rotto‘ con Gentile, s’è beccata un’altra bella ’sverniciata‘. Questa volta dal Cska di Mosca, campione d’Europa. Un’Europa sempre più lontana. Bufera sullo sport russo. scoprono ora infatti che c’è stata una gigantesca montatura organizzata. Il problema è se dobbiamo credere o meno se il doping è un affare solo russo o anche d’altri. Obliati.
PIL CHE SALE E PIL CHE SCENDE. ‘ Il mondo in cifre’, edizione 2017 di ‘ The Economist‘ , riporta ogni anno aggiornamenti sulle economie mondiali. Seguiamo la pubblicazione già da qualche anno. E tuttavia, nonostante il doveroso rispetto, ci sono cifre stentiamo ad inquadrare. Ad esempio la Gran Bretagna che nel 2016 vantava un pil di 2.639 mld di dollari in un anno sarebbe salita a 2.992 mld di dollari grazie ad un più 1,8 di crescita.
Praticamente gli isolani sono passati nel giro di un lustro in cui figuravano inizialmente appaiati alla nostra economia dal sesto al quarto posto, poco sotto ( a questo) punto della ‘formidabile economia alemanna’ salita, in un anno, con una crescita del 2.0%, da 3.730 mld di dollari a 3.874 mld di dollari.
Non siamo esperti di economia, e tanto meno di Pil. Però, che una al 2.o% di crescita annua e l’altra all’ 1,8%, crescano, rispettivamente, di 144 mld e l’altra di 353 mld, ci induce a chiedere se c’è qualcosa che non va al momento di stilare queste classifiche. Sull’economia nostrana, poi, notoriamente ‘sommersa’ per via di una ( vergognosa) evasione/elusione diffuse e sconosciute altrove, non ci preoccupiamo.
Siamo brutalmente calati, per ‘ The Economist’, passando da 2.150 mld a 2.142, con un men0 0,5% di crescita. Siamo in difficoltà questo sì, forse più che altri paesi, dove è più agevole far ripartire la locomotiva del lavoro, ma forse non siamo proprio come vorrebbero fotografare i dati ufficiali.
Infatti, molto probabilmente, la nostra economia reale dovrebbe risultare almeno un 25% in più di quella dichiarata, per cui tedeschi, inglesi e francesi non è che siano tanto lontani. Anzi. Nonostante tutto.