Emilia Romagna. Insediamento bizantino a Cesenatico? Un’ipotesi ( finalmente) tutta da ‘rivalutare’.

Emilia Romagna. Insediamento bizantino a Cesenatico? Un’ipotesi ( finalmente) tutta da ‘rivalutare’.
Emilia Romagna. Insediamento bizantino a Cesenatico? Un'ipotesi ( finalmente) tutta da 'rivalutare'.

CESENATICO ( Cesenatico, 2 gennaio 2017). Il territorio comunale di Cesenatico è rimasto soggetto per circa due secoli all’autorità bizantina, ciononostante, a parte i modesti ritrovamenti archeologici che si possono in qualche modo correlare all’epoca della dominazione romano-orientale, non è stato finora possibile stabilire se vi possa essere stato un ulteriore contributo storico dell’antica Costantinopoli ai luoghi nei quali sorgerà la Cesenatico medioevale. A tal proposito alcune ricerche sull’argomento mi hanno suggerito alcune ipotesi ed in particolare  hanno suscitato la mia attenzione l’idronimo ‘Fossatone‘ ed il toponimo ‘Cantalupo‘. Occorre innanzitutto premettere che sia ‘Fossatone’ che ‘Cantalupo‘sono termini abbastanza diffusi lungo la nostra penisola la cui origine, in gran parte dei casi, probabilmente nulla ha a che fare con l’antica Bisanzio.

Nel nostro caso tuttavia meritano una specifica analisi per i motivi che mi accingo rapidamente a spiegare. Innanzitutto sia ‘Fossatone‘ che ‘Cantalupo‘ sono denominazioni molto antiche, già presenti in una mappa del XVI secolo custodita a Ravenna e relativa al territorio cesenaticense. Il canale Fossatone, inoltre, costeggia un importante sito archeologico, Ca’ Bufalini, insediamento probabilmente ancora parzialmente attivo in epoca bizantina e posto in diretta relazione con il canale stesso. Al termine del canale Fossatone, il quale segue all’incirca l’andamento dell’antica linea costiera, sono collocate sulla sponda sud del porto canale le rovine della cosiddetta Rocca malatestiana, sito probabilmente sorto sui resti di una struttura precedente a quella attualmente visibile. Occorre altresì ricordare che ancora in epoca altomedievale a Cesenatico sfociavano due corsi d’acqua, il torrente Pisciatello ed il Cesuola. In particolare non si può escludere che l’attuale Mesola di Montaletto rappresenti la reliquia del corso di pianura del Cesuola e che il canale Fossatone non fosse altro che un’ antica opera di sistemazione idraulica del corso del Cesuola stesso portato a confluire nell’antico Pisciatello al fine di evitare un suo impaludamento in un’area imprecisata nella zona della Tagliata.
Ciò detto quello che ha colpito la mia attenzione è scoprire che il termine greco ‘Fossaton‘ possa fare riferimento ad un luogo fortificato, un accampamento. E’ indubbiamente affascinante pensare che l’idronimo ‘Fossatone’ possa rammentarci il fatto che la zona della rocca malatestiana, oltre che essere prospiciente ad un canale di dimensioni ragguardevoli, possa aver avuto fra i suoi progenitori una fortificazione bizantina, collocata strategicamente presso una foce fluviale, non distante da Cesena e dalla via Emilia, ubicata al lato di un antica strada litoranea che collegava Rimini e Ravenna -  capitale dell’Esarcato – e probabilmente sovrapposta ad un insediamento già esistente in epoca romana. Allo stesso modo il toponimo Sala potrebbe avere un’origine longobarda, ovvero alludere, fra le altre cose, alla presenza di un luogo in cui poter sostare.
Ricordiamo che è presumibile che l’insediamento romano di Ad novas, ritenuto essere l’antenato dell’attuale Cesenatico, sia probabilmente identificabile con una ‘mansio‘, ovvero una stazione di posta collocata lungo una strada romana. Non è inutile rammentare il fatto che sul nostro territorio siano presenti ben due antichi tracciati stradali. Se il ‘Fossaton’ effettivamente possa alludere alla passata esistenza di un acquartieramento bizantino che aveva integrato nel proprio impianto difensivo il sistema idrografico dell’epoca e se parimenti la frazione di Sala è nata quale insediamento longobardo, allora potremmo supporre che tra la zona della rocca malatestiana ed il territorio di Sala potesse correre il confine bizantino-longobardo, presumibilmente in un’epoca ascrivibile al periodo terminale della vita dell’Esarcato durante il quale, ad esempio, lo stesso territorio di Cesena fu soggetto a dispute fra le due potenze dell’epoca.
Parimenti se esisteva un confine (posto lungo un corso d’acqua?) ed un insediamento longobardo, è possibile che esistesse una similare struttura atta a fornire ospitalità in territorio bizantino e questa potrebbe essere identificabile in seno al quadrilatero del Cantalupo, essendo tale toponimo abbastanza simile al termine greco ‘katalyma’ (cataluma) stante ad indicare un generico luogo di alloggio, probabile residuo di una mansio-stathmos tardoantica.

E’ in tal senso possibile che i toponimi Cantalupo e Sala stessero ad indicare la medesima Ad novas, divisa ‘a metà‘ da un confine, come la Gorizia e la Nova Gorica dei tempi moderni. Ovviamente quanto detto rimane una mera ipotesi tutta da verificare anche se nei succitati luoghi sono già stati effettuati dei ritrovamenti di tipo archeologico.
Ciononostante è indicativo che la stessa Ad novas scompaia dalla storia all’inizio del IX secolo, all’epoca descritta come una città in rovina. Non è in tal senso difficile immaginare che un piccolo insediamento sopravvissuto nel corso dell’età bizantina e posto fondamentalmente a servizio di un presidio militare, possa essere scomparso o a causa della guerra con i Longobardi o per via delle crescenti discordie interne tra i territori italiani soggetti a Costantinopoli ed il potere imperiale stesso.

 

Axel Famiglini, Cesenatico (FC)

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