Emilia Romagna. Brasile, la locomotiva sudamericana riparte. Dopo due anni di crisi, ma con i suoi 200 milioni di abitanti e 26 Stati.

BOLOGNA. Ha fatto tappa a Bologna, nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna, BRIO - Brazilian Real Investment Opportunities – il road show dedicato investimenti in Brasile che ha toccato anche Torino, Milano, Padova e Roma. Dopo la crisi degli ultimi due anni, il Brasile, 200 milioni di abitanti, 26 Stati e un distretto federale, si sta rilanciando e si stanno aprendo nuovi scenari per gli investitori internazionali. Si respira l’atmosfera di un Paese proiettato di nuovo verso la crescita economica.
BRIO è stato organizzato per fornire alle imprese tutte le informazioni utili per avere un panorama aggiornato sul mercato brasiliano in preparazione al BBT - Brazilian Business Tour, missione imprenditoriale Italia-Brasile del febbraio 2017, 15 giorni in diverse aree del Paese sudamericano.
I RAPPORTI CON L’EMILIA ROMAGNA. L’Emilia Romagna è, tra le regioni italiane, il terzo partner commerciale del Brasile. Nei primi nove mesi del 2016, la provincia di Bologna, terza in Italia, ha registrato una crescita del 9%, e quella di Modena, sesta, addirittura del 37%.
“Dopo il superamento dell’impasse istituzionale – ha confermato Fabio Vicenzi, socio e amministratore dello studio legale Carbone&Vicenzi, delegato per le Camere di commercio italo-brasiliane di Rio De Janeiro, Pernambuco e Paraiba - il nuovo Governo del presidente Michel Temer ha avviato un programma per la ripresa dell’economia che si fonda su tre assi principali: crescita del PIL, solidità del sistema fiscale e monetario, investimento e credito alla produzione”.
Misure, già avviate, di riforma costituzionale, semplificazione, privatizzazione, nuove gare di appalto internazionali, fanno rialzare la previsione di crescita per il 2017.
UN NUOVO PARTERNARIATO. Un chiaro esempio di questa impostazione è la pubblicazione del nuovo Programma di partenariato sugli investimenti (Programa de Parceria para Investimento – PPI), che prevede l’apertura alla partecipazione di soggetti privati, anche stranieri, ai bandi di gara pubblici con diverse facilitazioni. Trentaquattro bandi, specie nel settore delle infrastrutture, sono già previsti per i primi mesi del 2017. Ogni progetto potrà essere finanziato fino al’80% del suo valore, secondo dati del BNDES, con garanzia delle banche pubbliche Caixa Economica Federal, Banco do Brasil e dello stesso BNDES.
“Il Brasile ha bisogno della tecnologia dell’inventiva del mondo imprenditoriale italiano – ha confermato Ivan Aliberti, direttore della Carbone e Vicenzi Consulting Brasile - Si stanno presentando importanti opportunità per le imprese italiane in diversi settori: infrastrutture e agroindustria, energie rinnovabili, edilizia, automotive,cosmetico e farmaceutico-biomedicale, metalmeccanico e oil&gas”.
Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia Romagna, ha illustrato un rapporto economico sul Brasile, realizzato dal servizio IER Intelligent Export Report. “Il report elaborato dal servizio IER di Unioncamere Emilia Romagna scatta una nitida fotografia del mercato brasiliano e delle opportunità di affari – ha detto Pasini – Nel 2015, sono state 1405 le imprese emiliano romagnole che hanno esportato per 586 milioni di euro. Tutte queste informazioni sono dettagliate nel rapporto di IER per settore e prodotto, relativamente agli ultimi tre anni e al primo semestre 2016 per mettere l’impresa in condizione di decidere al meglio”.
Ruben Sacerdoti, responsabile Sportello regionale per l’internazionalizzazione della regione Emilia Romagna, ha delineato le quattro assi del programma Go Globalche farà riferimento anche al Brasile nel 2017.
Massimo Bucci, presidente di Bucci Industries Group, ha concluso l’incontro con una testimonianza diretta “Dal 2000 abbiamo deciso di insediarci in Brasile con una filiale che segue le vendite e l’assistenza tecnica. La nostra esperienza è positiva dal punto di vista professionale e culturale. Da due anni l’economia ha avuto un rallentamento, ma il Paese ha forte potenzialità e tali prospettive di crescita per il futuro che richiede fiducia”.